Dunque, quando i miei due compari ed io abbiamo deciso, su suggerimento di
whoa_nevermind, di scrivere un post di spam per il Referendum del 12-13 giugno, e quando ho chiesto se potevo essere io a scriverne il testo, ho riflettuto per qualche minuto sulla possibilità di scrivere un post "neutro", in cui semplicemente invitavo tutti gli aventi diritto ad andare a votare indipendentemente dalle loro convinzioni - cosa che comunque faccio perché il Referendum è uno di quegli strumenti della democrazia che permettono al popolo di esercitare la propria sovranità in maniera diretta, senza cioè la mediazione di partiti e politicanti vari ed eventuali - ma poi ho deciso che non avrebbe senso fare un post "all'acqua di rose" per dirvi "che voi votiate quattro sì, o quattro no, o qualche sì e qualche no, andate comunque a votare", senza aggiungere altro.
L'invito resta valido - andate a votare tutti, indipendentemente da quello che pensate: il quorum (cioè il voto del 50%+1 degli aventi diritto) va raggiunto, sarebbe terribile, un'occasione persa per dire la propria in un momento in cui decisamente bisogna farlo, che non ci si riuscisse - ma mi rifiuto di scrivere questo post senza provare a convincere chi magari è ancora incerto della possibilità di votare quattro sì. O senza provare a spiegare per bene davanti a cosa ci troviamo, a chi non l'ha ancora capito appieno.
Quello del 12 e del 13 giugno è un referendum di tipo abrogativo. Vale a dire che la domanda che le quattro schede che vi ritroverete in mano vi porranno sarà: guardate queste leggi. Volete abrogarle?, ovvero invalidarle, renderle nulle, sopprimerle? Le risposte dovranno essere un sì se si intende, appunto, abrogare la legge, e un no se si intende mantenerla.
I primi due quesiti riguardano il servizio idrico e la sua privatizzazione, e sono presentati sulla scheda rossa e sulla scheda gialla. Possono forse sembrare i due quesiti meno rilevanti, in quanto non si portano dietro la "forza emotiva" del quesiti sul nucleare, né la "forza politica" del quesito sul legittimo impedimento, ma sono probabilmente i due quesiti che, all'atto pratico, interessano di più la cittadinanza. Il primo quesito chiede infatti se i cittadini intendono abrogare la legge per cui il servizio idrico pubblico può essere affidato ad un privato tramite gara o assegnazione, in cui il privato deterrebbe almeno il 40% del capitale (scheda rossa), mentre il secondo chiede ai cittadini se intendono abrogare la legge per cui il gestore del servizio può caricare sulla bolletta del cittadino che usufruisce di tale servizio fino al 7% in più sul costo senza che questi soldi vengano poi reinvestiti per il miglioramento delle infrastrutture (scheda gialla).
Capite bene che si tratta di due leggi che derubano il pubblico del servizio idrico, privando di fatto i cittadini del diritto all'acqua pubblica. E' pertanto necessario e fondamentale votare SI' ad entrambi i quesiti, perché le leggi vengano abrogate.
Il terzo quesito, presentato su scheda grigia, riguarda il nucleare. Come forse saprete, fino all'ultimo abbiamo rischiato di non poter andare a votare questo quesito. Il governo, ben sapendo che sarebbe stato il quesito sul nucleare a portare la maggior parte dei votanti alle urne, ha cercato fino all'ultimo secondo di renderlo inutile provando ad invalidare parzialmente la legge che questo referendum chiede di abrogare, per cercare di fare in modo di eliminare il quesito dal referendum, sperando così che meno gente andasse a votare e questo facilitasse il non-raggiungimento del quorum. E' invece notizia di oggi la decisione della Cassazione di mantenere il quesito, che propone l'abrogazione di una legge che prevede la costruzione di centrali nucleari sul territorio nazionale.
E' quasi superfluo, dopo tutto quello che è successo nel mondo negli ultimi mesi, che io ribadisca adesso quanto il nucleare non possa essere considerato il futuro, sia a causa dei rischi che a causa dei costi che, infine, a causa del pericolo rappresentato dalle scorie e dalle difficoltà che da sempre si trovano nel loro smaltimento. Pertanto, anche in questo caso, è necessario votare SI' affinché questa legge venga abrogata.
ATTENZIONE: E' possibile che la decisione della Cassazione riguardo la validità o meno del quesito in presenza della moratoria fatta passare dal governo cambi in tutto o in parte la sostanza del quesito. Cercheremo di tenervi informati su eventuali sviluppi quando sapremo con maggior chiarezza cosa ci aspetta.
Il quarto ed ultimo quesito, su scheda verde, riguarda invece il "legittimo impedimento". Ed è forse quello che terrorizza maggiormente il nostro Presidente del Consiglio e i suoi complici, il motivo principe per cui questa banda di impenitenti ha cercato di fare di tutto per tenerci lontani dalle urne. Il quesito chiede l'abrogazione dell'ormai notoria legge sul legittimo impedimento, che nello specifico permette al Presidente del Consiglio e ai suoi ministri di non comparire in udienza penale durante tutto il periodo in cui sono in carica, bloccando di fatto i processi penali a loro carico e regolamentando la più palese ingiustizia di tutti i tempi in Italia: per la prima volta, infatti, viene ratificato che la legge non è uguale per tutti. Il Presidente del Consiglio e i suoi Ministri, infatti, non sono obbligati a comportarsi di fronte ad essa come tutti i comuni cittadini.
Comprenderete benissimo quanto importante sia correre tutti alle urne ed urlare il nostro SI' netto e sicuro, per abrogare questa porcata che palesa tutto il non-rispetto che la classe politica che ci governa in questo momento mostra verso i cittadini che dovrebbe proteggere e tutelare.
Aggiungo in chiusura che a mio modesto parere questi quattro quesiti ne implicano un quinto, che naturalmente non è presente, ma che è ugualmente valido. Il quinto quesito, su scheda trasparente ma incredibilmente fisica e palpabile, riguarda il nostro governo. La domanda è se vogliamo mandarli tutti a casa, se vogliamo far percepire loro con forza quanto siamo contrari al modo becero, meschino e criminale con cui stanno amministrando questo paese, mettendoci in ridicolo di fronte a tutto il mondo civilizzato e sprofondandoci nella crisi, nella depressone, nella povertà e nella più totale mancanza di fiducia nel futuro. Vogliamo mandarli tutti a casa? La mia risposta è SI' con sicurezza, ad alta voce, anche per questo quinto quesito invisibile. Abbiamo la seria possibilità e l'importante responsabilità di dire la nostra, il 12 ed il 13 giugno. FACCIAMOLO. E spammate questo post il più possibile.
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