Senza voler scatenare alcun tipo di discussione apocalittica, vorrei pubblicare un pensiero che ho fatto circa Mikasa di SnK. Lungi da me, ripeto /LUNGI DA ME/ dal fare qualcosa anti ErenMikasa o anti Mikasa - odio il bashing e davvero, mi taglierei le mani piuttosto che farlo - è solo un pensiero mio e domande altrettanto mie.
All'interno di questo manga, ci sono una serie di personaggi forti, sia maschili ma anche /femminili/. Ora, tra tutti, ha cominciato a sorprendermi che proprio Mikasa, indubbiamente un personaggio e una donna forte, sia stata presa ad esempio più o meno come "ideale di donna con le palle" ma perché è la donna più maschile che c'è lì dentro, nel senso che incarna i valori ideali di un'amazzone - creatura nata da una mente e una mitologia assai maschile e maschilista.
Anche Sasha è una donna forte, anche Christa, cito anche Ymir perché pure lei è donna e pure lei è /forte/, ma nessuna di queste tre è stata presa così tanto /a modello/ come è stata Mikasa. Probabilmente perché Sasha è un poco stupida, Christa con il complesso da crocerossina e Ymir una cafona di prima categoria.
E Mikasa? Mikasa è una persona segnata da gravi traumi infantili che l'hanno portata a /ossessionarsi/ a quella che lei ritiene essere l'idea di /famiglia/ e che è emotivamente assai repressa - non dico che sia un brutto personaggio, ANZI, ha i suoi perché e percome, è obiettivamente molto coerente e ben giostrato - ma ha tratti caratteriali fin troppo mascolini e un ruolo altrettanto "da maschio".
Mi chiedo io, allora: i valori di "una vera donna" sono questi? Io avrei detto più Christa, buona sì ma non remissiva nè repressa nè dipendente da qualcuno, da una morale forte e una preparazione militare altrettanto forte - è nelle prime 10 reclute assieme a tutti gli altri, /bisogna ricordarlo/, che avrà pure i suoi traumi infantili e tutto il resto, chi segue gli spoiler lo sa, ma dimostra comunque di avere carattere; più YMIR addirittura, che usa la propria furbizia, la propria forza e mescola tratti tipicamente maschili e femminili per assumere le fattezze di un essere particolare e unico nel suo genere.
Non sono una di quelle persone che separa i sessi in quanto "uno predominatore e dominatore assoluto" e l'altro "remissivo, pacato, gentile e accondiscendente sempre e comunque" ma davvero si riduce la donna guerriero, L'Esempio femminile per eccellenza, a qualcosa che a conti fatti sa fare a pezzi le persone ed è ossessivamente dipendente "dal proprio uomo"?