Dopo avervi presentato il brillante ricercatore
Aubrey De Grey e il suo progetto di allungamento della vita, eccovi un altro genio molto noto nel sottobosco dei
transumanisti e dei futurologi, e non solo.
Sto parlando di Nick Bostrom, filosofo, co-fondatore della World Transhumanist Association ed ora professore di 'applied ethics' a Oxford.
Svedese, nato nel 1973, si occupa di materie interessanti e controverse, quali la criogenica, il transumanismo, il potenziamento mentale, le nanotecnologie, l'immortalismo e la clonazione.
Dal 2005 è anche direttore dell'istituto oxfordiano sul futuro dell'umanità.
Leggere gli articoli di Bostrom crea sempre una ridda di pensieri, discussioni, polemiche. Per nulla banale e scontato, il filosofo svedese rientra in quelle categorie di persone che fanno da ponte tra un'epoca e un'altra, mettendo sul tavolo problemi e argomentazioni che altri trattano fin troppo superficialmente.
Tanto per iniziare con un concetto molto semplice - secondo il metro speciale usato da Bostrom - ecco il suo pensiero sull'annosa questione del concetto di realtà e "realtà olografica". Insomma, tutti quei bei concetti romanzati da Matrix, ma proposti già secoli prima nel mito della Caverna di Platone, o col concetto del Velo di Maya, proprio dell'induismo.
"E se il nostro cosmo, tutto il nostro cosmo, fosse nient'altro che una simulazione in un computer alieno?"
A questa domanda risponde in senso positivo Nick Bostrom, la cui teoria, riassunta qui sotto nella efficace sintesi trovata su trekportal, dice più o meno così:
Forse la spiegazione delle incredibili coincidenze nelle leggi della natura è che non si tratta per niente di coincidenze. L'inglese Nick Bostrom, direttore dell'Istituto sul futuro dell'umanità dell'Università di Oxford, sostiene che c'è un'alta probabilità che il nostro universo sia una sofisticata simulazione computerizzata, una specie di complicatissima realtà virtuale fatta girare su di un computer da una civiltà aliena molto più avanzata della nostra per scopi a noi ignoti.
Il programma sarebbe tanto complesso da permettere agli esseri simulati (noi) di provare sentimenti e l'illusione del libero arbitrio. Di tanto in tanto, però, alcuni errori nel codice producono degli eventi inattesi, o inspiegabili (come per esempio i miracoli, o le apparizioni di Ufo), oppure sono gli stessi controllori della simulazione a inserirli di proposito per studiare le nostre reazioni.
Secondo i calcoli di Bostrom, l'unica alternativa a questo scenario è supporre che per qualche ragione le civiltà tecnologicamente avanzate non raggiungono mai uno stadio di sviluppo sufficiente per creare delle tali simulazioni, per esempio perché si autodistruggono prima abusando della loro tecnologia. Questa ipotesi getterebbe un'ombra sulla possibilità che la civiltà umana possa sopravvivere a lungo.
Ma non solo: transumanismo, vita aliena, intelligenza artificiale etc etc
Se l'antipasto vi è piaciuto, sappiate che questa è solo la punta dell'iceberg di cui si è occupato Bostrom. Potete per esempio leggervi ciò che pensa il buon Nick riguardo al
paradosso di Fermi.
Di che sto parlando? Il paradosso di Fermi è un paradosso che si dice sia stato proposto dal fisico Enrico Fermi nel contesto della probabilità di contattare forme di vita intelligenti extraterrestri.
Il paradosso si riassume solitamente nella domanda "Dove sono tutti quanti? Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non abbiamo ancora ricevuto prove di vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio, sonde o navi spaziali?".
Estremizzando la questione, ci si chiede se noi esseri umani siamo la sola civiltà tecnologicamente avanzata dell'Universo.
Il problema è stato posto per contrastare le stime più ottimistiche dell'equazione di Drake, che propongono un universo ricco di pianeti con civiltà avanzate, in grado di stabilire comunicazioni radio, inviare sonde o colonizzare altri mondi. Noi terrestri siamo agli inizi da questo punto di vista, ma altre civiltà potrebbero avere lanciato i loro messaggi da un tempo sufficiente perché siano già giunti a noi.
La situazione paradossale è dovuta al contrasto tra la sensazione, da molti condivisa e supportata da stime del tipo di quella di Drake, che noi non siamo soli nell'universo e il fatto che i dati osservativi contrastino con questa sensazione. Ne deriva che la nostra osservazione o comprensione dei dati deve essere errata o incompleta.
Ecco le argomentazioni di Nick, in lungo articolo (tradotto in italiano) che vale la pena si stamparsi e conservare:
il paradosso commentato da Bostrom.
Ma il meglio di sé il filosofo lo dà quando affronta le tematiche tipiche del transumanesimo. Eccovi una serie di articoli tratti dal bellissimo blog estropico.com, di cui troverete il link a fondo post.
- I
l mondo del 2050;
-
Dinosauri, dodi e umani (come evitare la fine del genere umano);
-
Questioni etiche relative all'intelligenza artificiale avanzata;
-
Transumanesimo, l'idea più pericolosa al mondo? E infine, se volete affrontare una lettura un po' più lunga ma altamente evocativa, eccovi la
lettera da Utopia.
La vita umana, nei suoi momenti migliori, è fantastica. Quello che vi sto chiedendo è di generare qualcosa di ancora meglio. Una vita che sia umana nel senso più completo della parola.
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Fonti e approfondimenti:
Il sito ufficiale di Nick Bostrom:
www.nickbostrom.com/
Estropico blog:
estropico.blogspot.com/
Mysterium blog:
mysterium.blogosfere.it/