Titolo: They meow at you, and you're all theirs
Fandom: Sherlock BBC
Personaggi: Sherlock Holmes, John Watson, gattini.
Rating: PG-13
Avvertimenti: Nessuno
Conteggio parole: 384 (
fiumidiparole )
Riassunto: Si volta pigramente verso la porta d’ingresso aspettandosi di vederlo sbottare per il suo solito essere nullafacente; il sangue però gli si gela appena nelle vene quando vede il suo coinquilino con una grossa scatola fradicia almeno quanto lui.
E dentro quella scatola qualcosa gratta. E… miagola.
Note: Ancora il drabble meme, stavolta per la mia patata
mikamikarin, prompt Sherlock/John, invasione di gattini al 221b di Baker Street. Slash velatissimo - la solita ossessione di Sherlock per John-è-mio-e-non-si-tocca, attenti all'overflow di puccezza XDD *ride
Il fulmine che è appena caduto scatena un tuono di dimensioni epocali, tant’è che i vetri delle finestre tremano per una buona manciata di secondi. Sherlock scosta il giornale dal viso, alzando un sopracciglio alla pioggia torrenziale che sicuramente sta intasando i tombini e obbligando la gente a star chiusa in casa per le prossime tredici ore, minuto più minuto meno.
Quando sente un cigolio provenire dal pianerottolo dell’edificio, Sherlock ricorda che sono le sei e venti, che John è appena rincasato e, dalla cadenza dei suoi passi, deve essere passato a fare la spesa.
Ottimo, visto che il latte è finito quella mattina.
Si volta pigramente verso la porta d’ingresso aspettandosi di vederlo sbottare per il suo solito essere nullafacente; il sangue però gli si gela appena nelle vene quando vede il suo coinquilino con una grossa scatola fradicia almeno quanto lui.
E dentro quella scatola qualcosa gratta. E… miagola.
“Che cosa-“
John poggia la scatola a terra, infilando una mano dentro. “Qualcuno li ha abbandonati in un vicolo dietro l’ambulatorio. Non credo abbiano più di un mese.”
Sherlock non sa se dargli dell’idiota perché si è preso in pieno il diluvio universale per portare a casa una scatola piena di gatti o perché è uscito di casa senza un ombrello. Sbuffando si alza dal divano e va in bagno, tornando con un asciugamano che butta sulla testa di John. “Ah, grazie.” Risponde con un sorriso vago, la mano libera che va a sfregare contro il tessuto.
“Non hai… intenzione di tenerli tutti qui, vero?”
John alza la testa di scatto, fissandolo dritto negli occhi.
Sherlock decide che lo odia da morire. “Fai quello che vuoi.”
Si ributta nel divano, tenendo le guance gonfie e lo sguardo fisso su John. Spera che prenda uno di quei cosi in braccio e gli distruggano il maglione, così che anche lui cominci ad odiarli e torni a dedicarsi esclusivamente a lui.
Ma quando John prende una bottiglia - latte vaccino, o latte di capra, sono gattini, e John e i gattini a volte sono una cosa sola, purtroppo non può fare che ammetterlo - e comincia ad allattarli ad uno ad uno con una siringa, Sherlock sente qualcosa prudergli le guance, e con lo sbuffo di chi non capisce le proprie sensazioni, porta le braccia dietro la testa e si perde a guardare la scena.