Al Crepuscolo
di Stephen King
Sperling & Kupfer editore
Pag. 527, euro 20.90
Traduzione di: T. Dobner
Sinossi
In questi tredici racconti, King mette in scena l'imprevedibile umanità di personaggi che si trovano a vivere storie semplici o ai limiti del reale. L'11 settembre Scott si è dato malato e inizia a trovare in casa degli oggetti appartenuti ai suoi colleghi. Dopo che Monette si è sfogato, raccontando a un autostoppista sordomuto di essere stato tradito, sua moglie viene trovata morta in una stanza d'albergo. Janet è sposata ad Harvey da trent'anni e comincia a non poterne più, soprattutto dopo che lui è andato in pensione e ciondola tutto il giorno per casa. E un gatto arriverà direttamente dall'Inferno. (fonte
IBS)
Commento
Da tempo avevo deciso di non comprare più nulla di King, a seguito delle delusioni cocenti degli ultimi romanzi. L'unica eccezione è stata l'acquisto di "Cell" in versione superpocket, dopo averlo letto "aggratis" direttamente in libreria, sfruttando le ferie agostane 2006 (credo!).
Purtroppo di recente ho deciso di fare la seconda eccezione, acquistando questa antologia, "Al Crepuscolo".
Vuoi perchè King ha sempre dato il meglio nei racconti/romanzi brevi, vuoi perchè mi sentivo di dargli una seconda possibilità.
<< In fondo il Re è il Re >>, mi dicevo, << prima o poi dovrà pure riprendersi. >>
Invece, ma lo avrete già capito, la delusione era dietro l'angolo, pronta a deridermi per aver speso 19 euro per questa raccolta di racconti. Potevo almeno aspettare di prenderla usata... e invece no!
La prima cosa che si nota leggendo questi racconti è che non brillano per creatività e originalità. Sembra di rileggere il vecchio King, ma col sapore del pane raffermo in bocca. Nessun guizzo geniale, solo buon mestiere e spunti rimasti inespressi.
I racconti di "Al Crepuscolo" ripescano nei tipici temi kinghiani, senza aggiungere nulla di specifico. Certo, i fan fedelissimi ne saranno contenti, mentre chi cerca necessariamente nuovi stimoli, sbufferà infastidito.
Il migliore di tutta l'antologia è "N", vuoi perchè almeno riesce a creare quelle belle atmosfere a cui ci aveva abituato il vero Re, non quella specie di doppelganger che l'ha sostituito dagli anni '90 in poi.
Altra buona prova è "Gli oggetti che hanno lasciato indietro" e, a essere di manica larga, anche "Alle strette". Tutto il resto lascia il tempo che trova, con risultati altalenanti o di poco impatto.
Ma forse è meglio specificare: se si trattasse di uno scrittore esordiente, alle prove con la prima, proverbiale raccolta di racconti per farsi conoscere, sarebbe un buon lavoro. Ma qui parliamo di King. Lo scrittore che ha fatto la storia del genere horror per almeno vent'anni e che ancora oggi monopolizza intere sezioni di librerie e biblioteche.
Non sono io a doverlo dire, ma sembra che lavori del genere abbiano il solo scopo di battere cassa. Del resto anche King "tiene famiglia", quindi qualcosa dovrà pur fare, per mantenerla.
L'altra ipotesi sarebbe anche peggiore: King ha perso la buona vena e ora sa produrre solo robetta. Del resto capita. Pensate anche ai musicisti: alcuni tirano fuori LA canzone, per poi non produrre più nulla di buono nel resto della loro carriera. Idem nel calcio: quante giovani promesse sono finite a giocare in C1, dopo un esordio esplosivo?
Ma qui, diavolo, stiamo sempre parlando di King. E' dunque più probabile la terza ipotesi, ovvero quella del pensionamento imminente?
Nota a margine: nella raccolta "Al Crepuscolo" è presente anche il racconto lungo "Torno a prenderti", che però non è un inedito. E' infatti possibile trovarlo in libreria come romanzo singolo, edito sempre da Sperling & Kupfer (lo trovate al prezzo onesto di 6 euro). Non voglio usare parole forti (tipo quelle che iniziano con la "T" e finiscono con "RUFFA"), ma mi pare indelicato proporre una presunta antologia di inediti e poi gonfiarla con un racconto (tra l'altro corposo, in termini di pagine) che è già reperibile da diversi mesi.
In sostanza un lavoro dedicato ai fans irriducibili e ai collezionisti. A tutti gli altri, compresi gli snob come me, continuo a consigliare di cercare nuove delizie letterarie altrove, sia all'esterno (magari in lingua originale) che in Italia. Magari anche tra i nomi meno noti. Vi stupirete nel vedere quanto certi racconti di alcuni pivellini siano almeno alla pari dello stanco King che ci troviamo davanti adesso.