![](http://pics.livejournal.com/mcnab75/pic/000t2q53)
Oggi mi è stata segnalata
una recensione di "Nevicata", pubblicata su questo interessantissimo
blog dedicato alla fantascienza catastrofica.
La recensione sottolinea con cognizione di causa pregi e difetti di un romanzo che io stesso reputo "promettente ma immaturo". Al di là dei refusi, che alla fin fine sono gli errori più facilmente correggibili, ci sono una serie di difetti strutturali che sto notando anch'io in questa ennesima rilettura. Direi quindi che concordo con l'analisi, sia degli aspetti positivi che di quelli negativi.
Valutazioni personali a parte, l'autore della recensione (SC) coglie al meglio uno degli aspetti fondamentali che mi guidarono nella scrittura di "Nevicata": la pura voglia di intrattenere il lettore.
Nessun messaggio profondo, nessuna verità dogmatica: è un romanzo nato per divertire, e basta. Da qui anche la scelta di un taglio cinematografico, che ai tempi sentivo molto mio, e che invece adesso ho un po' accantonato per approfondire meglio dialoghi e parti introspettive.
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In "
The Shift" e in "
Uomini e lupi" c'è senz'altro qualcosa in più: un punto di vista dei personaggi che spesso equivale al mio.
In "The Shift" metto in risalto la cecità del mondo moderno, ben disposto a farsi sottomettere da pochi autonominatisi padroni, pur di mantenere un certo apparente benessere, che a ben guardare in realtà è una vera e propria schiavitù.
In "Uomini e lupi" credo che tra le pagine filtri invece ciò che penso io sul lavoro interinale, sullo sfruttamento delle "risorse umane" etc.
Eppure, anche in questi due romanzi, lo scopo primario è solo quello di intrattenere e divertire.
Nessun messaggio di vitale importanza: per quelli di solito uso il cellulare. Semmai delle opinioni, buttate in un contenitore che comunque punta soprattutto a intrattenere.
Non ho nemmeno la presunzione di "terrorizzare" il lettore, come strillano spesso le quarte di copertina dei libri horror o dei thriller. Su, andiamo: conoscete qualcuno che se l'è fatta mai nelle mutande per aver letto un romanzo?
Io no.
A me ciò che terrorizza è l'ignoranza. La monotona vita di chi non sa sognare, di chi ha esaurito la creatività per pensare solo al concreto.
Mi terrorizza l'impiegato di mezza età che divide il suo tempo tra colleghi idioti e siti pornografici, nella solitudine di un monolocale pagato con un mutuo trentennale.
Mi terrorizza chi crede a verità dogmatiche imposte da altri (religione, politica) senza mai farsi una domanda.
Rispetto a queste cose i miei mostri assumono un ruolo esorcizzante, quasi catartico, se vogliamo sprecare qualche parolona ad minchiam. Se poi qualcuno si spaventa anche, leggendomi, ben venga. Ma io non ho che la modesta ambizione di divertire chi scarica i miei e-book, magari proponendo man mano romanzi sempre più interessanti e un pochetto diversi da ciò che si trova a quintalate nelle librerie e nei megastore.
Ben vengano recensioni come questa, che mi danno la possibilità di scrivere post un po' più personali del solito. E, perchè no, di migliorarmi.
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