[RPF Amuse] Uehara Takuya x Sakurada Doori ; Slash ; NSFW ; 1118simph8July 6 2013, 14:55:17 UTC
When you are lyin’ here in my arms, we are in heaven
Forse era davvero quello il Paradiso. Ogni volta che Doori entrava in quella stanza, si sentiva avvolgere da emozioni del tutto contrastanti fra di loro. Odiava e amava Takuya. Odiava e amava quella stanza, che settimana dopo settimana lo vedeva protagonista della più grande bugia che Doori avesse mai detto. Socchiuse gli occhi, inspirando a pieni polmoni l’aria della stanza del più grande. Sapeva di Takuya, sapeva della sua pelle, sapeva del suo dopobarba. Il più grande lo raggiunse alle spalle, appoggiandogli le mani sui fianchi, alzando leggermente la testa per raggiungere il suo orecchio. « Non ti sei ancora spogliato? » sussurrò piano, facendo scivolare le mani fino alla cintura dei pantaloni. Doori accennò un sorriso, lasciandosi andare contro il petto di Takuya, leccandosi lentamente le labbra. « Stavo aspettando che fossi tu a farlo per me, Takkun. » Il più piccolo lo sentì ridacchiare e respirare con più forza nel suo orecchio e Doori si sentì attraversare da una scarica di adrenalina. Si spinse con più forza contro Takuya, che sbatté contro la porta, il quale strinse con più forza la presa sui fianchi del più piccolo, piegandosi lievemente sulle ginocchia e spingere con più forza la propria erezione, già dura, contro le natiche di Doori. Doori si morse un labbro, assecondando il corpo di Takuya contro il proprio, spostando il bacino indietro, sorridendo quando sentì il più grande gemere. Era quello il suo Paradiso. Le braccia di Takuya strette intorno al suo corpo, il suo respiro dell’orecchio, i suoi gemiti che lo inebriavano, il suo corpo premuto contro il suo. Era davvero quello il suo Paradiso. Sentire quelle mani mentre lo spogliavano avidamente mentre lo liberavano della camicia, mentre il proprio corpo si muoveva involontariamente verso il letto, affondando il viso nel cuscino. Gemette di nuovo Doori sistemandosi meglio sul letto mentre Takuya gli montava sopra, mordendogli le spalle e la schiena, facendo correre la sua lingua lungo la colonna vertebrale, eccitandolo sempre di più secondo dopo secondo. Si mosse contro di lui ancora, desiderando che Takuya lo spogliasse anche dei pantaloni, ma sapeva che Takuya non si accontentava mai di qualcosa di rapido. Ma a Doori non importava poi così tanto. Non gli interessava quante volte o quando lui lo chiamasse nella sua stanza, importava solo che lo facesse. Gemette di nuovo, inarcando la schiena contro la bocca di Takuya, ancora concentrava a torturargli la base della schiena. Doori avrebbe voluto dirgli di muoversi perché non ne poteva davvero più, sentiva l’erezione che pulsava dolorosamente contro i boxer desiderosa solo di ricevere attenzioni. Attenzioni che, per il momento, Takuya non era ancora deciso a dedicargli. **
Re: [RPF Amuse] Uehara Takuya x Sakurada Doori ; Slash ; NSFW ; 1118simph8July 6 2013, 14:55:42 UTC
** Takuya si alzò leggermente sulle mani, osservando soddisfatto la schiena del più piccolo, osservando i graffi e i morsi. Sorrise. Gli piaceva vedere quei segni su Doori, come dei piccoli e costanti marchi che gli ricordavano che era solo suo. Si stese di nuovo sopra di lui, scivolando questa volta lungo il collo, baciandolo e mordendolo più delicatamente. Era pur sempre un attore il suo Doori e non poteva certo rischiare di mandarlo via da là con un succhiotto sul collo in bella vista. “Era davvero un peccato.” pensava ogni volta fra sé e sé osservando solo i lievi segni rossastri che poteva permettersi. Continuando a rimanere concentrato, questa volta sul lato opposto del collo, anche Takuya socchiuse gli occhi, ascoltando il respiro affannato di Doori, i suoi gemiti e il modo incredibilmente erotico con cui pronunciava il suo nome. Lentamente le sue mani scivolarono verso il basso, passando sotto alla vita, slacciandogli la cintura e tirandola via, permettendogli finalmente di liberarlo dai pantaloni, lasciandolo solo il boxer sotto di lui. Takuya sospirò di piacere, osservandolo quasi nudo sotto di lui. Era sempre un qualcosa a cui none era mai completamente pronto. Non avrebbe saputo dire come mai Doori lo eccitasse così tanto. Semplicemente gli piaceva averlo sotto di sé, sentirlo gemere, agitarsi contro di lui. Si piegò ancora su di lui, spogliandolo completamente e fu a quel punto che Doori parve riprendersi dal suo torpore. Si voltò verso di lui, con un sorriso malizioso che riusciva ogni volta a mandarlo fuori di testa e quando le sue mani si posarono sul suo petto per spingerlo con la schiena sul materasso, decise di assecondarlo. ** Doori si sistemò in mezzo alle sue gambe, sbottonando lentamente bottone dopo bottone della camicia, piegando la testa per mordere e leccargli i capezzoli, desiderando solo sentirlo gemere il suo nome e sentire l’urgenza nella sua voce. Ma Doori ormai non riusciva quasi più a trattenersi tanta era la voglia di sentirlo in quel momento. Takuya si era divertito fin troppo con lui e non poter ricambiare quelle attenzioni un po’ lo innervosiva, ma lasciò correre. Le mani gli slacciarono rapidamente i pantaloni, tirando via anche i boxer e finalmente Doori poté sentire il calore della propria pelle contro il calore della pelle di Takuya. Decisamente. Era quello il suo Paradiso, ne era decisamente sicuro. Scese con la bocca fino alla sua erezione, leccandogli lentamente la punta, mordicchiandola, stuzzicandola come se fosse un giocattolo. Solo quando sentì le lunghe dita del più grande stringersi leggermente intorno ai suoi capelli, comprese che era giunto il mondo di smetterla di giocare. Aprì la bocca, prendendolo fin quanto poteva, sentendolo lungo e duro nella sua bocca mentre le orecchie si riempivano dei gemiti e dei sospiri di Takuya. Non riusciva più a resistere Doori. Non ce la faceva davvero più. Montò sopra di lui, quasi irritandosi quando Takuya iniziò a prepararlo e quando si sentì un po’ più pronto scivolò sulla sua erezione, spingendola fino in fondo, aspettando che quel dolore lancinante passasse.
Re: [RPF Amuse] Uehara Takuya x Sakurada Doori ; Slash ; NSFW ; 1118simph8July 6 2013, 14:56:17 UTC
Iniziò a muoversi insieme alle spinte di Takuya che si fecero via via sempre più veloci, sempre più intense, così come era veloce la mano del più grande su di lui, mentre si concentrava anche sul suo piacere e non solo sul proprio. Quando venne si sentì improvvisamente spossato, ma continuò a muoversi contro di lui, desiderando sentirlo ancora dentro di lui, desiderando di riuscire a portarlo fino all’orgasmo, anche quell’ennesima volta. Le unghie di Takuya penetrarono di nuovo nella carne dei suoi fianchi, soffocando improvvisamente un gemito più forte e più roco contro la spalla del più piccolo. Lentamente, per dare tempo ad entrambi di riprendere un po’ di fiato, Doori scivolò giù da lui, coprendosi con un lenzuolo. Osservò Takuya alzarsi e mugolare qualcosa su una doccia e quando la porta della stanza di Takuya si chiuse alle sue spalle, Doori sentì il proprio sorriso morirgli sulle labbra. Non importava quanto avrebbe dovuto soffrire. Sapeva che stava solo seminando ciò che non avrebbe mai potuto raccogliere un giorno, perché quelle non erano le basi per una storia d’amore, ma solo del sesso occasionale fra amici. Per proteggere il suo Paradiso, Doori era disposto anche a mentire fino alla fine dei suoi giorni. Niente e nessuno sarebbe riuscito ad allontanarlo da Takuya.
Forse era davvero quello il Paradiso. Ogni volta che Doori entrava in quella stanza, si sentiva avvolgere da emozioni del tutto contrastanti fra di loro.
Odiava e amava Takuya. Odiava e amava quella stanza, che settimana dopo settimana lo vedeva protagonista della più grande bugia che Doori avesse mai detto.
Socchiuse gli occhi, inspirando a pieni polmoni l’aria della stanza del più grande. Sapeva di Takuya, sapeva della sua pelle, sapeva del suo dopobarba.
Il più grande lo raggiunse alle spalle, appoggiandogli le mani sui fianchi, alzando leggermente la testa per raggiungere il suo orecchio.
« Non ti sei ancora spogliato? » sussurrò piano, facendo scivolare le mani fino alla cintura dei pantaloni.
Doori accennò un sorriso, lasciandosi andare contro il petto di Takuya, leccandosi lentamente le labbra.
« Stavo aspettando che fossi tu a farlo per me, Takkun. »
Il più piccolo lo sentì ridacchiare e respirare con più forza nel suo orecchio e Doori si sentì attraversare da una scarica di adrenalina. Si spinse con più forza contro Takuya, che sbatté contro la porta, il quale strinse con più forza la presa sui fianchi del più piccolo, piegandosi lievemente sulle ginocchia e spingere con più forza la propria erezione, già dura, contro le natiche di Doori.
Doori si morse un labbro, assecondando il corpo di Takuya contro il proprio, spostando il bacino indietro, sorridendo quando sentì il più grande gemere.
Era quello il suo Paradiso.
Le braccia di Takuya strette intorno al suo corpo, il suo respiro dell’orecchio, i suoi gemiti che lo inebriavano, il suo corpo premuto contro il suo.
Era davvero quello il suo Paradiso.
Sentire quelle mani mentre lo spogliavano avidamente mentre lo liberavano della camicia, mentre il proprio corpo si muoveva involontariamente verso il letto, affondando il viso nel cuscino.
Gemette di nuovo Doori sistemandosi meglio sul letto mentre Takuya gli montava sopra, mordendogli le spalle e la schiena, facendo correre la sua lingua lungo la colonna vertebrale, eccitandolo sempre di più secondo dopo secondo.
Si mosse contro di lui ancora, desiderando che Takuya lo spogliasse anche dei pantaloni, ma sapeva che Takuya non si accontentava mai di qualcosa di rapido. Ma a Doori non importava poi così tanto.
Non gli interessava quante volte o quando lui lo chiamasse nella sua stanza, importava solo che lo facesse.
Gemette di nuovo, inarcando la schiena contro la bocca di Takuya, ancora concentrava a torturargli la base della schiena. Doori avrebbe voluto dirgli di muoversi perché non ne poteva davvero più, sentiva l’erezione che pulsava dolorosamente contro i boxer desiderosa solo di ricevere attenzioni.
Attenzioni che, per il momento, Takuya non era ancora deciso a dedicargli.
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Takuya si alzò leggermente sulle mani, osservando soddisfatto la schiena del più piccolo, osservando i graffi e i morsi. Sorrise. Gli piaceva vedere quei segni su Doori, come dei piccoli e costanti marchi che gli ricordavano che era solo suo.
Si stese di nuovo sopra di lui, scivolando questa volta lungo il collo, baciandolo e mordendolo più delicatamente.
Era pur sempre un attore il suo Doori e non poteva certo rischiare di mandarlo via da là con un succhiotto sul collo in bella vista.
“Era davvero un peccato.” pensava ogni volta fra sé e sé osservando solo i lievi segni rossastri che poteva permettersi.
Continuando a rimanere concentrato, questa volta sul lato opposto del collo, anche Takuya socchiuse gli occhi, ascoltando il respiro affannato di Doori, i suoi gemiti e il modo incredibilmente erotico con cui pronunciava il suo nome.
Lentamente le sue mani scivolarono verso il basso, passando sotto alla vita, slacciandogli la cintura e tirandola via, permettendogli finalmente di liberarlo dai pantaloni, lasciandolo solo il boxer sotto di lui.
Takuya sospirò di piacere, osservandolo quasi nudo sotto di lui. Era sempre un qualcosa a cui none era mai completamente pronto. Non avrebbe saputo dire come mai Doori lo eccitasse così tanto.
Semplicemente gli piaceva averlo sotto di sé, sentirlo gemere, agitarsi contro di lui.
Si piegò ancora su di lui, spogliandolo completamente e fu a quel punto che Doori parve riprendersi dal suo torpore.
Si voltò verso di lui, con un sorriso malizioso che riusciva ogni volta a mandarlo fuori di testa e quando le sue mani si posarono sul suo petto per spingerlo con la schiena sul materasso, decise di assecondarlo.
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Doori si sistemò in mezzo alle sue gambe, sbottonando lentamente bottone dopo bottone della camicia, piegando la testa per mordere e leccargli i capezzoli, desiderando solo sentirlo gemere il suo nome e sentire l’urgenza nella sua voce.
Ma Doori ormai non riusciva quasi più a trattenersi tanta era la voglia di sentirlo in quel momento. Takuya si era divertito fin troppo con lui e non poter ricambiare quelle attenzioni un po’ lo innervosiva, ma lasciò correre.
Le mani gli slacciarono rapidamente i pantaloni, tirando via anche i boxer e finalmente Doori poté sentire il calore della propria pelle contro il calore della pelle di Takuya.
Decisamente.
Era quello il suo Paradiso, ne era decisamente sicuro.
Scese con la bocca fino alla sua erezione, leccandogli lentamente la punta, mordicchiandola, stuzzicandola come se fosse un giocattolo.
Solo quando sentì le lunghe dita del più grande stringersi leggermente intorno ai suoi capelli, comprese che era giunto il mondo di smetterla di giocare.
Aprì la bocca, prendendolo fin quanto poteva, sentendolo lungo e duro nella sua bocca mentre le orecchie si riempivano dei gemiti e dei sospiri di Takuya.
Non riusciva più a resistere Doori.
Non ce la faceva davvero più. Montò sopra di lui, quasi irritandosi quando Takuya iniziò a prepararlo e quando si sentì un po’ più pronto scivolò sulla sua erezione, spingendola fino in fondo, aspettando che quel dolore lancinante passasse.
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Quando venne si sentì improvvisamente spossato, ma continuò a muoversi contro di lui, desiderando sentirlo ancora dentro di lui, desiderando di riuscire a portarlo fino all’orgasmo, anche quell’ennesima volta.
Le unghie di Takuya penetrarono di nuovo nella carne dei suoi fianchi, soffocando improvvisamente un gemito più forte e più roco contro la spalla del più piccolo.
Lentamente, per dare tempo ad entrambi di riprendere un po’ di fiato, Doori scivolò giù da lui, coprendosi con un lenzuolo.
Osservò Takuya alzarsi e mugolare qualcosa su una doccia e quando la porta della stanza di Takuya si chiuse alle sue spalle, Doori sentì il proprio sorriso morirgli sulle labbra.
Non importava quanto avrebbe dovuto soffrire. Sapeva che stava solo seminando ciò che non avrebbe mai potuto raccogliere un giorno, perché quelle non erano le basi per una storia d’amore, ma solo del sesso occasionale fra amici.
Per proteggere il suo Paradiso, Doori era disposto anche a mentire fino alla fine dei suoi giorni.
Niente e nessuno sarebbe riuscito ad allontanarlo da Takuya.
Fine
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