Ieri notte ho partecipato per la prima volta alla Notte Bianca di maridichallenge, contribuendo con ben tre storie brevi, e due prompt. Non molto, ma a mia discolpa, dovevo finire la fic per un contest, e ci sono stata sopra molto.
Bene, dunque, i miei tre contributi sono qua:
Fandom: HP
Rating: PG-13
Personaggi: Remus/Sirius, James e Peter
Avvisi: Slash
Disclaimer: I personaggi sono sempre di JKR
Prompt: Remus Lupin/Sirius Black, di
neera_pendragon Postata all'origine:
QUI James ha detto a Sirius che quando si ama una persona non la si vuole cambiare. La si ama così com'è, pregi e difetti, tutti insieme. Poi ha aggiunto qualcosa su una Fattura Pungente per un semplice invito ad Hogsmeade e capelli rossi troppo belli per resistere, e Sirius ha smesso di ascoltarlo, troppo concentrato sul suo problema attuale per preoccuparsi della costante mania di James per la Evans.
Naturalmente James non sa che stanno parlando di Remus: la famiglia Black forse non ha insegnato a Sirius a districarsi nel caos di quello che prova per il suo amico, ma sicuramente gli ha dato un buon esempio nel campo delle mezze verità. Non gli piace mentire a James, ma è stato abbastanza vago da non suscitare sospetti, perché non è pronto a rivelargli quel che gli sta succedendo. Per lo meno, prima di averlo capito davvero lui stesso.
I sogni, l'imbarazzo che hanno provocato, il modo in cui ogni gesto di Remus attira il suo sguardo... eppure c'è qualcosa di Remus che Sirius vorrebbe cambiare. Farebbe qualsiasi cosa per cambiarlo.
Questo significa che non è davvero innamorato di lui?
Sirius fa segno a James di tacere quando arrivano alla botola che fa da porta alla Stamberga, alla fine del tunnel. Nervoso, come sempre in quelle albe fredde, James sta finalmente zitto. Peter non ha aperto bocca da quando sono usciti dal castello, ed è già verde adesso all'idea del sangue che sicuramente troveranno ad attenderli.
Sirius entra per primo, come sempre.
E' il primo a salire le scale, con la bacchetta in pugno, ed il primo ad entrare e vedere con i suoi occhi Remus riverso a terra, i mobili schiantati, il sangue e ciascuno delle nuove ferite che Remus ha accumulato in quell'ultima Luna Piena.
E' il primo ad avvolgere Remus in una coperta, cercando di scaldarlo ed insieme di capire quanto sia grave, questa volta. Il primo a cui Remus sorride, stanco e sollevato che un'altra Luna sia passata.
No, pensa Sirius, mentre insieme a James spostano l'amico ferito sul letto, non si può proprio dire che non ci sia nulla da cambiare in Remus.
Sirius farebbe qualsiasi cosa per placare quella sofferenza.
E nonostante quello che dice James, non crede affatto che questo dimostri che non ama Remus Lupin.
Fandom: HP
Rating: PG
Personaggi: Albus/Gellert, Voldemort
Avvisi: Slash, Movieverse
Disclaimer: I personaggi sono quelli di JKR, lo scempio a cui porre rimedio credo appartenga alla Warner Bros
Prompt: Albus Dumbledore/ Gellert Grindelwald, di
s0emme0s Postata all'origine:
QUI Non è propriamente un sogno; Gellert ne è sicuro, perché nei suoi sogni Albus è sempre giovane come quando si sono conosciuti, quasi cent'anni prima, oppure splendente di potere nel pieno della maturità, come quando ha sconfitto Gellert dopo avergli spezzato il cuore con la sua presenza. Non è mai vecchio e stanco come adesso, e non ha mai quell'espressione tesa sul viso, come se il peso del mondo riposasse sulle sue spalle.
Albus è morto, ma in quella sorta di strana visione, la quinta da quando è rimasta loro solo quella forma di comunicazione, Gellert sa che la sua presenza è reale. Da troppi anni pianificano e lavorano insieme per sconfiggere Voldermort, e nemmeno la morte di Albus li ha fermati. Gellert riderebbe se il momento non fosse così cruciale; nemmeno la Morte ha posto un freno a quel vecchio manipolatore. Ma non c'è tempo, nemmeno in sogno, per indugiare.
-Sta arrivando- dice Gellert, e non ha bisogno che Albus annuisca per sapere che ha ragione. Bene. Presto avranno tutto il tempo, allora. -Cosa vuoi che faccia?- chiede Gellert.
Non gli sfugge l'ironia: non ha mai preso ordini da nessuno, e non li avrebbe mai accettati neppure da Albus, in circostanze diverse. Tuttavia è lui a manovrare i giochi; a Gellert rimane solo una piccola cosa da fare, e non c'è tempo per valutare i pro e i contro delle sue scelte. Ha accettato di fidarsi di Albus diverso tempo prima, su quella questione, e alla fine di tutto non lo tradirà.
-Devi dirgli dov'è la Bacchetta- dice Albus, gravemente.
Ma Gellert non si aspettava questo. Era pronto a mentire a Voldemort, a dirgli qualsiasi cosa. A negare. Non la verità.
-No!- si ribella, e negli occhi di Albus c'è una scintilla di pietà per lui.
-Severus ha bisogno di tempo; devi distrarlo, fargli credere che l'ha ottenuta. Se sentirà di avermi sconfitto, non capirà subito che cosa non torna-.
Gellert scuote la testa. Gli sta chiedendo troppo. -Non voglio, Albus- dice. -Non sopporto l'idea di quello che farà-.
Albus gli sorride. -Stai cercando di proteggermi?- chiede, con ironia.
-Non voglio che tocchi il tuo corpo- ribadisce Gellert, testardo. -Non deve disturbare il tuo riposo- aggiunge.
-Hai promesso che avresti fatto qualsiasi cosa- gli ricorda Albus.
-Pensavo mi stessi chiedendo di morire, dannazione!- sbotta Gellert.
-Oh- risponde Albus, come se fosse una cosa da niente. -Io credo che ti ucciderà comunque, Gellert. Ma prima devi imbrogliarlo-.
-Non lo farà, se penserà che gli sto dando quello che vuole- ribatte Gellert.
-Forse. Ad ogni modo, saremo presto insieme- risponde Albus, sicuro. -Chiamala un'intuizione-.
-Sei sempre il solito- dice Gellert scuotendo la testa. -Pensi che ci cascherà?- chiede poi, e il viso di Albus dice chiaramente che ha sempre saputo che Gellert avrebbe ceduto, alla fine.
-Lui è certo che tu mi odi, perché ti ho sconfitto- risponde. -Non può pensare diversamente: ricorda che non capirà mai quello che siamo- dice, quasi dolcemente.
Gellert sorride. -Penserà che voglio vendicarmi umiliandoti anche dopo la tua morte- dice tra sé.
-Esatto- gli conferma Albus. -Sei pronto, Gellert? Manca poco-.
Gellert annuisce. -Cosa devo fare, dopo? Quando la mia parte sarà finita, se ho ragione io, e non mi ucciderà?-
Albus gli sorride in una maniera incredibile, come se fossero ancora ragazzi che progettano un grande avvenire, stesi sull'erba. Gellert odia l'idea di svegliarsi di nuovo nel mondo ormai privo di quel sorriso.
-Quando avrai finito vai a dormire, Gellert- dice. -Ti sei meritato il riposo. E quando ti sveglierai, saremo insieme. E' una promessa-.
Si guardano per un lungo momento, comprendendosi completamente.
-A presto, Gellert- dice Albus, semplicemente.
Gellert apre gli occhi e sorride a Voldemort.
Fandom: HP
Rating: PG-13
Personaggi: Albus/Gellert
Avvisi: Slash
Disclaimer: Personaggi di JKR, e sai che sorpresa...
Prompt: Lentiggini, di
hikaruryu Postata all'origine:
QUI -Hai una lentiggine proprio lì-.
Albus arrossì sotto lo sguardo indagatore di Gellert. Il pomeriggio era assolato e caldo, e si trascinava tranquillo come i due ragazzi che impigrivano sull'erba, nei prati attorno a Godric's Hollow.
-Non è vero- rispose Albus.
-Gli uomini con i capelli rossi hanno sempre le lentiggini- ripeté Gellert, come un disco rotto. -Da qualche parte- aggiunse, con un pizzico di malizia.
-Quanti uomini con i capelli rossi conosci?- chiese Albus, a metà divertito, a metà geloso.
Gellert ci pensò un istante. -Due- rispose poi.
-Entrambi hanno le lentiggini?- chiese Albus, deciso ad assecondare quel gioco e a non dar ragione a Gellert sulla sua premessa.
-Uno ha le lentiggini su tutto il viso- rispose Gellert, giocherellando con i capelli di Albus come se ne ammirasse i riflessi alla luce del sole. -L'altro sostiene di no, ma ne ha una proprio sul naso in questo momento-.
-E' solo una macchiolina, per colpa del sole- riprese Albus.
-Esatto. E' quel che si chiama lentiggine, sai?-
Albus guardò Gellert, serafico e concentrato a scrutargli la punta del naso, e si arrese al suo sorriso già vittorioso.
-Va bene!- capitolò. -Hai vinto. Non siamo capaci di passare un pomeriggio interessante senza parlare dei Doni, e senza finire a letto-.
Gellert rise. -Quindi, cosa facciamo?- chiese.
Albus scrutò un istante il sorriso dell'amico. Gellert si divertiva a prenderlo in giro, persino un po' troppo.
-Allora,- disse, deciso a ricambiare il favore, -dove credi che possa essere finita quella bacchetta?-
Gellert rise, poi si alzò e fece per allontanarsi.
-Dove stai andando?- chiese Albus, alzandosi a sua volta da terra e spazzolando via i fili d'erba che gli erano rimasti attaccati alla veste.
-Risposta sbagliata, Albus- rise Gellert, senza voltarsi, ma fermandosi per aspettarlo.
Albus lo raggiunse e rise con lui. Il sole sembrava più caldo quando Gellert si voltò a baciarlo sulla bocca.
-Non vuoi parlare della Bacchetta?- chiese Albus dopo il bacio, prendendolo in giro.
-No,- rispose Gellert. -Voglio scoprire dove tieni nascoste le tue lentiggini-.
Ridevano ancora quando arrivarono a casa di Bathilda, allegri per la bella giornata e disposti persino a rimandare le loro esplorazioni abbastanza per dare il tempo all'anziana signora di scattare loro una fotografia.
"[...] in cerca di fotografie. Trovò quasi subito quella che cercava, il giovane Silente e il suo bel compagno squassati dalle risate per una battuta da tempo dimenticata."
Inoltre,
s0emme0s ha scritto su uno dei miei prompt! Il prompt era Godric Gryffindor/Salazar Slytherin, e trovate la sua bellissima fic
QUI.