Titolo: V
Autore:
Matatabi_1Fandom: Originale
Personaggio:Leonid "Lion" Duvalier
Prompt: Spietate come gli occhi della memoria
Album/Canzone:
Anime Salve Lou D' Angelo. Commercia in pezzi meccanici di terza mano, è una specie di Italolumaca grassa e mansueta che non crea problemi ( non è uno di quelli che picchiano o fanno cose strane) , si è fidelizzato al servizio e oltre alle prestazioni occasionali gli paga un mercoledì al mese per avere la serata tutta per lui. Ha una moglie, due bambini nemmeno tanto piccoli e una passione per i pompini prolungati e mugolanti, quelli che Teresa non gli fa più da quando si sono sposati, più o meno.
Il biosculpt gli ha regalato uno split penis perfetto e abbastanza fastidioso quando ti capita di averlo in bocca, ma Leonid è pagato per farlo sembrare la più lussuriosa delle godurie, come se lo stesse ciucciando al Nuovo Messia e avesse la prostata in gola.
Sposta il viluppo di dread con una mano- oltre la curva del ventre dell' uomo riesce a vedere perfettamente l' holovid settato su Canale 3 ,passano il notiziario. Non è la prima volta con lui, e Lion sa che prima che l' uomo venga o si risvegli dalla sua trance di ansiti e incitamenti a occhi chiusi lui avrà fatto in tempo a sentirsi la mascella indolenzita. Per cui ben venga guardarsi la pappa visiva di Papà Governo con la coda dell' occhio, batte di gran lunga quando si è in un cesso a guardare i graffiti o a contare i peli pubici cercando di rimediare saliva.
E' così che rivede Claire per la prima volta dopo nove anni.
Lei è intervistata in un servizio sulle giovani promesse accademiche dei collegi, ma guarda che brava nonostante il suo passato difficile e guarda come funziona bene il Sistema. Ha delle treccine ordinate, un maglioncino verde menta e un sorriso pulito.
Lui è, come già detto, in un motel della zona dei divertimenti, accucciato sul corpo grasso di un ricettatore e impegnato a ciucciargli il cazzo con grande partecipazione. Per venti crediti, e contando che ha la lingua biforcuta e lo fa senza preservativo, è il più conveniente nel raggio di vari isolati.
Lui non è esattamente nelle condizioni per seguire il programma, ma c'è il nome in sovraimpressione nitida e gli occhi sono i suoi, quelli di nove anni prima. Sono stati speranzosi, pieni di lacrime, allegri, arrabbiati quando litigavano perchè lui non voleva smollarle qualcosa. Sono gli stessi ora, e oltre ogni logica lo stanno guardando in tutta la sua policroma, marchettesca gloria, gli sorridono, dolci e puliti da fare male.
Si stacca dal corpo dell' uomo e corre goffamente i tre passi fino al bagno, schiantandosi con le ginocchia nude sulle piastrelle scheggiate.
Vomita wonton di alghe, una pessima birra e acido, piegato sul cesso del motelalveare mentre Lou esterrefatto batte sulla porta. Vomita la sensazione che lei l' abbia visto, vomita la vergogna di quello che poteva essere e non è stato, nè sarà a meno di improbabili universi paralleli. Vomita i suoi occhi e il ricordo di casa, delle storie di antasmi e spiriti, del viaggio in aeronave.
Deve essere stato qualcosa che ha mangiato, si scusa, e ha la faccia di un grigio sigaretta così notevole che Lou- anche se attorno alla lingua e a svariate parti di lui fa ruotare quel mercoledì sera- si accontenta dell' assicurazione che la prossima volta è gratis, gli batte paterno su una spalla e se ne va.
Appena connesso alla matrice si scarica una replica del servizio, e ogni volta che la guarda è rigorosamente strafatto, finchè riesce a sostenere il suo sguardo con l' aria brillante da fratello maggiore che si congratula. Da domani si comincia a cercare.