Recensione: Timecrimes

Jul 02, 2009 14:53


Hector, un uomo di mezza età da poco trasferitosi in una casa in campagna con la moglie, avvista una donna nuda aggirarsi nel bosco, inseguita da un misterioso tizio dal volto bendato. Accortosi di essere spiato, l'inquietante sconosciuto attaccherà Hector, tentando di ucciderlo con un paio di forbici brandite a mo' di pugnale. Nella fuga che segue, Hector troverà rifugio in un laboratorio in allestimento dall'altro lato del bosco, dove un giovane ricercatore gli dà una mano a nascondersi dall'uomo mascherato. In realtà però il poveraccio viene fatto entrare con l'inganno in una macchina del tempo sperimentale, col risultato di viaggiare per un'ora nel suo passato. Riemergendo dalla macchina darà il via a una catena di eventi catastrofici destinati per sempre a cambiare la sua vita...

Commento

Mentre noi ce ne stai qui a trastullarci con robaccia come "Carabinieri" e "I Cesaroni", dalla Spagna e dal resto d'Europa continua il risveglio del cinema di genere fatto con pochi mezzi ma con tante idee e ancor più qualità.
Dopo il turno dell'horror, ecco che ora si muove qualcosa anche nel campo della fantascienza. Timecrimes (che potete trovare anche con altri due titoli, Time crimes e Los cronocrimes) prende spunto da uno dei temi portanti della science-fiction, il viaggio nel tempo, per dar vita a un giallo fantascientifico che ha senz'altro il suo punto di forza nei piccoli/grandi paradossi che si creano sempre quando si gioca a distorcere la normale linea temporale.
Il regista, Nacho Vigalondo, presta un'attenzione certosina a ogni dettaglio, evitando così contraddizioni ed errori in cui sarebbe facile (e a volte anche utile) cadere. Forse per scelta forse per imposizione, il film rinuncia quasi del tutto all'uso di effetti speciali, lasciando quindi spazio all'elaborazione della trama, con acuti molto riusciti proprio dove laddove il tutto sembra finire in un vicolo cieco.
Timecrimes è ben lungi dall'essere perfetto, soprattutto per quel che riguarda la recitazione (piuttosto incolore) del protagonista, che pur rappresenta in modo credibili il tipico "uomo medio" che mai ha sentito parlare di cose come il viaggio nel tempo, e che immancabilmente ci si trova invischiato. Ciò nonostate questo film è un esempio di come si può fare del buon cinema, elaborando idee magari non originalissime ma rivisitate con intelligenza e mestiere.
Purtroppo ho letto proprio oggi che è già in cantiera un (inutilissimo) remake. Sicuramente ci ficcheranno dentro qualche bell'effetto speciale in CGI, una colonna sonora nuova di zecca e un belloccio nella parte di Hector (che invece nell'originale è interpretato dal grassoccio e svagato Karre Elejalde, tutto fuorchè un adone).
Cercate questo film se come me amate l'argomento.

Addendum: ecco qui tutte le volte che ho trattato l'argomento viaggio nel tempo sul mio blog!

film, fantascienza, viaggio nel tempo, recensioni, recensione

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