Recensioni varie su film d'animazione giapponesi (non Miyazaki)

Mar 16, 2015 19:19


Io sono una di quelle che quando trova un cibo che le piace, lo mangia a ripetizione fino ad averne la nausea (ad esempio, ora sono nella fase finocchio cotto e grigliato con i formaggi, e sono appena uscita da "zucchine bollite con olio e limone": ho gusti particolari). Se una canzone mi piace, ascolto solo quella per giorni, fino a saperla a memoria (in questi giorni è il turno di Mica Van Gogh di Caparezza alternata a C'est la vie di Khaleb).
Col mio ragazzo ci sto da dieci anni più o meno per lo stesso motivo.

Quando ho scoperto Miyazaki (Howl <3) sono entrata in un tunnel per il quale spero di non avere mai la nausea - per ora non c'è pericolo, al massimo me li guardo in lingue diverse con la scusa di studiare, e vi assicuro che Howl parlante francese è una roba da sturbo.
Dunque, dicevo. Ho visto tutti i film di Miyazaki (mi mancano un paio di opere minori), più i film del figlio, più quelli di altri registi dello studio Ghibli. E come tutti, ad un certo punto mi sono chiesta: ma esisteranno anche altri registi giapponesi che fanno qualcosa del genere, no? Voglio dire, ha talmente tanto successo che qualcun altro ci avrà provato.
Quindi negli ultimi mesi mi sono sciroppata un po' di film d'animazione giapponese, con risultati altalenanti. Ecco il mio modesto parere.

Wolf Children di Mamoru Hosoda


E' il più particolare e anche quello che mi è piaciuto di più. Parla di una ragazza che si innamora di un ragazzo-lupo e con lui ha dei figli, che dovrà tirare su tra mille problemi. E' estremamente dolce, inoltre è un tema originale: le difficoltà di una madre con dei figli diversi dalle altre. Detta così sembra una palla invece è interessante, anche perchè l'elemento "magico" (il fatto che i due bimbi possono mutarsi in cuccioli di lupo) è totalmente marginale, potrebbero, che so, essere due bambini con una malattia particolare o qualsiasi altra cosa. E' un film sulla diversità, sulle paure dovute ai pregiudizi e anche sul crescere un figlio per permettergli di scegliere che tipo di vita vorrà. La madre è esempio di coraggio e di forza incredibili.
E' commovente e poetico e ammetto di averlo terminato in lacrime.
C'è qualcosa delle atmosfere Miyazaki, ma neanche così tanto. Insomma, da vedere assolutamente ma da prendere come qualcosa di nuovo.

Voto: 9/10

La ragazza che saltava nel tempo di Mamoru Hosoda


Stesso regista per questo film che, a quanto mi sembra di aver capito, è più famoso e forse più apprezzato del precedente. Sono anni che mi sento dire: "Se ti piace Miyazaki, devi guardarlo!". Beh, di sicuro mi è piaciuto di meno.
La trama: Makoto Konno è una liceale giapponese sempre accompagnata da due amici, Chiaki e Kosuke. Un giorno per caso trova un marchingegno che la fa saltare indietro nel tempo e lei comincia a usarlo in maniera molto immatura, combinando dei pasticci, mescolando i sentimenti di amicizia e forse qualcos'altro per i suoi due amici.
L'ho guardato volentieri ma, forse per mia limitazione intellettiva, alla fine non è che ho ben capito cosa sia successo (mi impiccio sempre quando si tratta di viaggi nel tempo, e non capisco se è un problema mio o semplicemente che chi affronta questo tema lo fa non al meglio la maggior parte delle volte). E' carino, ma niente di che, un semplice shojo con qualcosa in più, e alla fine mi sono chiesta: "E dunque?". Non ho capito l'obiettivo del film.
(Per chi l'avesse visto: le teorie sulla zia sono affascinanti e forse darebbero un senso al film, ma il fatto che siano completamente incomprensibili senza una spiegazione post-visione è davvero un difetto. Forse dovrei riguardarlo per capire se gli indizi ci sono, ma non ne ho voglia.)

Voto: 7/10

Summer Wars di Mamoru Hosoda


Terzo film dello stesso regista. In realtà l'ho visto per primo ed è quello che mi ha convinta a continuare sulla sua strada, perchè mi è piaciuto molto. Leggendo la sua biografia non mi ha stupito che si tratti dello stesso regista dei primi due film di Digimon, nonché dell'episodio 21 (che è molto bello, compare la mia Hikari <3). La trama: Kenji, liceale genio della matematica con qualche problema di socializzazione, viene invitato dalla sua compagna di classe Natsuki nella sua casa di famiglia fuori città; con l'inganno la ragazza lo convince a far finta di essere il suo fidanzato per qualche giorno per far felice l'anziana nonna; tutta la famiglia si sta infatti riunendo per il compleanno della vecchia. Kenji, inoltre, lavora part-time per Oz, un mondo virtuale dove ogni persona ha un avatar di riferimento che gli permette di compiere qualsiasi operazione, come ad esempio quelle bancarie, fare shopping, nonché controlla il sistema elettrico, acquatico etc di tutto il paese e di gran parte del mondo. Inutile dire che succederà un patatrack, in cui Kenji ovviamente è implicato, che la famiglia sarà protagonista di un'avventura incredibile che rischia di far esplodere il mondo, con un pizzico di romanticismo molto realistico.
Quest  è il film che, fra tutti quelli che oggi recensisco, è più "atmosfera Miyazaki", soprattutto per le ambientazioni (bellissima la casa) e i personaggi (numerosissima famiglia dove ogni componente è davvero ben caratterizzato). Ci sono tutti i piccoli particolari alla Miyazaki che ci piacciono tanto, la cucina, le tradizioni, le espressioni facciali, insomma, davvero ben fatto. Hosoda, stavolta c'hai preso in pieno!
Mi è piaciuto molto, l'ho visto prima in francese (sempre con la scusa che così esercito il mio orecchio) e poi in italiano (e c'avevo capito quasi tutto, brava me); ci sono parti molto divertenti e altre più drammatiche, ma è comunque un film leggero da gustarsi appieno. Lo consiglio senza alcun dubbio.

Voto: 8/10

5 cm per second (La voce delle stelle) di Makoto Shinkai


Takaki e Akari sono due compagni di classe delle medie, innamorati, costretti a separarsi perchè lei si trasferisce. Il film è diviso in tre episodi (uno alle medie, uno al liceo e uno ormai adulti) che vede l'evolversi del loro rapporto, da un amore sincero ma infantile a un bel ricordo dell'età matura. Detto così sembra quasi interessante, e infatti è stato molto acclamato, invece l'ho trovato di una noia pazzesca. E' il tipico shojo giapponese con una battuta ogni quarto d'ora e pure inutile, lento da morire, pieno di atmosfere e scene già viste in milioni di altri anime, che vuol essere poetico e invece è palloso quanto la varicella. Insomma, bocciato completamente.
Questa ovviamente è la mia opinione :P

Voto: 4/10

Ecco, per il momento questi quattro. Sicuramente ne vedrò altri, al momento nella lista ci sono "Piano forest" di Masayuki Kojima ed un altro, di cui ora mi sfugge il titolo, in cui un ragazzo prepara delle scarpe per una tipa.

E voi, questi li conoscete? VI sono piaciuti? Quali altri mi consigliate?

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