Миланский пейзаж.

Oct 27, 2014 19:57

Вы уже знаете этого художника?


Antonio Calderara (Abbiategrasso 1903 - Vacciago di Ameno 1978)
Антонио Калдерара /род в Аббьятеграссо 1903-- ум. Ващаго ди Амено 1978/
Пейзаж называется " Вид на канал ", Милан.

"Corriere della Sera", Milano
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_ottobre_27/novecento-calderara-mostra-bocconi-art-gallery-0ad5f794-5dc3-11e4-8541-750bc6d4f0d9.shtml

Il Novecento di Calderara in mostra alla Bocconi Art Gallery
"900-е Калдерары /фамилия художника/ на выставке в Галерее Искусства Боккони" в Милане.

Под спойлером заметки для меня. Хочу посетить дом-музей художника на озере Орта.
[Текст на итальянском]
Una mostra, un libro catalogo, una casa museo da scoprire. Tutto intorno al personaggio di Antonio Calderara (Abbiategrasso 1903 - Vacciago di Ameno 1978), pittore schivo ed enigmatico, collezionista attento, studioso dai profondi interessi artistici. A portare la sua figura sotto i riflettori milanesi è la Bocconi Art Gallery, spazio espositivo dell’Università Bocconi per il contemporaneo. Dove per la prima volta in città sono esposti 25 pezzi ben scelti, esemplari dell’itinerario evolutivo di Calderara e della sua ricerca formale (fino al 29 aprile, via Sarfatti 25, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 21, sabato ore 8-18, ingresso libero). In parallelo, l’avventura esistenziale e creativa dell’artista è raccontata da Luciano Caramel nel bel volume «Antonio Calderara 1903-1978», fresco di stampa per i tipi di Skira.
Di formazione autodidatta, l’autore inizia a dipingere a Milano negli anni Venti del secolo scorso, sotto l’influsso di movimenti come Novecento, Chiarismo e Purismo. Nel clima però del realismo magico, più che del ritorno all’ordine. Opere dalle atmosfere sognanti, intime, sospese: vedute di città, di campagna e di paese, scene domestiche, ritratti e autoritratti avvolti in un signorile distacco. Oggettivi, ma di una geometrica essenzialità che sfiora la metafisica. Nel frattempo Antonio si è isolato sul lago d’Orta, a Vacciago. Isolamento fisico, accentuato dal dolore per la perdita della figlia nel 1954, ma non intellettuale. Calderara è sempre al corrente delle tendenze dell’arte, sperimenta e prova, si avvicina ai modi del Neoplasticismo nel tentativo di cogliere l’essenziale oltre il contingente: una sintesi progressiva che lo porta negli Anni 60 all’astrazione, in linea con le coeve ricerche europee dell’Arte cinetica e programmata, del Gruppo T e di Azimuth. Contatti, scambi, rapporti diretti, con gli artisti e con il mercato dell’arte: si forma pian piano, nel bel palazzetto seicentesco di Vacciago dove vive e lavora, una collezione di pezzi contemporanei di tutto rispetto. Che alla morte dell’artista per sua volontà diventa Fondazione aperta al pubblico: 327 opere, 56 autografe e 271 di altri artisti tra cui Albers, Alviani, Licini, Fontana, Manzoni, Pomodoro, Dadamaino, Vasarely. In occasione della mostra la Fondazione, che di solito è aperta dal 15 maggio al 15 ottobre, prolunga le visite fino al 30 ottobre, prenotare al tel. 338.778.99.40, www.fondazionecalderara.it.

antonio calderara

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