Oggi si parla di paleo-cospirazionismo. Parola che non credo esista in alcun vocabolario, ma che suona bene.
Qual è uno dei misteri più antichi del nostro pianeta? Senz'altro la scomparsa dei dinosauri. Un evento molto singolare, che non ha ancora trovato alcun riscontro scientifico inoppugnabile. Ci sono molte teorie, tra cui una in particolare (quella dell'impatto meteorico) più in voga rispetto ad altre, decisamente stravaganti.
Il punto più controverso sta nelle modalità della scomparsa di questi grandi rettili. Considerate che abitarono su questa palla fangosa chiamata terra per circa 160 milioni di anni per poi estinguersi nel giro di pochi anni. Un fatto non facilmente spiegabile.
Eccovi dunque una retrospettiva di queste teorie, dalle più rigorose alle più folli.
Vulcani, variazione dell'asse terrestre, comete...
Le cause relative alla scomparsa dei dinosauri sono da ricercarsi o nel nostro pianeta o nello spazio esterno. Nel primo caso si potrebbe parlare di variazione dell'inclinazione dell'asse terrestre con conseguente sconvolgimento dell'ambiente e del clima, o ancora di un eccezionale incremento dell'attività vulcanica della Terra con produzione di immense quantità di gas e fumi che, per l'effetto serra da essi causato, avrebbero poi impedito il normale processo della vita.
Ma questi sono eventi che avrebbero avuto bisogno di tanto tempo per provocare un tale sconvolgimento, per cui l'ipotesi più probabile è da ricercarsi in cause esterne al nostro pianeta, considerando anche la globalità della catastrofe che toccò l'intera specie animale. Infatti la Terra, come tutti gli altri pianeti, è stata in passato, e lo è ancora oggi, probabile bersaglio di meteoriti, asteroidi, comete e radiazioni cosmiche di particolari intensità. Ciò in passato, essendo il sistema solare in via d'assestamento, si verificava abbastanza spesso, prova ne sono i crateri disseminati sulla superficie di Mercurio, della Luna e di altri corpi planetari. Pensiamo ad esempio alla cometa Shoemaker-Levy 9 disintegratasi su Giove, evento che se verificatosi sulla Terra avrebbe potuto scatenare immani conseguenze per l'uomo.
E' probabile dunque che similmente, all'epoca dei dinosauri sia avvenuto qualcosa del genere.
Supernova
Si sarebbe potuto trattare invece di una supernova, che esplosa nei paraggi del sistema solare abbia irradiato per secoli il nostro pianeta con malefiche radiazioni cosmiche, in maniera tale da superare lo schermo protettivo fornito dall'atmosfera.
Uccisi da una mutata forza di gravità
La mole dei dinosauri rivaleggiava con quella delle attuali balene, che non possono sopravvivere senza il sostentamento dell'acqua. Fu per questo che i primi paleontologi ipotizzarono che i dinosauri più grandi passassero la maggior parte delle loro vite a bagno negli acquitrini dell'era Mesozoica.
Ted Holden recentemente ha esaminato il rapporto tra dimensione, peso e forza degli animali e ha riproposto la questione. Holden ha calcolato il rapporto peso/potenza di un sollevatore di pesi, uomo, ben allenato e lo ha ingrandito fino alle dimensioni di un dinosauro. Ancor prima di raggiungere la dimensione massima, il sollevatore non sarebbe stato in grado di sollevare nemmeno il suo stesso peso. La potenza, in relazione al peso, impone un limite alle dimensioni massime. I calcoli di Holden indicano che tale limite è avvicinato dagli attuali elefanti più pesanti.
dinosauri hanno una grandezza incompatibile per il pianeta Terra, eppure le loro ossa dimostrano che sono esistiti.
Come può essere? Il limite sulla dimensione dipende dal peso, e il peso dipende dalla forza di gravità.
La maggior parte delle teorie convenzionali ritengono che la gravità nell'universo sia sempre stata e sarà sempre una proprietà costante della materia.
Ma si tratta solo di una supposizione e deve essere verificata empiricamente.
La
teoria dell'Universo Elettrico offre un diverso punto di vista. La gravità non è una costante.
Si tratta di una variabile che dipende dal circostante plasma ambientale.
La Terra dell'era Mesozoica può avere avuto una gravità minore di quella odierna. Holden ha calcolato che la gravità necessaria alla vita dei più grandi dinosauri debba essere stata almeno 1/3 (e forse fino a 1/4) del valore attuale. Ha inoltre teorizzato che la gravità sia improvvisamente aumentata verso la fine dell'età dei dinosauri anche se non fino al valore attuale. Un valore di gravità inferiore al presente è persistito nelle epoche successive popolate di mammiferi giganti e forse fino ai giorni in cui i primi umani costruirono monumenti enormi quali Stonehenge.
L'abbassamento dei mari
Un mutamento del livello del mare, secondo il paleontologo Shanan Peters, dell'Università del Wisconsin, sarebbe dietro a tutte le cinque estinzioni di massa avvenute sul nostro pianeta, delle quali i dinosauri sono stati le ultime vittime.
Nel caso dei dinosauri un abbassamento avrebbe provocato l'estinzione della maggior parte dei grandi predatori marini (come i mososauri), ma si sarebbe fatta sentire anche sulla terra ferma con dei bruschi cambiamenti delle condizioni climatiche: senza l'effetto della Corrente del Golfo, sottolinea Peters, la vita in Gran Bretagna sarebbe molto più difficile.
Quanto alle variazioni del livello degli oceani, i cambiamenti nell'orbita terrestre (più o meno ciclici e regolari, e causa princiopale delle glaciazioni) e lo spostamento delle placche tettoniche sarebbero fattori sufficienti a spiegarne l'origine.
Piccoli predatori e mutazione monosessuale
I mammiferi, piccoli predatori simili a topi e scoiattoli che vivevano all'ombra dei dinosauri, incominciarono a predare sempre di più le uova di dinosauro, la magior parte delle volte non accudite abbastanza dai genitori.
Un'altra teoria sulle uova sostiene che alcune modifiche del clima abbiano variato la temperatura globale di alcuni gradi e siccome il sesso del piccolo all'interno dell'uovo era regolato dalla temperatura esterna, i dinosauri sarebbero nati tutti dello stesso sesso. L'ipotesi è stata formulata da alcunii ricercatori americani e britannici,coordinati da David Miller, dall'Università britannica di Leeds.
Piante e ragni
Verso la fine dell'epoca dei dinosauri comparvero sulla terra delle nuove piante (le piante a fiore) piante che forse i dinosauri non riuscivano a mangiare. La loro diffusione ha ridotto 65 milioni di anni fa notevolmente le altre specie vegetali che erano alla base della catena alimentare dei dinosauri. Secondo una teoria similare, l'estinzione dei dinosauri sarebbe imputabile alla nascita di una nuova specie di ragni, in grado di trasmettere una malattia letale ai grandi rettili che dominavano il mondo.
Teorie fantascientifiche
Ovviamente c'è chi sostiene che i dinosauri furono sterminati dagli alieni a suon di raggi gamma. Altri declamano una variante a questa teoria: gli alieni avrebbero "rapito" gli ultimi rettili sopravvissuti a una delle tante cause di sterminio citate finora. Secondo alcune dottrine estremiste di tradizioni cristiana i dinosauri avrebbero convissuto con l'uomo fino alla cacciata dall'Eden, dove avrebbero poi incontrato la morte a causa delle malattie contro di cui il loro organismo non aveva difese.
La teoria "alternativa" più bizzara (ma realmente postulata) sostiene che i dinosauri sarebbero scomparsi a causa delle loro stesse... emissioni intestinali. Insomma, sì, sterminati dalle puzzette che, in proporzione alla loro mole, a lungo andare avrebbero saturato l'atmosfera di gas metano.
Guerre atomiche tra uomo-sauri evoluti
Ed eccovi la teoria del ricercatore "alternativo" Vinicio Coletti.
E' possibile che la lunga evoluzione dei dinosauri abbia prodotto infine un essere intelligente, di dimensioni medie ed a sangue caldo (o equivalente).
Queste creature fondarono probabilmente una vera e propria civiltà, che dopo qualche migliaio di anni divenne di tipo tecnologico. La loro popolazione aumentò, così come l'uso delle risorse naturali e l'inquinamento, provocando l'estinzione di molte specie. Esattamente quello che sta accadendo ora.
La civltà rettile modificò il clima della terra, in modo tale da provocare una catastrofe globale che concluse quella era. Oppure possiamo persino immaginare che l'evento finale sia stata una guerra atomica, che produsse quell'abbondanza di iridio che troviamo oggi.
In effetti, visto che le regole dell'evoluzione sono sempre le stesse, non cè motivo di pensare che questi rettili intelligenti non siano stati un po' aggressivi o che non abbiano lottato per le risorse o che siano stati uniti in un'unica nazione mondiale.
Forse ebbero persino una loro era spaziale ed in questo caso forse un giorno troveremo le prove di questa antica presenza sulla luna o su qualche altro pianeta senza atmosfera o dai cambiamenti geologici comunque lenti.
La saga degli Ylanè di Harry Harrison
Il libro degli Yilanè è un volume che comprende la grande saga di storia alternativa scritta da Harry Harrison. I tre romanzi, singolarmente, sono conosciuti come L’era degli Ylané (West of eden, 1984), Il nemico degli Yilané (Winter in eden, 1986) e Scontro finale (Return to eden, 1988).
Che cosa sarebbe accaduto se i dinosauri, scomparsi 65 milioni di anni fa, fossero invece sopravvisuti fino all’avvento dell’uomo? E’ questo un interrogativo che si è posto Harrison, creando un affresco preistorico di notevole spessore narrativo.
Parallelamente alla razza umana si è sviluppata una razza di sauri eretti, molto più evoluta dell’uomo. Una specie che sa combattere e che si pone subito come nemica indiscussa degli uomini.
Harrison dipinge alla perfezione la vita umana all’epoca preistorica, quando gli uomini maneggiavano utensili in legno e pietra, cacciavano per vivere, vestivano di pelli e si muovevano al cambiare delle stagioni. Così come, avvalendosi di esperti di lingue e biologia, riesce a delineare la razza degli Yilanè, una civiltà che conosce l’ingegneria genetica e su quella fonda ogni aspetto della propria esistenza.
Un capitolo dopo l’altro il lettore si addentra sempre più nelle vicende dei Tanu, gli uomini, e degli Yilanè, fra cui i tanu trovano alcuni amici. E i tanu dovranno combattere con belve feroci e dinosauri, e conosceranno altre razze umane, dal corpo interamente coperto di peli o dagli occhi a mandorla. Razze che si affiancheranno ai tanu per combattere gli yilanè in scontri violenti e senza esclusione di colpi.
(fonte:
www.libridaleggere.it)