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16+, AU, Underage, Fluff, Wanking el_defe March 16 2012, 13:58:13 UTC
Eucalyptus And Sandalwood

È il posto in penultima fila, accanto al finestrino, il preferito di Stevan: per tacito accordo delle gerarchie, ai piccoli delle medie sono riservati sempre i posti delle prime cinque o sei file, e ai ragazzi delle superiori i posti lontani dalle ruote (su quelli si siede chi arriva ultimo, indipendentemente dalla classe, e cavoli loro se si beccano tutti i sobbalzi), quindi la sua trasgressione potrebbe essere vista di malocchio da molti, se non da tutti, se non fosse che non se ne lamenta nessuno. L'ultima fila in fondo all'autobus è riservata, e se di questa anomalia non si curano né Adrian né Alberto "Gila", allora nessuno in tutto l'istituto, né tra le superiori né tra le medie, può farlo.

A Stevan piace stare lì perché quei due gli piacciono, anche se non saprebbe spiegare in che modo o per quale motivo un dodicenne dovrebbe estasiarsi di fronte a due tipi del genere: passano il tempo a parlare di macchine, di ragazze (sempre etichettate o sotto la voce "cesse" o sotto quella non più edificante di "mignotte"), di professori stronzi o, se sono proprio di buon umore, della partita della Fiorentina. E questo per larga parte del loro già interminabile tragitto.

Poi, quando comincia la serie infinita di scollinamenti e passaggi in galleria, si ripete una sequenza sempre identica, perlomeno ogni sabato, per una buona quantità di martedì e quelle due o tre mattine ogni mese in cui ci sono tante di quelle assenze da spopolare almeno tre o quattro file di sedili (Stevan esce sempre una o due ore prima di loro negli altri giorni, e non è sicuro che la strada che percorrono i suoi pensieri sia la stessa percorsa anche da quei due): se aguzza l'orecchio al di sopra del perpetuo ciarlare degli altri ragazzi, riesce a sentire un paio di fruscii, un tintinnio metallico - e questo è il momento in cui Stevan scivola un po' più in basso sul sedile, come a volersi fare ancora più piccolo di quanto già non sia - una o due proteste soffocate del Gila che prova a dire a Mutu che prima o poi qualcuno li scoprirà (ma figurarsi se, in quel caso, quel qualcuno proverebbe a denunciarli: Stevan non lo sta facendo, e lui è un ragazzino a modo secondo quasi tutti i professori, no?), che non devono, e qualche volta prova anche a obiettare che non ha voglia (di tutte, la bugia più pietosa). Poi Stevan sente altri strattoni e fruscii, rumori che hanno a che fare con qualcosa di umido e viscido che però suonano meno disgustosi di quanto non dovrebbero, e tra tutti i suoni spiccano i loro respiri affaticati, molto più che dopo educazione fisica o la corsa per non arrivare, dopo la sigaretta d'ordinanza, di fronte ai cancelli già chiusi; qualche volta uno dei due emette un rantolo strano, come se stesse male. E dopo un po' niente del tutto, a parte gli strappi dai pacchetti di fazzoletti, che continua a essere quello che Stevan meno si sa spiegare dell'intero processo.

Qualunque cosa facciano il Gila e Mutu in ultima fila, riescono a portarla a termine sempre prima che la strada torni in piano, sull'ultimo tratto di superstrada prima dell'autostazione. Lo stesso non si può dire per il viso in fiamme di Stevan, che, spesso, resiste anche una volta arrivato a casa.

È un segreto di cui pare essere a conoscenza soltanto lui - in effetti, per quale motivo una persona sana di mente dovrebbe trascorrere mezz'ora di viaggio a meno di tre file di distanza dal bulletto attaccabrighe per eccellenza e dal ragazzo più antipatico e scostante dell'intero istituto? - che, dal canto suo, smetterebbe pure di respirare, se potesse, preso com'è dall'autocombustione che pure lo lascia sopravvivere ogni giorno.

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16+, AU, Underage, Fluff, Wanking el_defe March 16 2012, 13:58:42 UTC
(pt. 2)

Adrian lo avvicina un sabato di fine marzo, all'intervallo, in mezzo alla fiumana di ragazzi e ragazze che chiacchierano, litigano, vanno in bagno oppure ai distributori automatici. Stevan riconoscerebbe il suo profumo anche a mezzo chilometro di distanza per quanto è forte la propria tentazione ad arricciare il naso, ma non per questo si aspetta che gli rivolga la parola senza preavviso.

"Che, c'hai una sigaretta?"

"Non fumo."

"Mh." Adrian gli si avvicina ancora un po', gli tasta un fianco da dietro, e poi la tasca dei jeans - come a volersi sincerare che non abbia detto una bugia - e poi si ritrae, altrettanto velocemente. "Ti ho riconosciuto, prendi l'autobus con me, sennò non è che venivo a rompere il cazzo a te. Che sezione sei, te?"

Stevan deglutisce. "In seconda A."

"Spe'..." dice, stringendo gli occhi. "In seconda media?" Stevan annuisce piano. "Cristo!" esclama, scoppiando a ridere (Stevan trema un pochino, più per la risata che per la blasfemia). "Sembravi piccolo, ma mica così tanto. Troppa educazione sessuale in un colpo solo, bimbo?"

"Che intendi--"

"Oh, andiamo", dice, cingendogli di nuovo un fianco con l'interno del braccio e chinandosi al suo orecchio, "tu sei quello che si nasconde davanti a noi quando ci seghiamo, al ritorno. Non dimentichiamo mica una cosa del genere, noi."

Stevan occhieggia la balaustra, poi l'atrio del piano di sotto, chiedendosi se sia una buona occasione per buttarsi di sotto e smettere di pensare a cento conseguenze, una più pericolosa dell'altra. Riesce anche a perdersi qualunque cosa Adrian dica subito dopo. "Eh?"

"Dicevo che se il Gila non fosse così noioso dentro, ti avremmo già portato dietro con noi. Anche se per una volta c'ha visto giusto lui, seppure involontariamente." Si gratta il profilo del naso, accigliato. "Dodici anni... o tredici?"

"Dodici." Stevan si fa violaceo quanto la maglia di Batistuta che ha indosso Adrian. "A novembre, però."

"Geeeesù. Ripassiamo tra qualche anno, eh, piccolino?" Adrian gli scompiglia i riccioli con una mano e poggia le labbra sulla sua mandibola, in un bacio che non è proprio un bacio. "Tu ci aspetti?"

Stevan annuisce, tremante, confuso, in fiamme, solo al suono della campanella che avvisa dell'inizio della quarta ora, senza neppure rendersi conto che non gli ha chiesto neppure il nome.

Poco più tardi, sull'autobus, Adrian sale per ultimo. Strizza l'occhio a Stevan, increspando le labbra in un sorrisetto, e trascina il Gila dall'altra parte dell'ultima fila. Può sentirli di meno, Stevan, ma se schiaccia la testa contro il sedile può vederli di più.

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16+, AU, Underage, Fluff, Wanking el_defe March 16 2012, 13:59:15 UTC
(pt. 3)

I posti vuoti in ultima fila, a settembre, lo destabilizzano un po', anche se non tanto quanto sono stati sconvolti gli scommettitori sull'ennesima bocciatura di Adrian, lo scorso luglio (hanno dovuto pagare, e pure pesantemente).

Stevan legge il suo nome tra i messaggi ricevuti: buon primo giorno di scuola, recita tra sé, e diventa tutto rosso e compiaciuto.

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Lo vanno davvero a trovare tutti e due, fuori la scuola e, sicuramente, Stevan non se lo sarebbe mai aspettato, non certo dopo un messaggio criptico come quello ricevuto alla terza ora (Hai da fare oggi? Veniamo). Il Gila ha un maglioncino grigio ardesia, l'aspetto di chi studia troppo e beve troppo caffè - sta pure cominciando a stempiarsi un pochino, ma è bello come quando era in quinta liceo e Stevan solo in seconda media - e un'espressione stupita appena accennata sulla linea delle sopracciglia e sulle labbra; Adrian ha le braccia scure e tornite di chi ha lavorato all'aperto per anni, un tatuaggio che non ricordava, e negli occhi quello stesso miscuglio di solennità e leggerezza che gli ha impedito di mettere le mani nei pantaloni di Stevan cinque anni prima. E Stevan ha aspettato, davvero, ridendo e arrossendo un po' perché Adrian lo spinge tra le braccia di Alberto con un è il tuo regalo di laurea, pirla, prima di scavare sotto gli strati di abiti e mettergli una mano sul fianco nudo, mentre l'altra tasta prima tra le gambe dell'uno e poi tra quelle dell'altro.

Riesce anche a dare il giusto nome a quello che sente dentro di sé. Ma non lo rivela a nessuno.

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Re: 16+, AU, Underage, Fluff, Wanking chia25 March 16 2012, 21:34:47 UTC
Amoamoamo. Commento più serio a quando non avrò dodici ore di viaggi sulle spalle. ♥

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