«La Romania è entrata a far parte nella comunità europea, pertanto deve uniformarsi ai parametri dell´Unione e integrarsi con la nostra cultura e le nostre leggi. Il rapimento dei neonati non appartiene alla nostra cultura. Ciò nonostante, in Italia spariscono tanti bambini. Non sappiamo ad opera di chi, ma è un dato del quale non possiamo non tenere conto».
Questa frase l'ha detta il sostituto procuratore generale di Napoli Alessandro Piccirillo, nell'arringa contro Angelica, la diciassettenne (e madre) rom accusata di aver tentato di rapire una bambina a Ponticelli, un anno fa. Seguì, come qualcuno ricorderà, l'assalto ai campi nomadi da parte degli abitanti del quartiere. La condanna a 3 anni e otto mesi è stata confermata in appello (lo leggo solo adesso su
repubblica su segnalazione di
noblogo).
La storia di Angelica è stata molto controversa fin dall'inizio. Dal pezzo sembra di capire che la condanna sia basata esclusivamente sul racconto della madre della bambina presunta rapita. Pare ci siano anche vizi di forma, ma giudicherà, speriamo, la Cassazione. Io non ho elementi per confutare la sentenza.
Vorrei però soffermarmi sulla frase del valente magistrato napoletano. In effetti è vero, in Romania c'è la cultura del rapimento di neonati. Io a Bucarest ci sono stato, ed era tutto un viavai di gente con un neonato sottobraccio. Sono fatti così, appena vedono un neonato devono rapirlo, è più forte di loro. Se li prendono, se li scambiano, quando nascono manco li denunciano all'anagrafe perché tanto sanno che qualcun altro li rapirà. Anzi, negli ospedali le infermiere mischiano di proposito le targhette di riconoscimento, perché se alla puerpera porti il figlio suo invece di quello di un altro lei non si diverte mica. Anche dopo, quando una mamma esce con il passeggino, se nessuno tenta di rapirle il bambino ci rimane male: cos'ha sto pupo che non va? Ceausescu era così cattivo proprio perché da piccolo non era mai stato rapito. Ma è una cosa culturale. A noi ingenui buonisti europeisti de sinistra sembra impossibile che esista un'intera società fondata sul rapimento dei neonati, ma è così, accade a poche centinaia di chilometri da casa nostra, e bene ha fatto il sostituto procuratore generale della repubblica di Napoli ad avvertirci. Spero che ora indaghi su altre piaghe che sono sotto gli occhi di tutti, come il cannibalismo, i sacrifici umani e, naturalmente, le scie chimiche.
Vien da piangere, sì.