Tolse il fazzoletto dal naso e strinse le braccia attorno a Lovino, abbracciandolo talmente forte da scatenare la sua reazione indignata: «Ehi! Cosa fai, imbecille?! Togliti di dosso, maledizione!». «Romano, io non voglio il tuo fratellino» asserì con voce ferma Spagna, sollevando il viso per guardare il volto del suo interlocutore «Potrà anche essere gentile e carino, ma io preferisco decisamente te. Chiaro?». Anticipando qualsiasi risposta o insulto - stava pur sempre parlando con Lovino, in fin dei conti - Antonio catturò in un bacio le sue labbra, costringendolo a tacere. L'italiano inizialmente tentò di opporsi con tutte le sue forze a quell'imposizione assolutamente indesiderata: voleva continuare a sfogare la sua rabbia sul Carriedo; tuttavia, dopo pochi secondi iniziò a farsi trasportare dall'emozione ed ogni barriera cadde. Rimasero incollati l'uno all'altro per diversi minuti, appassionatamente intenti a baciarsi. «Sappi che non ti ho mai visto come una seconda scelta, chiaro?» gli sussurrò Spagna a fior di labbra non appena recise il contatto. «E allora perché guardavi mio fratello con quello sguardo beato, eh?» abbaiò Romano per contro. «Eh? P-per davvero sembravo beato...?». Fernandez parve cadere dalle nuvole, il che abbatté nuovamente l'umore dell'italiano. «Sì, razza di cretino!» sbottò quest'ultimo. «Ah, allora è per questo che ti sei arrabbiato!» realizzò l'altro «Comunque... sappi che non lo stavo guardando in nessun modo particolare. Io avevo semplicemente caldo e... be', mi stava venendo sonno...». Romano sgranò gli occhi, allibito. Adesso che ci pensava meglio, un po' la sua espressione gli aveva ricordato quella di un pesce lesso. «Cretino» esclamò, sfuggendo dal suo abbraccio e lasciando la stanza: iniziava a sentire un calore improvviso aggredirgli le guance e non voleva essere visto da Spagna. In quel momento, in realtà, era lui a sentirsi un vero e proprio cretino, anche se non lo avrebbe mai confessato a Spagna: a conti fatti, aveva fatto tante scene per un banale ed insulso colpo di sonno male interpretato.
Capisco che Romano tenda ad essere geloso a causa del fratello, ma arrivare a scambiare un espressione accaldata e assonnata con una beata è un po' eccessivo pure per lui. XD Complimenti, hai interpretato benissimo le personalità di entrambi, muovendoli con incredibile maestria. Il risultato mi è decisamente piaciuto! =D Complimenti di nuovo! :)
Questa recensione partecipa a Recensioni d'Estate @ maridichallenge.
Ho un intensa propensione a fangirlare. Spamano ♥ Una storia ben fatta sui complessi mentali di Romano e su come Antonio sia un inconsapevole, carinissimo idiota. Complimenti, mi è piaciuta tanto *lancia fluff e cuori per aria* e Feli che fa l'indifferente ma sotto sotto se la ride... tsk.
«Romano, io non voglio il tuo fratellino» asserì con voce ferma Spagna, sollevando il viso per guardare il volto del suo interlocutore «Potrà anche essere gentile e carino, ma io preferisco decisamente te. Chiaro?».
Anticipando qualsiasi risposta o insulto - stava pur sempre parlando con Lovino, in fin dei conti - Antonio catturò in un bacio le sue labbra, costringendolo a tacere.
L'italiano inizialmente tentò di opporsi con tutte le sue forze a quell'imposizione assolutamente indesiderata: voleva continuare a sfogare la sua rabbia sul Carriedo; tuttavia, dopo pochi secondi iniziò a farsi trasportare dall'emozione ed ogni barriera cadde.
Rimasero incollati l'uno all'altro per diversi minuti, appassionatamente intenti a baciarsi.
«Sappi che non ti ho mai visto come una seconda scelta, chiaro?» gli sussurrò Spagna a fior di labbra non appena recise il contatto.
«E allora perché guardavi mio fratello con quello sguardo beato, eh?» abbaiò Romano per contro.
«Eh? P-per davvero sembravo beato...?».
Fernandez parve cadere dalle nuvole, il che abbatté nuovamente l'umore dell'italiano.
«Sì, razza di cretino!» sbottò quest'ultimo.
«Ah, allora è per questo che ti sei arrabbiato!» realizzò l'altro «Comunque... sappi che non lo stavo guardando in nessun modo particolare. Io avevo semplicemente caldo e... be', mi stava venendo sonno...».
Romano sgranò gli occhi, allibito. Adesso che ci pensava meglio, un po' la sua espressione gli aveva ricordato quella di un pesce lesso.
«Cretino» esclamò, sfuggendo dal suo abbraccio e lasciando la stanza: iniziava a sentire un calore improvviso aggredirgli le guance e non voleva essere visto da Spagna.
In quel momento, in realtà, era lui a sentirsi un vero e proprio cretino, anche se non lo avrebbe mai confessato a Spagna: a conti fatti, aveva fatto tante scene per un banale ed insulso colpo di sonno male interpretato.
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Complimenti, hai interpretato benissimo le personalità di entrambi, muovendoli con incredibile maestria. Il risultato mi è decisamente piaciuto! =D
Complimenti di nuovo! :)
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Una storia ben fatta sui complessi mentali di Romano e su come Antonio sia un inconsapevole, carinissimo idiota. Complimenti, mi è piaciuta tanto *lancia fluff e cuori per aria*
e Feli che fa l'indifferente ma sotto sotto se la ride... tsk.
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