Molly lo sapeva che il primo mese sarebbe stato il più difficile. Quando va al lavoro non guarda quasi più in faccia nessuno, non cerca nessuno, e stringe i pugni quando si sente addosso le occhiate, quando alle orecchie le arrivano le frasi spezzate a metà - perché tutti lì sanno cosa provava per lui, per il detective prodigio, il brillante genio, e la compatiscono, povera Molly, perché lei ci è cascata più degli altri; la compatiscono, povera Molly, perché lui le ha spezzato il cuore, povera Molly, ingenua Molly, innocente Molly - stupida Molly. Ma lei guarda avanti, evita di parlare, evita di discutere e, soprattutto, evita di far capire che sono sempre loro a sbagliarsi. Perché lei sa, perché lei c'era, perché lui è venuto da lei apposta, consapevole di potersi fidare di Molly fino alla fine. Si versa il primo caffè della giornata e le mani le tremano un po', solo un pochino, ma Molly si trattiene, non scoppia a piangere, non urla a tutti quanti di smetterla di fare battute, di smetterla di guardarla con pietà. Esce dalla stanza con le ginocchia che tremano e, quando è finalmente sola, tira un sospiro di sollievo. Passerà anche questo giorno, si dice, dandosi coraggio. Passerà come tutti gli altri, perché lei sa la verità - e questo le basta.
No, davvero, questa fic è la dolcezza/amara(?) che non si esprime. Mi piace tanto come hai reso il punto di vista di questa ragazza, come l'hai descritta sola, triste, ma in fondo in fondo forte, fortissima, capace di sopportare un segreto di quella portata.
E niente, è bellissima. Mi piace come l'hai scritta, lo stile che hai usato, perfetto per questa situazione e mi piace anche il contenuto, perché non faccio fatica ad immaginare che questo sia proprio quello che Molly deve sopportare giorno dopo giorno dopo la "morte" di Sherlock.
Sai che mi piacciono tanto le tue recensioni? ♥ Be', sono contenta. Questa è una di quelle storie che ho in testa da tipo sempre (cioè, da dopo RF) e boh, averle dato vita mi fa così strano. ♥ Grazie mille per il bellissimo commento!
Aw, ma che bella ;__; Povera tata, l'hai ripresa davvero bene, lei che in Sherlock ci ha sempre visto un po' l'uomo della sua vita - chissà che colpo, quando lui le si è affidato totalmente. Mi è piaciuta tantissimo ;A; <3
Ma lei guarda avanti, evita di parlare, evita di discutere e, soprattutto, evita di far capire che sono sempre loro a sbagliarsi. Perché lei sa, perché lei c'era, perché lui è venuto da lei apposta, consapevole di potersi fidare di Molly fino alla fine.
Si versa il primo caffè della giornata e le mani le tremano un po', solo un pochino, ma Molly si trattiene, non scoppia a piangere, non urla a tutti quanti di smetterla di fare battute, di smetterla di guardarla con pietà.
Esce dalla stanza con le ginocchia che tremano e, quando è finalmente sola, tira un sospiro di sollievo. Passerà anche questo giorno, si dice, dandosi coraggio. Passerà come tutti gli altri, perché lei sa la verità - e questo le basta.
Reply
No, davvero, questa fic è la dolcezza/amara(?) che non si esprime. Mi piace tanto come hai reso il punto di vista di questa ragazza, come l'hai descritta sola, triste, ma in fondo in fondo forte, fortissima, capace di sopportare un segreto di quella portata.
E niente, è bellissima. Mi piace come l'hai scritta, lo stile che hai usato, perfetto per questa situazione e mi piace anche il contenuto, perché non faccio fatica ad immaginare che questo sia proprio quello che Molly deve sopportare giorno dopo giorno dopo la "morte" di Sherlock.
CComplimenti. ♥
Reply
Be', sono contenta. Questa è una di quelle storie che ho in testa da tipo sempre (cioè, da dopo RF) e boh, averle dato vita mi fa così strano. ♥
Grazie mille per il bellissimo commento!
Reply
Reply
Reply
Reply
Mi fa molto piacere che ti sia piaciuta, anche perchè io un po' adoro Molly, quindi. ♥
Reply
Leave a comment