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Re: [RPF Amuse]SakuradaxMizuta; Slash, Gen; SAFE; 1167 vogue91 July 7 2013, 11:57:29 UTC
“Non lo so. Perché sono venuto da te in quel modo e tu non mi hai chiesto niente. Non hai voluto sapere che cosa pensassi, non hai voluto sapere perché ho agito in quel modo. Hai semplicemente lasciato che facessi come meglio credevo. Perché dovrei pensare che te ne importi qualcosa?”
Kouki lo lasciò andare, sospirando.
“Perché mi sembrava molto chiaro cosa volessi da me, Doori.” mormorò. “Non hai mai dato segno di volere qualcosa di più del sesso, no?” sospirò, tornando seduto sul letto. “Mi dispiace averti dato l’impressione sbagliata, ma tu non me ne hai data una molto migliore.”
Doori tentennò.
Non aveva torto, se la metteva in questi termini.
Eppure lui aveva sempre visto Kouki come una presenza semplice nella propria vita, come qualcuno che avrebbe dovuto esserci sempre, perché sapeva che in fondo ci sarebbe stato.
Scoprire quanto potesse essere complesso per lui stargli accanto lo aveva strappato alla propria illusione di poter sistemare le cose, di potergli lasciare intendere senza dovergli dire la verità su cosa provasse.
“Io non voglio solo sesso da te.” ammise allora. “Io voglio... io...”
Kouki scoppiò improvvisamente a ridere, senza alcuna buona ragione. Doori se ne sarebbe anche irritato, se solo il più grande in quel momento non si fosse alzato di nuovo, raggiungendolo e baciandolo.
C’era qualcosa di diverso in quel bacio, qualcosa di diverso da tutti quelli che si erano scambiati in precedenza, tuttavia Doori non sapeva ancora se fosse in grado di interpretare o meno quella differenza.
“Credevo di volertelo sentir dire, Do-chan.” mormorò il più grande, separandosi da lui. “E invece forse non ha importanza.” gli prese le mani fra le sue, accarezzandole lentamente, come cercando di prendere tempo. “Ti amo, Sakurada Doori. Ti amo, e so che mi ami anche tu, e so quanto ti sia difficile riuscire ad ammetterlo. Ma per adesso mi va bene così, davvero. Non credevo che sarebbe stato così difficile ignorare quello che entrambi proviamo, ma lo è, e non sono più disposto a sopportarlo.” concluse.
Doori si sentì improvvisamente attraversare da una miriade di sensazioni diverse.
Lo odiò, per una frazione di secondo, al pensiero di quanto avesse penato per fargli aprire gli occhi, salvo poi scoprire che conosceva la verità fin dall’inizio.
Fu felice di quella dichiarazione, poi, perché era ciò che avrebbe sempre voluto sentirgli dire.
E lo amò ancora di più, perché nonostante non fosse in grado di dirglielo era così che si sentiva, ed era quello che più gli importava.
Non delle parole, non di quello che facevano, ma di come entrambi si sentissero.
Che si sentissero allo stesso modo, per lui era la cosa migliore che potesse accadere.
Lo abbracciò e si lasciò abbracciare, sbuffando per la frustrazione mentre lo sentiva ridere ancora, sentendosi tranquillizzare dal suono tanto familiare di quella risata.
“Mizuta Kouki.” disse, solenne quanto lo era stato l’altro. “Sei un idiota.” sospirò, scostandosi per poterlo guardare meglio in viso. “E io ti amo.”

Fine

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