Ci siamo, ragazzi! La Notte Bianca Referendaria parte adesso, e si concluderà fra una trentina di ore, alle 15.00 precise di lunedì. E... ricordate che vi abbiamo promesso qualcosa di particolare dedicato al voto? Ebbene, se andrete a votare (se? Andate a votare!) e riuscirete a scansionare la vostra tessera elettorale/farle una foto/screencapparla
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Il dramma si consuma un istante dopo l’esplosione in escandescenze di Romilda, che rigurgita inchiostro nero come se il suo ugello si fosse improvvisamente spezzato per davvero, nei confronti di Didò, in preda a una crisi isterica che vuole difendere ad ogni costo l’amato di turno; il battibecco tra nobildonna e stilista deve interrompersi all’improvviso quando l’amministratore del Portapenne infila una mano oltre la cerniera, rovistando e buttando all’aria mezzo residence finché non trova la gomma pane che, poverina, dormiva ancora placidamente nel suo cantuccio, gettando Audrey e Didò, Romilda e Matthew nello stesso mucchietto di cancelleria. E mentre tutti si sistemano come meglio possono dopo il primo stravolgimento della giornata nella loro altrimenti tranquilla esistenza, il figlio preadolescente della Lapicera, la colf argentina, quello poco più alto di Audrey che già dà fastidio di suo per trecentosessanta giorni l’anno, cade a sua volta e, esplodendo letteralmente su di loro, li inonda di inchiostro blu.
«Parker!» esclamano tutti e quattro, esasperati e appiccicaticci - Didò raggiunge il culmine della sua isteria e singhiozza lamentandosi dei suoi abiti irrimediabilmente rovinati, il dolore di madama baronessa sembra oltre le lacrime, mentre Matthew sembra prenderla con inappuntabile aplomb inglese - ma solo Audrey ha il coraggio e la forza di puntualizzare, «È un portacolori, non un’orgia!»
«Ah no?» strilla deluso il ragazzino, prima di risistemarsi i calzoni e correre via, gridando parole irripetibili e scandalose. È da allora che Romilda è ricoverata, e secondo le gemelle Staedler le hanno diagnosticato un forte esaurimento nervoso, oltre che una lieve allergia ai pigmenti dell’inchiostro colorato. Non a tutte le tinte. Solo a quelle degli inquilini del Portapenne.
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