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ext_512459 November 15 2011, 12:23:50 UTC
Alex, la prossima volta, perché non ti appendi semplicemente un bersaglio alla schiena con scritto "Sparate qui"...? ;-)

Ma ora ti dimostro che può essere ancora più facile, farsi odiare: io non metto la Mondadori fra i cattivi.
Semplicemente perché Mondadori è una casa editrice quasi inconsapevolmente - è un caso, che produca libri, poiché come impostazione, struttura e filosofia di fondo, è una azienda che produce oggetti di consumo al fine di ricavarne il massimo profitto all'interno di un mercato nel quale ha una posizione di estremo vantaggio.
Che venda libri e non, chessò, deodoranti per ambienti, è solo un caso, un incidente di percorso.
Gli stessi editor - che singolarmente considerati possono piacere o meno - sono in realtà in una posizione tutt'altro che invidiabile, poiché o si appiattiscono alla logica del profitto ad ogni costo, o si trovano a fare una guerra di retroguardia senza alcuna speranza, cercando di salvare il poco che possono, senza andare troppo spesso o troppo evidentemente contropelo a chi paga loro la biada.
È orribile, ma non ha nulla a che vedere con l'editoria.

Poi, ok, Mondadori è facile, come è facile Einaudi, o Feltrinelli.
Ma Mondadori non la metto fra i cattivi perché non la metto fra le case editrici.
Fanucci si becca una segnalazione perché ha spezzato il cuore dei fan - disponendo di un catalogo meraviglioso, ed avendolo sempre trattato malissimo.

Fra i buoni... mah, io direi tutti i piccoli che tengono duro, di solito strisciando sulla lingua per tener buona la banca e i creditori.
Ho letto poco di XII ma ciò che ho letto era valido, presentato molto bene, e mi piace la loro impostazione, il loro rapporto col pubblico.
E poi ci metto la Instar, che la conoscono in pochi, pubblica saggistica e narrativa di qualità, ed è oggi una pallida copia di ciò che era agli esordi, ma è ancora spettacolare.

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