Ci siamo, ragazzi! La Notte Bianca Referendaria parte adesso, e si concluderà fra una trentina di ore, alle 15.00 precise di lunedì. E... ricordate che vi abbiamo promesso qualcosa di particolare dedicato al voto? Ebbene, se andrete a votare (se? Andate a votare!) e riuscirete a scansionare la vostra tessera elettorale/farle una foto/screencapparla
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C’erano dei momenti però in cui proprio non riusciva a comprendere la sua strana mente.Un esempio era quella mattina, quando, mentre preparava il sugo per la pasta si era sporcato la maglietta. Ad interrompere la sua sequela di improperi tale da fare impallidire uno scaricatore di porto era arrivato Antonio e con il suo solito sorriso aveva indicato la maglietta e aveva detto «Il tuo è un rosso relativo» nel bizzarro tentativo di consolarlo. Già da quel momento Lovino avrebbe dovuto capire che qualcosa non andava.
Mentre stava cucinando, poi Antonio lo aveva improvvisamente abbracciato da dietro, come gli piaceva fare di solito. Lovino si era per un attimo spaventato e come al solito aveva iniziato a chiedergli (o meglio urlare) di lasciarlo stare. Niente di nuovo, insomma. Però alla sua richiesta, Antonio scosse la testa, senza allontanarla dalla sua spalla e gli sussurrò all’orecchio «Perché piccolo potresti andartene dalle mie mani ed i giorni dapprima lontani saranno anni» Lovino lo guardò sorpreso. Antonio era sorridente come sempre, ma il ragazzo si chiese che stava pensando. Ce l’aveva con la sua liberazione e unificazione con Veneziano? Eppure tra loro non era mai sorto astio, anche se per qualche anno erano stati separati. Stava diventando forse come il sopracciglione? Antonio però sorrise, gli diede un bacio sul collo e sì allontanò come se niente fosse, fin quando non disse «Il sole esiste per tutti!»
Antonio stava impazzendo, decretò Lovino. Osservò intensamente il sugo come se di lì a momenti dovesse uscirne la faccia allegra di suo fratello pronta a dargli una soluzione. Niente Feliciano di sugo però. Avrebbe dovuto fare tutto da sé, come al solito.
«Che cazzo ti succede, bastardo?!» chiese Lovino, dopo che Antonio gli aveva rifilato frasi come «Sei tu il regalo mio più grande» (che non l’aveva assolutamente fatto arrossire!).
Durante il pranzo aveva riflettuto sulla questione ed aveva deciso di chiedergli direttamente che cosa gli stesse passando per la mente nelle sue migliori maniere.
«Lovi! Fa male da morire senza te!» esclamò Antonio guardandolo speranzoso. «Ma si può sapere che cazzo stai dicendo? Perché ti stai comportando da coglione? E che cosa cazzo ti sta facendo male?!» Antonio lo guardò sorpreso «Non me lo so spiegare»
La spiegazione del comportamento di Antonio colpì improvvisamente Lovino. Le frasi che aveva sentito per tutta la mattinata non erano per niente nuove! «Piantala di citare Tiziano Ferro, bastardo!» esclamò tutto rosso.
Antonio sembrò non averlo sentito perché lo abbracciò e dopo un bacio gli sussurrò «Voglio dimostrarti adesso che ha ben altre forme il sesso» «C-Cosa?! T-Ti avevo detto di smetterla, bastardo!» «Perdono!»
(Gah, non è venuta un granché D:)
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