[Kamen Rider Den-o][#32-viaggio #36-Cecità #86-orologio]

Nov 16, 2007 20:14

titolo: Guanti Bianchi
rating: G
genere: malinconico... Poetico
personaggi: Ryotaro, Yuto
claim : Kamen Rider
tema: #32-viaggio
note: la normale sintassi non rispettata, alcuni tempi verbali sono alterati per necessità nei confronti della storia.

Te lo sto giurando... Te lo sto giurando!!!
Io non dimenticherò, non dimenticherò mai nessuno! Finchè vivo, mentre morirò, quando sarò polvere, ricorderò sempre. Nessuno si perderà a causa mia, nessuno si perderà!!

E forse un giorno, dovresti anche dirgliele, queste parole.

C'era un uomo che suonava il pianoforte.
C'era un uomo che sognava di creare i fiori di fuoco più belli che sua moglie e suo figlio avessero mai visto.
C'era un uomo che voleva che gli animali del parco avessero un posto sicuro in cui vivere.
C'era un uomo di cui nessuno conosceva il nome.
Suonava il pianoforte, davanti alla finestra del suo passato, davanti alla finestra del suo presente e del suo futuro.
C'era un uomo con un biglietto, su di un treno bianco che poggia binari di nulla sulle sabbie del tempo.

C'era un uomo che suonava il pianoforte, c'era una donna che ti amava, c'era, ma quel tempo non è ancora venuto.
C'erano piume d'angelo sull'acqua del lago. C'erano, c'erano. Ci saranno. Te lo ricordi? Non eri ancora nato.

Non mi piace il caffè è troppo amaro.
Non mi piace il caffè è troppo nero.
Non ti ricordi come mi piace il caffè, non te lo ricordi.

Ho fatto un contratto dal quale non posso fuggire, ho fatto un contratto col mio futuro, ho fatto un contratto per il quale ho venduto il mio passato.

C'era una donna che ti amava, c'era una casa che ti attendeva. Ma le stelle sono le stesse.

C'era un uomo che suonava il pianoforte ed un ragazzo addormentato.
Le persone che non hanno un tempo, continuano a viaggiare.

Te lo ricordi?

titolo: Ruggine
rating: G
genere: malinconico
personaggi: Ryotaro, Airi
claim : Kamen Rider
tema: #36- cecità
note: Non è corretta, mi servirebbe un beta-reader, mi scuso per qualsiasi errore grammaticale o di costruzione presente nel testo...
Warning: Spoiler della puntata 39 e 40

Si fermò un istante, sospesa, con la sgradevole sensazione di un vuoto nei polmoni mentre tutto intorno a lei esisteva placidamente, normalmente, come l'aveva sempre ricordato.
Si osservò le mani, bagnate dall'acqua che ancora usciva rumorosa dal lavandino. Girò la manopola con scarsa convinzione mentre cercava a tentoni uno strofinaccio. Tutto intorno a lei era statico. L'odore di caffè arrivò alle sue narici all'improvviso, come se non fosse sempre stato lì, aleggiante intorno alla macina.
Si domandò quanto lungo doveva essere il tunnel che le aveva dato quella fastidiosa sensazione di oppressione alle orecchie. Poi, iniziando a sentire di nuovo, le parve fuori posto il silenzio che pervadeva il bar a quel ora della sera. Non c'era nessuno, nemmeno i suoi clienti abituali che passavo le ore a guardarla sospirando.
Solo suo fratello che sistemava le sedie dopo averle spolverate con cura.
In quell’istante quel silenzio confortante e usuale le parve innaturale. Come un vecchio film muto, solcato da pesanti righe bianche, la pellicola che si muove leggermente scattosa.
Si domandò da dove provenisse quel ricordo di musica e risate, il bar completamente pieno di clienti allegre e rumorose.
I suoi capelli, lunghi e mossi lasciati liberi sulla schiena. E fiori... Tantissimi fiori, ovunque.
A lei i fiori piacevano molto, ma non aveva mai pensato di poterci decorare il locale. Alzò lo sguardo, lentamente, mentre l'unico rumore che arrivava a lei era quello del grosso orologio da parete appeso vicino alla porta.
Alzò lo sguardo e le vide... Le stelle, dipinte sul soffitto, sulle librerie. Un po' ovunque, come se volessero abbracciarla e come se lei potesse abbracciarle con lo sguardo.
Quell'immotivato silenzio usuale le fece stringere il cuore. Immediatamente provò una fitta di nostalgia per quella risata che era sicura di non aver pronunciato. Si sentì triste. Quindi, nell'esatto momento in cui quel sentimento le fece tremare le labbra si sentì immediatamente preoccupata, perchè la sua tristezza non era importante, ma quel sentimento così improvviso si era manifestato come una malattia e lei aveva qualcuno da proteggere
-Ryo...chan?-
Il ragazzo che si era appena chinato per pulire un tappetino si alzò lentamente al suono di quella voce flebile
-Sì, Nee-san?-
-Tu...ti senti... Triste?-
E lo disse con apprensione, guardandolo negli occhi, con la stessa espressione di una madre che sta per mettere sotto le coperte il proprio bambino colto dalla febbre.
Lui pensò a Yuto, per un lunghissimo istante. Pensò allo Yuto che aveva conosciuto e a quello che conosceva. In quel momento desiderò con tutto se stesso di poter stringere fra le mani il flusso del tempo e far tornare tutto quanto come prima.
Poi pensò anche a ciò che aveva visto quando Yuto sembrava morto. Pensò al tempo senza di lui, alle risate di sua sorella, al figlio di Miura-san, il sorriso sornione di Ozaki a braccetto con una donna. Sua sorella... Sembrava così... Serena.
Con un'espressione innoncente mentre domandava -Sakurai...Yuto? Chi è? Un tuo amico Ryo-chan?-
-Non importa- aveva risposto e senza nessuna motivazione anche lui si era sentito pervadere da quella gioia immotivata che sembrava avvolgere la loro vita senza Sakurai. Una vita con risate che facevano rumore invece di lacrime silenziose. Si chiese se ne valesse la pena... Di aprire gli occhi ogni giorno su un mondo doloroso o se fosse meglio sprofondare in una cecità confortante...
-Forse, ma ho dimenticato la ragione- le rispose chinando leggermente la testa di lato. Lei continuava a torturare lo straccio che teneva in mano, con le dita ormai asciutte.
-Ryo-chan, se l'hai dimenticato allora significa che non era importante- rispose sorridendogli dolcemente, tentando di imprimere quell'immagine a fondo nella sua mente, suo fratello, le stelle...

Quell'istante non era ancora finito, Yuto... Costretto a vagare tra le sabbie del tempo, un treno nero tra le sabbie del tempo.
Pensò ad un pianista di cui nessuno ricordava il nome...
Poi pensò di essere inutile, perchè i suoi ricordi non servivano a nessuno. Se lui fosse l'ultima persona a ricordare Yuto, non avrebbe avuto alcun valore. Sarebbe stato comunque inghiottito da un tempo tiranno e fragile.

-A volte si dimenticano anche le cose importanti... A volte ci si dimentica delle cose perchè le si ama troppo-

Quell'immotivato silenzio innaturale si raffòrzò arrogantemente. L'usuale odore di caffè giunse per la prima volta intorno a loro, insieme all'aroma dello zucchero. Un ricordo inconsistente di zuccherini a forma di stella si insinuò fin dentro di loro che provarono a trattenerlo con determinazione....

titolo: Everything is ok
rating: G
genere: Fan Art, malinconico
personaggi: Sakurai Yuto
claim : Kamen Rider
tema: #86-orologio



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