Apr 21, 2005 22:18
Sono appena stata mandata al confino nella mia stanza.
Io ed i miei amici eravamo troppo chiassosi per la sala d’aspetto del reparto.
Qui le ore scorrono lente ed il tempo assume strane dimensioni. In dilatata compressione.
Sono insofferente perché legata ad uno spazio e cerco di mantenermi calma percorrendo in lungo ed in largo i corridoi dell’ospedale.
A volte vi vago anche la notte.
Un fantasma in vestaglia celeste e pantofole. Un fantasma dal passo felpato.
Dalle pareti alte i volti inquietanti di antichi benefattori sembrano voler scoraggiare il mio essere insonne.
Non riesco a dormire.
Mi turba che estranei possano scrutare nei miei sogni.
Mi avvolge uno strano silenzio interrotto di quando in quando dal cigolio di un carrello. Forse di una barella.
Il Civile è antico.
Le sue facciate interne sono fatiscenti. Danno su una serra a cielo aperto dall’aspetto umido e un poco tropicale.
Mi piace osservare le piante illuminate dalla luce flebile della luna.
Di nuovo nel mio lettino attendo fiduciosa Morfeo.