Senza rancore.

Oct 11, 2011 23:16

Non so se "senza rancore" sia davvero sinonimo di indifferenza. Forse sì, perché il non essere indifferente m'aveva reso piena di veleno, di parole non dette, di battute trattenute e via dicendo.
Stasera è arrivata quella rottura. Fondamentalmente m'ero rotta i coglioni di trascinarmi dietro questo fantasma di amicizia, di innervosirmi per colpa sua e di starci male. Di ritrovarmi a tentare di ricordare com'era un tempo, come funzionavano le cose.

Stralci di immagini, un pranzo di San Valentino - l'unico che a tuttora abbia mai fatto - e riflessioni varie sul senso della parola amore quando non sapevamo, almeno io, cosa significasse. Fantasticherie sul futuro, pupazzi esosi per bambini fortunatamente mai arrivati.

Da un'annata non c'era più niente di tutto questo. Ho cominciato io, quando lei ha cominciato a non capirmi più, a dare risposte che non erano quelle giuste, che non capivano quello che tentavo di dirle. Ho cominciato ad allentare qualche filo, non se n'è resa conto. E piano piano siamo scivolate via l'una dall'altra.

Non so se dirà in giro che sono una stronza di prima categoria. Sms algidi da parte mia, pacati, tranquilli.
So mantenere la calma quando gli altri intorno a me la perdono.
È il verso che preferisco di una (della) poesia di Ruyard Kipling.
Non è la dimostrazione che sono cattiva.
So solo mascherare bene.
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