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Re: [Percy Jackson] Leo Valdez | Generale | AU | SAFE | 1660 msapplepie February 16 2016, 11:36:52 UTC
Che poi anche quel biondino, il paramedico, è strano forte. Viene ad esaminare ogni singolo cadavere senza batter ciglio e poi ha anche il coraggio di offrir loro di andare a mangiare qualcosa insieme: perché chi non avrebbe voglia di un hot dog alle quattro del mattino dopo aver visto sangue ed interiora? Stava cominciando ad accarezzare l’idea di diventare un coniglio come Piper: le carote e l’insalata non sanguinano e non hanno l’odore di qualcosa di morto.

«Questa è la zona di Percy, io non posso far altro che chiedere a lui, non riconosco nessun odore e non riesco a riconoscere chi potrebbe essere stato. Non dovrebbero esserci omega da queste parti, abbiamo pattugliato con Frank la settimana scorsa.» è Jason a parlare, stavolta, continuando a misurare a grandi passi l’area attorno a loro, pulendosi le mani sui jeans.
Aveva conosciuto Jason alle elementari, quando era ancora paffuto e biondissimo e con gli occhiali di plastica verde ed erano sempre stati inseparabili. Perché Jason era, di base, una persona infinitamente buona e lui era, di base, un po’ un testa di cazzo, quindi insieme si compensavano e si volevano bene e Jason è una schiappa ai videogames e bisogna sempre avere amici schiappe ai videogames. Poi ormai vivevano uno a casa dell’altro e lui ha sempre detto a Piper che, un passo indietro!, lui c’era da prima. Piper, per tutta risposta, si era proposta come damigella ed ecco uno dei tanti motivi per cui le vuole bene.

E Jason era sempre stato un ragazzotto in forma, insomma, vista debole a parte ed una forte allergia alle noci (scoperta perché per poco non lo uccide offrendogli un biscotto a casa sua) non aveva avuto grandi problemi di salute, poi qualcosa era cambiato ed anche lui che al mondo fa poco caso lo aveva notato.
Perché era diventato un ragazzone muscoloso senza andare in palestra, perché improvvisamente la sua miopia era scomparsa e, se già prima poteva dirsi uno sportivo, ora era diventato un campione olimpico pur non muovendosi dal divano o dalla scrivania. Cioè, la cosa non lo sorprendeva poi troppo perché, dopotutto, era successo anche al Panda -alias Frank Zhang, il fidanzato di Hazel- ma in quel caso poteva credere a qualche strana schifezza cinese ingerita in quell’anno lontano dalla città e poi chi se ne frega di Zhang, insomma, chi gli dà più di quattro secondi di considerazione al giorno!
E ai cambiamenti fisici si erano accostati quelli nel modo di comportarsi ed aveva notato che non sopportava più la musica troppo alta in macchina (loro che sono campione di sgolate, impensabile!) e che sembrava muoversi come se tutto intorno a lui parlasse a voce troppo alta o si muovesse troppo lentamente: poi Jason aveva quasi rischiato di trasformarlo in una tartare di Leo alla prima luna piena e lui aveva finalmente capito.
In quel momento, la sua già di suo triste e complicata vita, era diventata un film. Ma non un film bello, un film che somiglia più alle infinite telenovelas che vede tía Rosa in cui, ad una sfiga se ne aggiunge un’altra ed un’altra e poi un’altra ancora e arrivi a milleottocento puntate senza aver risolto nulla e con più morti di una guerra nucleare. Solo che i morti che vorresti tornassero non tornano e restano sottoterra, sradicherebbe un albero dalla rabbia, se solo ne avesse la forza.

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