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[D.Gray-Man] Lavi/Yuu Kanda; Introspettivo, sentimentale; AU, yaoi, lime; NSFW; 778 yuki013 June 21 2012, 17:12:45 UTC
Ti respinge, ancora.
Di nuovo, con la stessa intensità - con la stessa cattiveria tipica di chi sa di averti tra le proprie dita come una monetina da un penny, e non trova svago migliore che quello di rigirarti da una faccia all’altra per carpire dal freddo metallo i segreti più reconditi della sua coniazione.
Lo squadri da capo a piedi come se fosse un estraneo, come se otto anni di visite segrete e telefonate su un numero che né tua moglie né la sua hanno nella rubrica del cellulare e vacanze organizzate alla bell’e meglio coperte da viaggi d’affari fossero la trama di una soap opera di terza categoria, di quelle squallide in cui i personaggi cambiano ma le situazioni sono sempre le stesse.
Tu non sei più lo stesso - perché lo ami, questo è certo. E non puoi far altro che maledirti e maledirlo, e sentire che la situazione ti sta rapidamente scivolando di mano al pari dei pochi capelli che nella foga dell’amplesso gli hai strappato, scuri reduci di una relazione che non è mai esistita.
Che non sarebbe mai dovuta esistere.
«Perché?».
Già. Perché Yuu? Perché ti sei legato in maniera così malsana ad una persona che non sente nulla per te se non mero desiderio sessuale da sfogare su un soggetto che non sia la propria frigida compagna? Perché ogni volta che guardi Yuu negli occhi li trovi sempre posati su qualcosa, qualcuno che non sei e non sarai mai tu?
«Non non stiamo insieme».
Altra fitta, altro pezzo che si aggrega alle pedine ingoiate una dopo l’altra dalla regina nera. Il povero re bianco può solo attendere lo scacco.
«Mi hai tradito».
Se avessi l’occhio destro ancora intero probabilmente piangeresti da quello, perché il sinistro non vuole proprio saperne di staccarsi dal viso di Yuu. Così posato, così naturale e calmo mentre si riveste e ammette che sì, si è scopato un uomo che non sei tu e non se ne pente affatto.
«Non posso tradire qualcuno con cui non ho niente a che fare, Bookman».
E rimani lì, anche quando se ne va. Anche quando quella lussuosa stanza d’albergo riprende ad essere un’anonima suite al centro di New York City, illuminata più dai grattacieli intorno che dal riverbero della luna, persino quando senti di aver perso qualunque fiducia nella vita che ti è stata data.
O forse è la vita che ha perso fiducia in te.

«Capo, una chiamata dal Giappone».
Miranda ti fa sorridere, sempre lì a correre trafelata da una pratica ad una telefonata improvvisa. È una persona affidabile sotto qualunque punto di vista - purché la si tenga lontana da oggetti taglienti, pinzatrici, inchiostro, distributori automatici e quant’altro infierisca nel suo essere maldestra.
«Passamela sulla due».
Attendi, sai già chi ti risponderà dall’altro lato del mondo. Eppure sei cambiato, hai più amore per te stesso e meno voglia di soffrire. Te lo ripeti finché senti la sua voce sibilare oltre la cornetta.
«Mi stai deliberatamente ignorando, Bookman».
«Non avevamo detto niente chiamate in ufficio, Kanda-san?».
«Niente chiamate un cazzo. Al telefono non rispondi, così come alle mail. Hai la minima idea di quante volte abbia provato a chiamarti, idiota?».
«Tu mi hai tradito, Yuu. Io mi fidavo di te, ti amavo».
Il tuo è un sussurro greve, esalato con gli occhi rivolti al cielo irlandese e le dita che tremano ma stringono forte il tessuto dei pantaloni neri. Guardandoti in una delle pareti a specchio ti sembra che anche i capelli rossi tirati all’indietro siano di un colore smorto, grigio quanto il tempo esterno che già dalla prima mattinata promette fulmini e pioggia.
«’Ch. Stai forse parlando al passato?».
«Noi non stiamo insieme, e mai ci staremo. Me ne sono fatto una ragione».
La linea, dal lato opposto, cade. Il tu-tu- accompagna rumorosamente i tuoi gemiti sommessi, mentre non puoi far altro che stringerti le mani sul volto e pensare che il vecchio aveva ragione su tutta la linea. E c’è la tempesta fuori, dentro di te, ovunque le sue mani ti hanno toccato.
Smettere di fidarsi della vita, alla fine, fa dannatamente male.

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Re: [D.Gray-Man] Lavi/Yuu Kanda; Introspettivo, sentimentale; AU, yaoi, lime; NSFW; 778 yuki013 June 21 2012, 17:13:08 UTC

A mezzanotte passata vieni svegliato violentemente, colpi ripetuti si abbattono sulla porta del tuo ufficio. Ti sei addormentato di nuovo sulla scrivania, com’è già capitato tante volte.
Strofini l’occhio sano, aprendo piano l’uscio e trovandoti di fronte uno Yuu completamente zuppo, stravolto, con addosso i primi vestiti che ha trovato uscendo da casa e con due cartoni di pizza sottobraccio.
«Ti fidi ancora abbastanza da accettare una pizza?».
Stupidamente, non te lo fai ripetere due volte - e ti maledici ancora perché non riesci a non fidarti, perché continui a sperare.
Perché la pizza è spiaccicata sulla moquette bordeaux, e Dio solo sa come farai domani a spiegare a Miranda come c’è finita lì della salsa di pomodoro.

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Re: [D.Gray-Man] Lavi/Yuu Kanda; Introspettivo, sentimentale; AU, yaoi, lime; NSFW; 778 waferkya June 29 2012, 22:58:38 UTC
Che fic carinissima :3
Mi è piaciuto come hai spostato gran parte dell'attenzione sul tema della fiducia, che è una cosa molto cruciale per il personaggio di Lavi (e per Kanda). E poi è carinissimo anche il cameo di Miranda, grandiosamente IC anche lei.
Grazie! :3

Questa recensione partecipa a Recensioni d'Estate @ maridichallenge.

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Re: [D.Gray-Man] Lavi/Yuu Kanda; Introspettivo, sentimentale; AU, yaoi, lime; NSFW; 778 yuki013 June 30 2012, 08:41:31 UTC
Grazie a te di aver recensito ^^ Lavi non è un personaggio facile da trattare data la sua complessità, ma ci provo di volta in volta. Per quanto riguarda Miranda è un personaggio che adoro, non potevo non farla comparire.
Grazie ancora =)

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