[ Recensione ] ER medici in prima linea, stagione 4

Dec 17, 2015 11:58



Ho scritto questo post mesi fa, ma per vari casini (principalmente la fine delle mie ore libere a disposizione giornaliere causa lavoro) ho rimandato la pubblicazione. Sono una però che odia lasciare i progetti a metà, quindi continuerò a scrivere queste recensioni/sinossi delle stagioni di ER, a maggior ragione ora che ho terminato di rivederlo tutto, tra molte lacrime e momenti di gioia.
Buona lettura, quindi, e fatemi sapere cosa vi ricordate maggiormente di questa favolosa quarta stagione :)

La quarta stagione è quella che, finora, mi è piaciuta di più (mentre scrivo sono arrivata all’ottava).
Ci sono due nuovi personaggi: una è Anna Del Amico, una assistente (credo) di pediatria, bella e con una voce, nel doppiaggio italiano, davvero sexy. Anna è una ragazza normale, che vive del suo lavoro con qualche stento, molto energica e sincera. Ovviamente Carter si invaghisce di lei, ma Anna ha un ex fidanzato ex drogato con il quale non ha chiuso del tutto; la sua esperienza però serve a Carter quando deve soccorrere il cugino Chase, che si fa di eroina. Fra Anna e Carter in tutto c’è praticamente solo un bacio a stampo. Carter inoltre in questa stagione decide di lasciare chirurgia e passare a medicina d’urgenza. Benton non la prende bene.
Il secondo nuovo personaggio è lei, la donna del mio cuoricino: Elizabeth Corday! La amavo tantissimo da bambina e non posso che amarla di più ora che lei e River Song hanno lo stesso volto (e sono simili anche di carattere). Dunque, Elizabeth è un chirurgo inglese, è venuta a Chicago per seguire Romano, un grande chirurgo capo molto bravo quanto stronzo e misogino. Il bello di Elizabeth è che non te la manda a dire, sarà humor inglese o chissà cosa, ma è limpida nell’affermare cosa esattamente le passa per la testa. Memorabile la sua proposta di coito a Benton, mentre, a mensa, sbuccia un uovo sodo: “Stavo pensando, io sono una donna, tu sei un uomo… perché no?” Il suo “perché no?” è diventato un mantra tra me e mia madre, ogni tanto ce lo diciamo a vicenda con lo stesso tono e questo accade da circa vent’anni. Benton e Elizabeth hanno dunque una breve storia, sono abbastanza ben assortiti anche se la famiglia di lui non è affatto contenta perché lei è bianca. Verso la fine della serie Elizabeth rifiuta di uscire con Romano, che è chiaramente invaghito di lei, dicendo che non vuole mischiare lavoro e sentimento; quando lui scopre la tresca con Benton non le rinnova la borsa di studio e lei deve ricominciare l’anno come interno (una specie di specializzando all’inizio, una posizione molto inferiore alle sue capacità).
Benton comincia a fare il padre. Vengono fuori i problemi di sordità del piccolo Reece.
Jeanie ha dei problemi a lavoro a causa della sua sieropositività. Lei e Al vanno d’amore e d’accordo ma lui ha una visione molto diversa sul fare coming out con amici e colleghi e trova lavoro ad Atlanta, dove potrà ricominciare da zero. Inoltre Kerry pensa bene di licenziarla nell’ottica di tagli imposti sul personale, solo perché Jeanie è l’ultima arrivata. Lei però non vuole assolutamente lasciare il pronto soccorso, quindi fa causa per discriminazione aiutata da Meggy Doyle, un’assistente di medicina d’urgenza al secondo anno gay. Jeanie viene riassunta e torna a lavoro, ma i rapporti tra lei e Kerry sono un po’ rovinati. Inoltre Jeanie si occupa del figlio di Anspaugh, Scott, malato di tumore. Lo assisterà fino alla fine.
Kerry nel frattempo ha una storia con un medico, Ellis West, il quale fa parte di una società che si occupa di prendere in carico i bilanci degli ospedali per risanarli. Verso la fine della serie si lasciano con il dubbio che lui l’abbia solo sfruttata per avere l’appalto nel suo reparto.
Mark si riprende a fatica dal suo pestaggio, è scontroso e aggressivo, molto diverso dal suo solito. Ha una storia con Cynthia Hooper, la nuova addetta all’accettazione; lei è molto scema e frivola ma lo coccola e forse lui si lascia coinvolgere un po’ troppo. In seguito si scopre che lei ha un figlio dato in adozione. La loro storia finisce quando lei cerca di infilarsi nelle sue storie familiari.
Ed ora, veniamo al succo di questa serie. So che avete letto fin qui chiedendovi solamente: “Scusa, ma Doug e Carol dove li hai lasciati?” Quando mangio un piatto composto, mi piace lasciare ciò che amo di più alla fine.
Allora, questa serie è piena zeppa di super fluff tra loro due, bacini rubati, abbracci nelle salette del pronto soccorso, interi discorsi fatti a labbra appiccicate… insomma, tutta la mia educazione romantica adolescenziale passa per questa serie (insieme a Lois/Clark e Eva Kant/Diabolik). Inizialmente i due vogliono tenere la loro storia segreta, perché Carol non è ancora sicura di potersi fidare del tutto. Anche Mark è all’oscuro della loro storia, fino a quando non muore il padre di Doug.
C’è quindi questa puntata eccezionale in cui Doug e Mark partono per raggiungere il posto dove Ray è morto in un incidente stradale. Lì scoprono che lui aveva una nuova moglie e forse anche un figlio. Doug è ovviamente in balia di sentimenti contrastanti, inoltre gli manca Carol a cui ha detto, subito prima di partire, che l’ama, per la prima volta. Mark lo sente parlare al telefono con una donna e lo prende in giro chiedendogli chi sia; nomina tutte quelle che lavorano al pronto soccorso finché, finalmente, Doug non confessa che è Carol. Dopodiché i due raggiungono i genitori di Mark: lei, ipertesa, donna del focolare un po’ vittima di lui, burbero e con l’enfisema. Mark e Doug discutono dei rispettivi ruoli come figli di padri diversi, ma poi fanno pace. Sulla via del ritorno compare anche Carol (scena bellissima), venuta a portare conforto al povero Doug. Insieme i tre spargono le ceneri di Ray. Al ritorno in ospedale, qualche giorno dopo, Carol decide di rivelare a tutti la loro storia. Nessuno è sorpreso (tranne quello scemo di Carter che non aveva capito nulla) e Doug ne approfitta per chiederle, davanti a tutti, se vuole sposarlo.
Doug è quindi fuori di sé, vorrebbe sposarla tipo subito, la assilla con le preparazioni e le organizza un matrimonio a sorpresa un pomeriggio. Peccato che Carol si scordi di andarci e passi la sera su un tetto con un pompiere dal quale, alla fine, si fa pure baciare. Quando glielo racconta Doug la prende un po’ male.  La La puntta dopo però decide di perdonarla e le dice che l’aspetterà tutto il tempo di cui lei avrà bisogno. Ma mi sto dilungando troppo! Questi due mi rapiscono i neuroni. Dunque, oltre alla bella storia d’amore, Carol riesce ad aprire un ambulatorio gratuito per i poveri con i fondi della nonna di Carter.  Doug ha i suoi soliti problemi con Kerry e in generale con le regole, ma comincia a pensare a un pronto soccorso esclusivamente pediatrico di cui potrebbe essere il capo. Ovviamente, come in ogni stagione, c’è un bambino che solo lui, e solo infrangendo le regole, può curare. Carol lo aiuta e entrambi vengono redarguiti pesantemente quando scoperti, salvo poi che il bambino si rimette benissimo.
La serie termina senza alcun climax particolare, però è stata tutta talmente bella che non si può far altro che zompare felici alla successiva!

PS: se vi interessano, su YT ci sono diversi video “Carol e Doug season 4” che, se li avessi avuti a disposizione a 13 anni, avrei smesso di uscire di casa…

er, recensioni

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