Considerazioni
Non penso di aver scoperto l'acqua calda, ma oggi mentre stiravo - e mentre ripensavo a post non banali ma abbastanza frequenti sulle adozioni da parte di famiglie gay - ho ripensato a una cosa e ho colto un particolare lato di un vecchio libro/cartone per l'infanzia che mai avevo considerato.
Penso che chiunque, della mia generazione, sappia cosa sia "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", trasmesso in un lungometraggio intitolato "La gabbianella e il gatto" successivamente. Sono opere destinate a un pubblico di giovani se non di giovanissimi e, con una delicatezza davvero incredibile, parla a ben vedere di un argomento fin troppo serio: la monogenitorialità da una parte ma anche la crescita dell'individuo in una comunità.
Zorba è un gatto maschio che adotta, all'inizio pur controvoglia, una gabbianella - animale di razza e di specie TOTALMENTE DISSIMILE a lui - che cresce ed educa secondo le proprie forze e le proprie conoscenze. Ad aiutarlo ci sta un gruppo di gatti maschi, tutti maschi - non c'è una sola figura femminile, in quell'ambito, che svolga anche da madre, e questo è uguale sia nel libro che nel cartone.
Ora, questo cartone è profondo e bellissimo, delicato e fin troppo chiaro nel proprio messaggio: senza voler mettere alcuna malizia, parla di un rapporto "particolare" tra un genitore "particolare" e una figlia "particolare".
Cosa c'entra questo con il punto di partenza da cui si è evoluto tutto questo? Si parla tanto di famiglia "contro natura" o di "educazione fallace/altro" quando e quasi solo quando si tratta dell'argomento omosessualità e genitorialità omosessuale. Questi gatti educano qualcosa che va "contro la loro natura", letteralmente parlando, e lo fanno tutti assieme, come gruppo unito e disposto a dare amore alla nuova creatura. A conti fatti, questa è "genitorialità alternativa", e viene mostrata, ripeto, senza malizia o doppi fini ad un pubblico di giovanissimi. Perché pensare, allora, che di fronte ad una famiglia con una coppia omosessuale, lo stesso gruppo di giovanissimi sia predisposto, per "natura", ad un rifiuto netto e deciso?
Boh, sono domande che mi pongo XD
Penso che chiunque, della mia generazione, sappia cosa sia "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", trasmesso in un lungometraggio intitolato "La gabbianella e il gatto" successivamente. Sono opere destinate a un pubblico di giovani se non di giovanissimi e, con una delicatezza davvero incredibile, parla a ben vedere di un argomento fin troppo serio: la monogenitorialità da una parte ma anche la crescita dell'individuo in una comunità.
Zorba è un gatto maschio che adotta, all'inizio pur controvoglia, una gabbianella - animale di razza e di specie TOTALMENTE DISSIMILE a lui - che cresce ed educa secondo le proprie forze e le proprie conoscenze. Ad aiutarlo ci sta un gruppo di gatti maschi, tutti maschi - non c'è una sola figura femminile, in quell'ambito, che svolga anche da madre, e questo è uguale sia nel libro che nel cartone.
Ora, questo cartone è profondo e bellissimo, delicato e fin troppo chiaro nel proprio messaggio: senza voler mettere alcuna malizia, parla di un rapporto "particolare" tra un genitore "particolare" e una figlia "particolare".
Cosa c'entra questo con il punto di partenza da cui si è evoluto tutto questo? Si parla tanto di famiglia "contro natura" o di "educazione fallace/altro" quando e quasi solo quando si tratta dell'argomento omosessualità e genitorialità omosessuale. Questi gatti educano qualcosa che va "contro la loro natura", letteralmente parlando, e lo fanno tutti assieme, come gruppo unito e disposto a dare amore alla nuova creatura. A conti fatti, questa è "genitorialità alternativa", e viene mostrata, ripeto, senza malizia o doppi fini ad un pubblico di giovanissimi. Perché pensare, allora, che di fronte ad una famiglia con una coppia omosessuale, lo stesso gruppo di giovanissimi sia predisposto, per "natura", ad un rifiuto netto e deciso?
Boh, sono domande che mi pongo XD