[Pocket Monster] Your tail around my waist

Mar 12, 2011 18:27

Titolo: Your Tail around My Waist
Fandom: Pokémon
Personaggi: Mew, Mewtwo
Betareader: Nessuno!
Rating: PG
Avvertimenti: Tanto amore pokémonoso *3*
Conteggio parole: 684(fiumidiparole )
Riassunto: Ride, e lo fa per me, e quando si stringe sulle mie gambe, stringendo la coda attorno alla mia vita, il suo respiro solletica la mia pelle ed è come se non ci fosse più alcuna differenza, solo un agglomerato di carni e dati che si intrecciano sperando di non sciogliersi più.
Note: La lisachanoando mi ha chiesto un qualcosa con Mew e Mewtwo, colpa di Tumblr e di tutte le fanart coccolosissime che stanno gironzolando ultimamente xDD E così ecco qua.*3* All'inizio pensavo sarebbe venuta fuori una drabble o giù di lì, e invece no, e quindi yay for me \*__*/ <3 Spero ti piaccia Liz!*O* E che piaccia anche a chiunque altro la leggerà, ma in particolare alla Liz u_u <3

Your Tail around My Waist

A volte è davvero noioso.
Sa benissimo che non sono un essere sociale, preferisco di gran lunga guardare il mondo andare avanti e inciampare ad ogni difficoltà, alzandosi in modo maldestro perché nessuno va ad aiutarlo. Lui dice sempre che dovrei aprirmi di più, che dovrei andare oltre i miei pensieri, volare con lui e vedere quanto possa essere meraviglioso vivere. Nei suoi occhi azzurri ci sono sprazzi iridescenti di una felicità che non sa contenere, e io continuo a chiedermi costantemente come possa una creatura come questa vivere affianco a me.
A volte è davvero noioso. Ma in fondo va bene così.

Miagola, disegna cerchi nell’aria, lasciando una scia rosa che colora il cielo stellato. Sembra particolarmente euforico, nonostante non sia successo nulla di nuovo. Mi gira attorno, studiandomi, a volte portando le zampe davanti alla bocca per trattenere una risata.
Non mi piace, quando si trattiene. La sua voce è l’unica cosa che conosco per cui valga la pena restare qui ad aspettare qualcosa che non so se e quando arriverà.
Sparisce per qualche secondo, è il cielo si fa improvvisamente più buio. Quando riappare, in un verso lungo e melodico, una cascata di dolciumi ci circonda, e la sua risata si infrange nell’aria.
Non capisco la sua necessità di farmi aprire al mondo. Io sto bene così,con lui che fa capriole e ride, ordinandomi con lo sguardo di fare il pieno di zuccheri.
C’è la luna che ride. È un peccato sia così pallida.

È una creatura unica, particolare.
Come me.
È strano, sentirsi così simili nonostante la differenza - di qualunque tipo, sia fisica o mentale. Siamo fratelli, siamo la stessa cosa, siamo lo specchio capovolto e opposto l’uno dell’altro. Ci completiamo, direbbero gli umani.
A me piace pensare che lui sia una parte di me, in qualunque senso lo si possa intendere. Lui è felice per me, lui gioca e scompare per riapparirmi alle spalle e coprirmi gli occhi con le sue zampe morbide, solo per me. Ride, e lo fa per me, e quando si stringe sulle mie gambe, stringendo la coda attorno alla mia vita, il suo respiro solletica la mia pelle ed è come se non ci fosse più alcuna differenza, solo un agglomerato di carni e dati che si intrecciano sperando di non sciogliersi più.

A volte, quando non lo vedo, la preoccupazione scivola nelle mie vene, riempiendomi la testa di pensieri inutili.
Stupido, visto che non è capace di starmi lontano per più di cinque minuti. È divertente trovarlo dormire nei posti più strani - sul pavimento, sul mio computer, su una sedia, con la coda arpionata allo schienale e lui che ciondola come il pendolo di un orologio antico.
Alle volte sento un peso nel collo, e allungando la mano posso sentire la sua pelle morbida, la leggera peluria che lo ricopre e lo protegge dal freddo quando non posso farlo io. È così leggero che impiego troppo tempo ad accorgermi che si è appisolato lì, in quella sporgenza che dalla testa si incurva per rientrare dentro la schiena. Lo prendo per la vita e lui si sveglia, sbadigliando stanco. È inutile che gli dica di trovarsi un posto più comodo, perché ride e si allontana, e appena mi distraggo torna di nuovo lì, come se quella fosse la sua tana, il posto perfetto per trovare riposo.
Nessuno troverebbe sicuro stare così tanto vicino a un essere come me.
Mew lascia scivolare la coda lungo la vita, trasmettendomi amore mentre strofina il muso contro il collo e trema appena, facendo un rumore basso e delizioso.
Lui vorrebbe che mi aprissi al mondo, vorrebbe condividere con me i prati verdi e il cielo azzurro, e il mare calmo e infinito. Ma quando sto per convincermi che sia la cosa migliore da fare, accadono cose come questa.
Ed è qui che mi rendo conto che io non sono ancora pronto a dividerlo con qualcuno. Il cielo, i prati, le bestie della Terra, possono aspettare, perché il nostro tempo è infinito, e prima o poi giungerà anche il tempo di uscire dalla nostra tana, di tornare ad essere una creatura del mondo.
Nel frattempo, va bene così.

personaggio: mewtwo, fandom: pokémon, pg, personaggio: mew, !fanfiction

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