Stuzzicato dalla discussione con
Glauco, eccomi a dire due cose sul Signore degli Anelli. Perchè amarlo e perchè odiarlo.
Io amo quest'opera letteraria, vero capostipite di un intero genere. E' con il Signore degli Anelli (d'ora in poi solo SdA) che mi sono immamorato del fantasy, quasi 20 anni fa, ed è sempre con lui che ho quasi imparato a odiarlo, da 3 o 4 annetti.
Il SdA ha tutto ciò che un'opera epica dovrebbe avere: eroismo, una grande saga, una lotta netta tra Bene e Male, personaggi in fondo molto stereotipati (ma per una volta in senso positivo...nel senso che è lo stesso Tolkien ad aver creato questi stereotipi!).
Ogni scrittore che vuole cimentarsi nel fantasy DEVE leggere il SdA, magari anche un paio di volte. Non farlo sarebbe come voler diventare prete senza leggersi la Bibbia.
Allo stesso tempo, chi inizia a scrivere fantasy, deve dimenticare il SdA e trovare immediatamente una via alternativa, un approccio più moderno a questo genere inflazionatissimo.
Eh sì: il SdA ha tracciato la via maestra del fantasy e ben pochi fanno lo sforzo di discostarsi da essa. Il risultato è che moltissimi romanzi di questa categoria sono il clone l'uno dell'altro.
Iniziò anni fa Terry Brooks con "La spada di Shannara" (comunque gradevolissimo), anche se poi l'autore riuscì a creare un mondo tutto suo, sebbene con forti somiglianze con le terre di mezzo, almeno inizialmente.
Da lì in poi, i cloni più o meno evidenti di Tolkien si sono moltiplicati come funghi. Basta guardare le trame di tre romanzi fantasy su quattro: c'è un giovane eroe sfigatello ma dalle grandi prospettive. A lui (generalmente puro e buono) viene affidato il destino del mondo, spesso rappresentato da un artifatto di potere (anello, spada, pietre magiche, uova di drago etc etc). All'eroe presto si affiancano un mago saggio e potente, un guerriero (o cavaliere, o barbaro, o amazzone) e, a scelta, un elfo, un nano o una bella fanciulla di cui s'innamora.
Il cattivo di turno, che sia un demone, un sovrano malvagio o un necromante, dispone di seguaci numerosi e crudeli, spesso in guerra con "le forze del bene".
Vi risparmio il resto?
Ok.
All'inizio può essere piacevole leggere delle variazioni sul tema SdA, specialmente quando si è giovani. E allora ecco che autori come Weis e Hickman riescono a vendere decine di migliaia di copie di storie trite e ritrite (carine, non dico di no, ma alla lunga tutte uguali).
E il fantasy diventa sempre più un genere in involuzione, per quanto venda molto, rispetto al passato.
Ovviamente le eccezioni ci sono.
Un autore che ha preso l'essenziale da Tolkien, ma reinventando il fantasy in modo crudo, maturo e adulto, è
George R. Martin, che con le sue Cronache del Ghiaccio e del Fuoco ha conquistato anche chi il fantasy lo odia.
Oppure prendete
China Miéville, forse non consigliabile a tutti, ma affascinante come pochi altri.
Tra gli italiani vi consiglio
Andrea D'Angelo, che all'inizio non mi piaceva molto (anche lui era un po' un "adepto" del Sda-pensiero), ma che è maturato davvero tanto.