Ci siamo, ragazzi! La Notte Bianca Referendaria parte adesso, e si concluderà fra una trentina di ore, alle 15.00 precise di lunedì. E... ricordate che vi abbiamo promesso qualcosa di particolare dedicato al voto? Ebbene, se andrete a votare (se? Andate a votare!) e riuscirete a scansionare la vostra tessera elettorale/farle una foto/screencapparla
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Eppure, un giorno, un ambasciatore da un paese lontano, portò in dono al Principe Blaine uno strano marchingegno. Un carillon, lo chiamava, bastava muovere la piccola manovella che si trovava di lato, e la scatolina avrebbe preso a suonare dolcemente. Era sufficiente ricaricarla per ottenere da capo lo stesso suono, la stessa magia, ancora, ancora e ancora. Il cuore di Kurt si fece piccolo, piccolo nel vedere il profondo interesse del Principe per quel pezzo di metallo inanimato che, sì, poteva cantare per ore e ore, senza stancarsi, senza avere lo gola dolente, senza sentir il bisogno di dormire, ma non poteva farlo con lo stesso amore che impiegava lui.
Passarono altri mesi, e, dopo un iniziale confronto tra il carillon e Kurt, ormai il compito del giovane era solamente quello di girare la manovella, osservando straziato lo sguardo rapito del Principe Blaine per quell’oggetto. Quindi, Kurt decise di scappare; lo fece a notte fonda, mentre tutti dormivano e un paio di guardie che dovevano sorvegliarlo si erano appisolate. Si ritrovò a sentir le lacrime scorrergli sulle guance non appena fu fuori dal villaggio del Regno; era di nuovo libero, eppure la tristezza non cessava di albergare nel suo cuore.
Al risveglio del Principe, un solo suono stizzito uscì dalle sue labbra nel vedere la stanza vuota del suo usignolo. Non fece cercare Kurt dalle guardie, invece riprese rabbiosamente ad ascoltare giorno dopo giorno il carillon, ostinato, sentendosi tradito da quella fuga inaspettata. Fece ascoltare quella musica soave ai suoi sudditi, come aveva fatto, tempo prima, con Kurt; i sudditi si resero subito conto della differenza, che la mente ottenebrata del Principe non aveva scorto. Era lampante che non ci fosse alcun sentimento in quella macchina, ma solo molle ed ingranaggi.
Il Principe non vi badò, e gli anni trascorsero rapidi fino a quando, un giorno, il carillon non si bloccò, e con un piccolo rumore fastidioso, si ruppe. Il migliore orologiaio del Regno venne chiamato al cospetto del Principe, per cercare di aggiustare il meccanismo.
-Principe, mi rincresce profondamente, ma il meccanismo è ormai consunto. Ho sostituito i pezzi danneggiati, ma dovrete limitarne l’uso-
-Ho capito, una volta all’anno basterà- disse il Principe, rammaricato.
Trascorsero cinque anni, e, un brutto giorno, nonostante fosse ancora giovane, il Principe si ammalò terribilmente, tanto da essere sul punto di morire. Il suono meccanico e arrugginito del carillon gli tenne compagnia nelle ore di dolore maggiore, ma, con le lacrime agli occhi, il suo pensiero tornò a Kurt -come tantissime volte negli anni passati-, e a come la sua voce calda e dolce, in quel momento di estremo bisogno, lo avrebbe confortato meglio di chiunque altro.
-Sono venuta per te-
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-Posso esprime un ultimo desiderio?- sussurrò il Principe, allungando una mano tremante verso il comodino dove, su un cuscino di seta, teneva il vecchio carillon consumato.
La Morte acconsentì con un leggero cenno del capo, e il Principe Blaine caricò un’ultima volta il marchingegno, che però, con un rumore fastidioso, si ruppe definitivamente, senza emettere neppure la più piccola melodia. Blaine singhiozzò, gli occhi lucidi e le guance asciutte, e lo fece scivolare dalla mano; nel momento in cui toccò terra, rompendosi e scheggiandosi, una nuova musica si levò nell’aria. Era talmente bella che persino la Morte si guardò attorno, in cerca della fonte.
Un ragazzo entrò dalla porta della camera da letto del Principe, continuando a cantare dolcemente. Era Kurt, le guance imporporate e la fronte un po’ sudata, aveva corso fino al castello reale non appena gli era stato riferito che il Principe era sul punto di morire. Si inginocchiò al fianco del letto di Blaine, stringendogli una mano tra le proprie. Il Principe chiuse gli occhi nell’ascoltare la melodia triste, oh, così triste, ma si sentì subito meglio; riprese colorito, smise di tremare, il cuore riprese a battere veloce, e la Morte a poco a poco svanì nel nulla. Le palpebre di Blaine erano pesanti, ma un sorrise era dipinto sulle sue labbra. Kurt lo ricambiò apertamente, piangendo silenziosamente di sollievo.
-Kurt, perdonami, sono stato sciocco e ingrato nei tuoi confronti- mormorò debole ma sollevato di averlo al proprio fianco -cosa potrò mai fare per ringraziarti?-
-La vostra buona salute al momento è la mia più grande gioia, Maestà- disse Kurt, stringendo un po’ di più la mano che racchiudeva tra le proprie -ma se veramente adesso io avrei la possibilità di esprimere un unico desiderio, allora vorrei tornare e stare con lei come facevamo anni, ma non tenetemi prigioniero. Lasciatemi vivere nel bosco, con mio padre, lasciatemi vedere i miei amici, lasciatemi uscire perché avrete la certezza che tornerò da voi, sempre. Canterò per lei e rimarrò al suo fianco, se mi sarà concesso-
Blaine sorrise, allungandosi per depositare un unico bacio sulla fronte di Kurt, poi annuì, sussurrando un “E sia”, e sprofondò in un sonno ristoratore. Kurt poggiò il viso contro le lenzuola, guardando sollevato il viso rilassato del suo sovrano.
-Sarò sempre il vostro usignolo, Principe Blaine- sussurrò, e così fu, per sempre.
[Perdonami se non era quello che volevi...;_;]
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Adoro questo tipo di AU e secondo me ti è uscita molto bene. Ho amato anche all'apparizione e la sparizione della morte, sembrava di vederla effettivamente, un po' velata.
Alla prossima tesoro, complimenti davvero <333 *coccolicchia*
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Di questa però ho apprezzato molto due cose. Primo, lo stile un po' fiabesco che si riallaccia all'originale. L'ho trovata una cosa molto dolce, e anche molto adatta a ciò che stavi raccontando. Secondo, il fatto che non venga mai detto chiaro e tondo cosa lega i due. E' lì, si vede e si sente, ma non è messo nero su bianco, ed è una cosa che ho apprezzato tanto, perché la vedo sempre in linea con l'atmosfera generale.
E basta, tu mi fai leggere AU e io dovrei trovarti insopportabile anche solo per questo e invece sei un amore e COSA MI STAI FACENDOOOOOO *piange in un angolo* ;___;
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