Mar 24, 2009 20:56
Mio padre mi ha detto di aver rifiutato il cambio di lavoro che gli era stato proposto. Aveva esaminato l'offerta perché forse la sua azienda sta fallendo a causa della crisi, era già tutto deciso, aspettavamo solo la conferma ufficiale da parte loro, tra l'altro più volte sollecitata da lui stesso. E stasera così di punto in bianco: "Ah sai la lettera mi è arrivata ma io ho rifiutato".
Io casco dalle nuvole: "Cosa? E perché?"
"Eh Firenze... avanti e indietro... non era cosa..."
Quando ho riattaccato mi sono resa conto di essere su tutte le furie. Ma porca di una miseria, hai passato tutta la vita a catastrofizzare per ogni minima cosa e a starmi col fiato sul collo per tutto, in preda a un'ansia e ad una paranoia croniche, e per una maledetta volta che ci sono seri motivi per levare le tende e mettersi in salvo tu cosa fai? Lasci perdere. Perché fare avanti e indietro Firenze-Bologna tutti i giorni non va. Perché non vuoi andare a vivere là durante la settimana. Perché hai paura a dormire da solo. Perché, alla tenera età di 58 anni, sei ancora un dannatissimo bambino!!
Io non voglio più fare la mamma in quella famiglia. Continuo a pensare che non è normale perché non sono ancora così vecchi da dover essere accuditi. Non sono malati e tutto fa pensare che siano ancora in grado d'intendere, di volere e di badare a se stessi. Invece no. Invece da quando me ne sono andata sembra che non sappiano fare manco 2 + 2. Sembra che abbiano sempre strane malattie e che stiano per morire da un momento all'altro, ed io non ci capisco più niente.
Tra uno che preferisce rischiare di restare senza lavoro piuttosto che cambiarlo, nel bel mezzo di una crisi che potrebbe durare anni e durante i quali io a riuscire a lavorare potrei non arrivarci mai (e quindi restare a carico), ed una che dice di non avere soldi per fare la fisioterapia e poi vuole rinnovare il bagno e cambiare la macchina, io sto letteralmente impazzendo. Ma cazzo i genitori dovreste essere voi o sbaglio??
Sto passando per la figlia ingrata solo perché ho deciso di crescere, di lasciare l'Isola di Peter Pan e la barca che affonda. Solo perché a 22 anni me ne sono andata di casa e a volte non torno durante i weekend. E al telefono sento ogni sera discorsi sempre più surreali. La logica in quella casa è andata letteralmente a puttane ed io non so cosa fare. Non voglio tornare a casa, non è giusto. Ho diritto alla mia vita, voglio bene alla mia famiglia ma il genitore non sono io. Quando saranno vecchi mi occuperò di loro meglio che posso ma ora no, per favore... Io non scelto di fare dei figli, non voglio avere dei figli alla mia età, e di sicuro non voglio averne della LORO età. Ho bisogno dei miei genitori. Sto diventando adulta ed ho bisogno di avere accanto due persone adulte. Non voglio fare la mamma.
Per favore qualcuno restituisca la razionalità ai miei genitori...