[Once Upon a Time] Snowwhite/Prince Charming; Drammatico, Angst, SFW, 409 chibi_saru11October 31 2011, 23:27:13 UTC
Chiedo perdono per il doppio fill ;__; Ma me l'ero messa da parte e ho notato che era stata fillata solo dopo
Non sa chi sia questo John Doe, quest’uomo che, da quando ricorda, è addormentato nell’ala di ospedale in cui lei qualche volta va a fare volontariato. È bello, così bello che potrebbe essere un modello, o forse un attore. A volte Mary si siede accanto al suo letto e comincia ad immaginare la vita di questo John Doe troppo bello per essere vero. A volte pensa che magari ha qualcuno lì fuori, che lo sta cercando disperatamente, sembra il tipo di uomo che ispira quel genere di lealtà. O forse non c’è nessuno lì fuori, forse è solo esattamente come lei, forse è triste esattamente come lei. Spera di no, non augurerebbe a nessuno di essere come lei, alla ricerca di qualcosa che non sa nemmeno cos’è. Tutto il suo essere si tende, cercando di raggiungere qualcosa che non esiste, che non ha mai avuto, qualcosa che sfugge alle sue dita come acqua, come aria. A volte si chiede se per caso John Doe non sia lì per lei. Ride, poi, perché Mary ha smesso di sognare nel Principe Azzurro tanto tempo fa.
Lui la trova mentre lei sta cantando, glielo racconta dopo di quello che ha provato quando l’ha sentita cantare. Le racconta dell’emozione, di come la sua voce lo abbia salvato. Biancaneve non gli crede, perché quello è il Principe Azzurro e Biancaneve… lei non è nulla di speciale, eppure si lascia cullare dalle sue parole gentili, dalle sue mani che sanno impugnare una spada ma sanno anche essere così gentili. Non sa se lo abbia salvato davvero, ma sa che, probabilmente, si sono salvati a vicenda. Che saranno sempre assieme, che lei può essere felice solo accanto a lui.
Mary guarda la gabbia di uccellini che ha fuori dalla finestra e pensa a partire, lasciare Storybrooke e vedere il mondo. Non deve pensare a casa sua come una prigione, semplicemente come un luogo dove può tornare, dove si sente sicura. Non è così e a volte vorrebbe che qualcuno la venisse a prendere, la portasse con lei lontano da lì. A volte vorrebbe piangere perché sa, lo sa con una consapevolezza spaventosa, che quella non è l’esistenza che era stata destinata a lei, sa che al mondo c’è molto altro per lei.
John Doe continua a dormire e non sa, non sa cosa si sta perdendo, non sente i passi di Mary Blanchard mentre gli porta i fiori ogni giorno. John Doe continua a dormire e sognare di un mondo incantato che non esiste più da tanto tempo.
Non sa chi sia questo John Doe, quest’uomo che, da quando ricorda, è addormentato nell’ala di ospedale in cui lei qualche volta va a fare volontariato.
È bello, così bello che potrebbe essere un modello, o forse un attore. A volte Mary si siede accanto al suo letto e comincia ad immaginare la vita di questo John Doe troppo bello per essere vero.
A volte pensa che magari ha qualcuno lì fuori, che lo sta cercando disperatamente, sembra il tipo di uomo che ispira quel genere di lealtà. O forse non c’è nessuno lì fuori, forse è solo esattamente come lei, forse è triste esattamente come lei.
Spera di no, non augurerebbe a nessuno di essere come lei, alla ricerca di qualcosa che non sa nemmeno cos’è. Tutto il suo essere si tende, cercando di raggiungere qualcosa che non esiste, che non ha mai avuto, qualcosa che sfugge alle sue dita come acqua, come aria.
A volte si chiede se per caso John Doe non sia lì per lei. Ride, poi, perché Mary ha smesso di sognare nel Principe Azzurro tanto tempo fa.
Lui la trova mentre lei sta cantando, glielo racconta dopo di quello che ha provato quando l’ha sentita cantare. Le racconta dell’emozione, di come la sua voce lo abbia salvato.
Biancaneve non gli crede, perché quello è il Principe Azzurro e Biancaneve… lei non è nulla di speciale, eppure si lascia cullare dalle sue parole gentili, dalle sue mani che sanno impugnare una spada ma sanno anche essere così gentili.
Non sa se lo abbia salvato davvero, ma sa che, probabilmente, si sono salvati a vicenda. Che saranno sempre assieme, che lei può essere felice solo accanto a lui.
Mary guarda la gabbia di uccellini che ha fuori dalla finestra e pensa a partire, lasciare Storybrooke e vedere il mondo.
Non deve pensare a casa sua come una prigione, semplicemente come un luogo dove può tornare, dove si sente sicura.
Non è così e a volte vorrebbe che qualcuno la venisse a prendere, la portasse con lei lontano da lì.
A volte vorrebbe piangere perché sa, lo sa con una consapevolezza spaventosa, che quella non è l’esistenza che era stata destinata a lei, sa che al mondo c’è molto altro per lei.
John Doe continua a dormire e non sa, non sa cosa si sta perdendo, non sente i passi di Mary Blanchard mentre gli porta i fiori ogni giorno.
John Doe continua a dormire e sognare di un mondo incantato che non esiste più da tanto tempo.
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