Poche persone potranno realmente comprendere il contesto di questa fic, chiedo perdono, ma è una cosa che avevo promesso tanto tempo fa e beh... hikaruryu, koorime_yu è tutta per voi <3
Ricordava di non aver pensato molto delle ali di Cas la prima volta che le aveva viste - stavano morendo, dovevano combattere, c’erano cose più importanti, ecco. Ma ricordava la prima volta che una piuma di Cas lo aveva sfiorato, quando l’aveva preso in braccio, la sua gamba sanguinante che gli impediva di camminare. L’avevano semplicemente sfiorato, mentre Cas cercava di non fargli troppo male alla gamba (dopo che Anna gli aveva dato un piccolo calcio mentale). E non poteva realmente credere a cosa sta facendo ora, allo sguardo che Castiel stava tenendo fisso (come una specie di faro, solo così profondo) su di lui. Dean avrebbe potuto perdercisi. L’ala destra di Castiel si chiuse intorno a lui, accarezzandogli la schiena con la punta delle sue piume, mentre Dean accarezzava quella sinistra, la lisciava piano, piuma dopo piuma. Erano sempre intorno a lui quelle ali, pronte a proteggerlo, cercando di tenerlo al sicuro e non sapeva se fosse colpa della sua… situazione o se fosse Cas, se fosse Cas che trasmetteva loro il suo desiderio di rimanere accanto a Dean, di tenerlo accanto a lui. Dean si lasciò andare contro Cas, si appoggiò alla sua spalla, mentre le braccia dell’altro lo strinsero più a sé. Non poteva credere di essere lì, di star sfiorando le ali di Cas, mezzi nudi in mezzo ad una stanza. «È… è una bella sensazione? » chiese, perché… perché per lui era fenomenale, ma se a Cas non piaceva… «Positivamente elettrizzante,» rispose l’altro, stringendoselo addosso «credo che le mie ali apprezzano molto il tuo tocco,» e poi si abbassò a baciarlo, mentre la mano di Dean si chiudeva sull’ala sinistra e quella destra lo accarezzava in posto in cui nessuna piuma per bene avrebbe mai dovuto essere. Aveva voglia di ridere, ma non voleva rompere il bacio, non voleva che Cas si allontanasse, non l’avrebbe mai voluto. Cas era caldo e perfetto sotto le sue mani (e Dio, sperava che Anna avesse chiuso la connessione mentale perché non voleva che ascoltasse queste cose) e Dean avrebbe voluto perdersi. Cas lo spinse indietro con forza - non che ne avesse bisogno, la forza di Cas era decisamente superiore alla sua, anche quando non si sforzava particolarmente - e poi lo alzò con una sola mano, spingendolo a chiudere le gambe sulla vita di Cas - che lo teneva con facilità - mentre questo lo lasciava andare delicatamente sulle coperte. Cas, che era così forte e lo trattava sempre un poco troppo come se Dean potesse rompersi da un momento all’altro, Cas che si stava abbassando a baciargli il collo e poi un capezzolo e Dean si arcuò sotto il suo tocco, mentre una delle due ali - non sapeva quali, cominciava a non avere più abbastanza sanità mentale per distinguerle - le accarezzava il viso, con così tanta dolcezza. Dean avrebbe quasi non affogò nel suo stesso sospiro. «Cas,» disse, piano, ma l’altro scosse la testa e Dean si zittì, lasciando che l’altro gli slacciasse i pantaloni velocemente, e ricominciò ad accarezzare le piume, con forza, stringendosi ad essere quando la bocca dell’altro si chiuse sulla sua erezione pulsante. Gemette, ed era quasi certo di aver stretto una piuma troppo forte, perché Cas aveva fatto un rumore strano, come un suono gutturale dal profondo della gola. O forse non era troppo forte, forse era esattamente forte abbastanza, perché una delle ali di Cas - che erano pesanti se volevano esserlo - si poggiò sul fianco di Dean, tenendolo in posizione, mentre Cas portava una delle sue mani alla sua stessa erezione. Dean avrebbe voluto alzarsi ed ammirare il viso di Cas, le sue guance rosse, i suoi capelli disordinati, i suoi occhi dilatati e la sua bocca che continuava a succhiare e succhiare e Dio. Dean venne fin troppo presto per i suoi gusti, stringendo entrambe le ali con le sue due mani e godendosi il gemito strozzato di Cas di risposta - che era venuto anche solo per quel tocco e oh, questa conoscenza era assolutamente… sì, insomma.
«Direi che possiamo rifarlo, mh? » chiese, mentre Castiel si sdraiava accanto a lui a letto e le sue ali scivolavano ad abbracciarlo, come succedeva ogni notte. Ormai Dean non era più certo di poter dormire senza quella protezione - era un pensiero che a volte (spesso) lo spaventava. Cas però non rispose e Dean aprì un occhio e vide che l’altro era… non stava dormendo, ma Dean non avrebbe potuto descriverlo se non com “completamente andato”. Scoppiò a ridere, sentendo una delle piume dell’altro che gli accarezzava la spalla. «Il vostro padrone sembra decisamente appagato, vero?» chiese loro, cominciando a giocare pigramente con una di loro. Non ebbe risposta se non un tocco che gli carezzò completamente tutto il corpo. Dean sorrise.
Quanto ti odio limite dei commenti, non ne hai idea
Ricordava di non aver pensato molto delle ali di Cas la prima volta che le aveva viste - stavano morendo, dovevano combattere, c’erano cose più importanti, ecco.
Ma ricordava la prima volta che una piuma di Cas lo aveva sfiorato, quando l’aveva preso in braccio, la sua gamba sanguinante che gli impediva di camminare. L’avevano semplicemente sfiorato, mentre Cas cercava di non fargli troppo male alla gamba (dopo che Anna gli aveva dato un piccolo calcio mentale).
E non poteva realmente credere a cosa sta facendo ora, allo sguardo che Castiel stava tenendo fisso (come una specie di faro, solo così profondo) su di lui. Dean avrebbe potuto perdercisi.
L’ala destra di Castiel si chiuse intorno a lui, accarezzandogli la schiena con la punta delle sue piume, mentre Dean accarezzava quella sinistra, la lisciava piano, piuma dopo piuma.
Erano sempre intorno a lui quelle ali, pronte a proteggerlo, cercando di tenerlo al sicuro e non sapeva se fosse colpa della sua… situazione o se fosse Cas, se fosse Cas che trasmetteva loro il suo desiderio di rimanere accanto a Dean, di tenerlo accanto a lui.
Dean si lasciò andare contro Cas, si appoggiò alla sua spalla, mentre le braccia dell’altro lo strinsero più a sé. Non poteva credere di essere lì, di star sfiorando le ali di Cas, mezzi nudi in mezzo ad una stanza.
«È… è una bella sensazione? » chiese, perché… perché per lui era fenomenale, ma se a Cas non piaceva…
«Positivamente elettrizzante,» rispose l’altro, stringendoselo addosso «credo che le mie ali apprezzano molto il tuo tocco,» e poi si abbassò a baciarlo, mentre la mano di Dean si chiudeva sull’ala sinistra e quella destra lo accarezzava in posto in cui nessuna piuma per bene avrebbe mai dovuto essere.
Aveva voglia di ridere, ma non voleva rompere il bacio, non voleva che Cas si allontanasse, non l’avrebbe mai voluto. Cas era caldo e perfetto sotto le sue mani (e Dio, sperava che Anna avesse chiuso la connessione mentale perché non voleva che ascoltasse queste cose) e Dean avrebbe voluto perdersi.
Cas lo spinse indietro con forza - non che ne avesse bisogno, la forza di Cas era decisamente superiore alla sua, anche quando non si sforzava particolarmente - e poi lo alzò con una sola mano, spingendolo a chiudere le gambe sulla vita di Cas - che lo teneva con facilità - mentre questo lo lasciava andare delicatamente sulle coperte.
Cas, che era così forte e lo trattava sempre un poco troppo come se Dean potesse rompersi da un momento all’altro, Cas che si stava abbassando a baciargli il collo e poi un capezzolo e Dean si arcuò sotto il suo tocco, mentre una delle due ali - non sapeva quali, cominciava a non avere più abbastanza sanità mentale per distinguerle - le accarezzava il viso, con così tanta dolcezza.
Dean avrebbe quasi non affogò nel suo stesso sospiro.
«Cas,» disse, piano, ma l’altro scosse la testa e Dean si zittì, lasciando che l’altro gli slacciasse i pantaloni velocemente, e ricominciò ad accarezzare le piume, con forza, stringendosi ad essere quando la bocca dell’altro si chiuse sulla sua erezione pulsante.
Gemette, ed era quasi certo di aver stretto una piuma troppo forte, perché Cas aveva fatto un rumore strano, come un suono gutturale dal profondo della gola. O forse non era troppo forte, forse era esattamente forte abbastanza, perché una delle ali di Cas - che erano pesanti se volevano esserlo - si poggiò sul fianco di Dean, tenendolo in posizione, mentre Cas portava una delle sue mani alla sua stessa erezione.
Dean avrebbe voluto alzarsi ed ammirare il viso di Cas, le sue guance rosse, i suoi capelli disordinati, i suoi occhi dilatati e la sua bocca che continuava a succhiare e succhiare e Dio.
Dean venne fin troppo presto per i suoi gusti, stringendo entrambe le ali con le sue due mani e godendosi il gemito strozzato di Cas di risposta - che era venuto anche solo per quel tocco e oh, questa conoscenza era assolutamente… sì, insomma.
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Cas però non rispose e Dean aprì un occhio e vide che l’altro era… non stava dormendo, ma Dean non avrebbe potuto descriverlo se non com “completamente andato”. Scoppiò a ridere, sentendo una delle piume dell’altro che gli accarezzava la spalla.
«Il vostro padrone sembra decisamente appagato, vero?» chiese loro, cominciando a giocare pigramente con una di loro. Non ebbe risposta se non un tocco che gli carezzò completamente tutto il corpo.
Dean sorrise.
Quanto ti odio limite dei commenti, non ne hai idea
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