Recensione: Gli Elfi di Cintra

Oct 04, 2007 14:28



Terry Brooks,
Mondadori Editore,
351 pagine, Euro 18.50

Sinossi

Dopo "I figli di Armageddon" Terry Brooks ci riporta in un futuro del pianeta Terra tanto prossimo quanto terribile. Veleni ed epidemie hanno decimato gli esseri umani e molti dei sopravvissuti sono stati spazzati via dai demoni e dai loro alleati. Gli ultimi uomini resistono rinchiusi in roccaforti, oppure vagano senza meta per le terre desolate. Pochissimi hanno la forza di opporsi al Male, individui che hanno ricevuto il dono della magia e che il fato ha destinato a grandi imprese. Tra di essi il giovane Hawk, che deve intraprendere un viaggio fino ai Giardini della Vita per conoscere il proprio destino. Con lui Logan Tom, il Cavaliere del Verbo che ha preso in custodia i compagni di Hawk e che dovrà guidarli in fuga da una Seattle assediata dai demoni; e Angela Perez, la quale, con un secondo gruppo di rifugiati, viaggia fino alle foreste dell'Oregon per incontrare gli elfi. Qui tenterà di convincere le creature magiche, che da sempre si nascondono alla vista degli umani, a combattere i demoni a fianco, degli uomini. Ma molti elfi, nonostante tutto, si sentono ancora in salvo dall'avanzata dei demoni, e non tutti hanno intenzione di ritrovare le perdute Pietre che potrebbero aiutarli nella vittoria. Eppure, tra le loro file, già si nasconde una nuova minaccia...

Commento

Iniziai a leggere Terry Brooks da giovanissimo, quasi vent'anni fa (sigh!), quando il genere fantasy era così di nicchia da far fatica a trovare un altro appassionato (italiano) con cui condividere la passione.
"La spada di Shannara", primissimo libro di Brooks, era, tutto sommato, un'imitazione più cool e meno poetica del Signore degli Anelli. Fatto sta che ai tempi mi piacque moltissimo, tanto da spingermi a leggere tutti i romanzi seguenti scritti da Brooks.
Il buon Terry ha creato una vera e propria epopea sul mondo di Shannara, sviluppandola negli anni, addirittura arrivando a incrociarla col mondo reale (il nostro, per intenderci) e con una sua seconda saga, inizialmente del tutto slegata a quella di Shannara.
Tra i pregi di Brooks c'è quello, davvero importante, di essere il primo ad aver osato mischiare la tecnologia (seppur rarissima e quasi dimenticata) con la magia, vera e propria protagonista dei suoi romanzi. Ora come ora vediamo quanti altri scrittori hanno seguito le sue orme, ancora più coraggiosamente.
Quella che era più o meno una scopiazzatura del Signore degli Anelli è diventata un'opera corale, dettagliata, molto approfondita.
E fin qui citiamo i pregi...
Purtroppo Brooks ha anche un grandissimo difetto: non ha saputo abbandonare la sua creatura, anche quando dava evidenti segnali di decadimento. Diciamoci la verità: gli ultimi 3-4 libri di Brooks sono molto "loffi", sanno di visto e rivisto e ripetono un percorso narrativo già letto una decina di volte nei romanzi precedenti.
La saga del Demone era invece una bella novità, forse poco premiata sotto l'aspetto delle vendite, ma di apprezzabile originalità. L'idea di mischiare magia, demoni, cavalieri del Verbo (etc etc) negli Stati Uniti del 20°secolo mi piacque molto.
Dal connubio tra questa saga e quella di Shannara è infine nato l'ibrido di cui "Gli elfi di Cintra" è il secondo romanzo (il primo è "I figli di Armageddon", reperibile sempre da Mondadori).
Gli Elfi di Cintra non è un'opera memorabile. Meglio dirlo subito. I difetti principali sono presto riassumibili:
- Il romanzo è troppo spezzettato (sembra di vedere la puntata di un serial, solo che per quella successiva occorrerà aspettare un anno o due!)
- Il lato fantasy prende troppo il sopravvento sul mondo reale in cui è ambientata la vicenda (il reame elfico di Cintra sarebbe rimasto nascosto per secoli in un bosco degli Stati Uniti? Un tantino improbabile!)
- La trama sa di trito e ritrito (il tema della "ricerca", molto fantasy e mooolto Brooksiana!)
Cosa c'è di buono? 
- I personaggi sono tridimensionali, psicologicamente approfonditi. 
- Alcune scene di combattimento sono davvero entusiasmanti (il vecchio Terry ci ha sempre saputo fare...)
- Il romanzo crea una certa "aspettativa" nell'attendere il seguito.
Tutto sommato un lavoro sufficiente, ma si poteva (doveva) fare molto di più.

Voto: 6-

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