Titolo: Take my heart but please don't break it
Fandom: Doctor Who
Personaggi: Amy Pond, Rory Williams
Rating: R
Avvertimenti: Nessuno
Conteggio parole: 1076 (
fiumidiparole)
Riassunto: Gli basterebbe solo questo, per sempre, per essere felice - ha atteso duemila anni per poter stare con lei, non ha davvero bisogno di nient’altro.
Note: Le mie fic su DW sono tutte uguali. Scritta per il p0rnfest @ fanfic-italia, prompt Amy Pond/Rory Williams, gambe
È uno di quei rari momenti in cui il Dottore è scomparso per occuparsi, come al solito, di cose che non gli riguardano, e, al suo interno, il TARDIS è avvolto dal piacevole ronzio della consolle a riposo, e niente di più.
Niente contro il Dottore, lungi da lui pensare che porti guai e lo conduca alla morte la maggior parte delle volte in cui mettono piede fuori da quel trabiccolo, ma Rory preferisce di gran lunga questi momenti alla frenesia della corsa a cui viene costantemente sottoposto - i momenti in cui può godersi sua moglie senza preoccuparsi per la sua incolumità. Amy è sdraiata su un fianco, il braccio sotto il cuscino e gli occhi chiusi, ciglia lunghe e bionde che proiettano un'ombra leggera sulle lentiggini del naso. Rory ne accarezza una guancia col dorso della mano, benedicendo la cosa migliore regalatagli dalla sua adolescenza. Si sente noioso, e sa che sua moglie penserebbe lo stesso se potesse entrare nella sua mente, ma non gli importa granché, finché resta al suo fianco.
Gli basterebbe solo questo, per sempre, per essere felice - ha atteso duemila anni per poter stare con lei, non ha davvero bisogno di nient’altro.
Non ci pensa, che potrebbe svegliarla mentre si china a baciarle il collo, e non sa se Amy poi apra gli occhi per colpa del principio di barba che punge contro la sua pelle morbida o semplicemente perche é troppo sensibile, ma vedere le sue iridi chiare è un piccolo miracolo a cui si dedicherebbe tutto il giorno. "Ciao." sorride, spostandosi per darle lo spazio per stiracchiarsi. Amy si volta, apre e chiude gli occhi con la lentezza di chi è ancora assonnato, ma abbozza un sorriso dolce, buono, prima di affondare il viso nel petto del marito.
“Stavo sognando di essere Maria Antonietta.” borbotta, e Rory scuote la testa, baciandola sulla fronte.
“Ed era un bel sogno?”
“No.” Amy alza lo sguardo e arriccia il naso in un’espressione irritata. “Non è divertente far tutte quelle scale con trenta strati di sottogonna mentre la patria pretende la tua testa.”
“La Francia non ti fa granché bene, vero.”
Rory incastra una mano tra i suoi capelli, tirandoglieli indietro. Abbassa lo sguardo sulla curva adorabile del naso della moglie, sulle sue labbra color ciliegia. Non ha nemmeno bisogno di avvicinarsi che stanno già sfiorando le sue. È rincuorante, sentire sempre lo stesso sapore, sapere che certe cose non cambiano. Se la stringe al petto, la mano che scivola sulla sua schiena. È un po’ di tempo che non passano qualche ora da soli, quindi non può permettersi di sprecarne nemmeno un minuto.
Sia mai che il Dottore rientri proprio adesso.
Rory lascia che la sua mano scivoli sul corpo di Amy per contro proprio; si muove tra le coperte e il suo fianco appena scoperto, fino ad accarezzare la curva tonde del suo sedere. È adorabile, il modo in cui lei si muove per stringersi contro il suo corpo, come la sua bocca rossa si dischiuda per lasciare baci leggeri sulla sua mascella mentre lui la accarezza. Rory sorride, sentendo la leggera peluria delle cosce contro la sua mano; si ricorda ancora di quel giorno in cui, alla sua reazione sorpresa per non averla trovata impeccabile come sempre, lei aveva risposto ”Mi ami? Tieniti i miei peli.” Stringe la carne morbida con una possessività quasi dolce, portandosi sopra di lei e sussurrandole sul collo quanto sia bella.
Da quando sono a bordo del TARDIS non hanno avuto troppo tempo per fare l’amore. Non che Rory sia schiavo delle pulsioni sessuali, ma a volte il bisogno di sentire Amy - di sentirla totalmente, di vedere le sue guance arrossate e le labbra umide e gonfie dei suoi baci - è così forte che non può ignorarlo. Lei gli abbraccia la testa con fare materno, lasciandola riposare sul suo seno soffice. Rory lo bacia attraverso la maglia, risale appena per acchiappare la pelle morbida dalla scollatura generosa. Cambierebbe mille avventure in cambio di mille momenti come quello.
La dolcezza di sua moglie sta nei piccoli gesti dati in silenzio, nella mano che gli accarezza la schiena e gli impone di rilassarsi, perché nessuno verrà a prenderli e sbatterli in un altro mondo, in un’altra epoca, almeno non adesso. Sta nel suo sguardo appena umido e nel suo sorriso appena accennato, nelle sue gambe meravigliose che si aprono per fargli spazio. Ad accoglierlo, Amy è sempre stata brava - in qualunque senso lo si voglia intendere, è sempre stata lì ad aspettarlo per fargli spazio quando ne aveva bisogno.
Come adesso.
Un bacio, una carezza, e le mani si aggrappano ai vestiti e li scostano quel tanto che basta perché possano rivestirsi velocemente se il Dottore dovesse tornare prima del solito. Ridono, mentre si baciano, come se fossero due adolescenti a cui il pericolo stuzzica più della paura di essere scoperti - scoperti dal cognato, tra le altre cose, cognato che ha sulle spalle ben più anni di loro due messi insieme, e che probabilmente batterebbe le mani a vederli avvinghiati sotto le coperte o, molto più probabilmente, non capirebbe nulla di quel che succede e andrebbe via in silenzio.
Il calore di Amy gli dà alla testa. Spingersi in lei, provocarle quei gemiti sommessi, quei sospiri lunghi di chi non riesce a gestire le sensazioni troppo forti, agiscono sul suo cervello come la migliore delle medicine. I muscoli del suo corpo concentrano la tensione sul ventre e guidano i suoi movimenti assieme alla voce di sua moglie, permettendo a lui di concentrarsi su altro, sul viso caldo, sui capelli spettinati, sulle mani curate contro le sue guance. Nessuno sprecherebbe duemila anni della sua vita per una persona; lui lo ha fatto, e questa è la ricompensa.
La bacia con più passione, quando la sente stringere i capelli tra le dita, e con una mano accarezza la gamba nuda sulla sua spalla, cercando di non perdere il ritmo, di non farsi sopraffare dall’emozione. Il ti amo che vorrebbe dirle a voce rimane incastrato tra le loro labbra, ma Rory sa che è arrivato comunque a destinazione. Amy si contorce amabilmente, stringe le gambe attorno alla sua testa e soffoca un gemito più alto contro la sua spalla, trasferendo la sua tensione a lui, trascinandolo con sé con una stretta allo stomaco.
Rory incastra la testa nell’incavo della spalla di Amy, che ancora annaspa, e le bacia il collo.
Duemila anni valgono ogni singolo attimo, affianco a lei.