Dei fulmini a ciel sereno

Nov 02, 2009 18:05

L'essenza del fulmine a ciel sereno è una qualità che sfugge a molti.

Erroneamente si confonde generalmente il fulmine col tuono, e così ci si immagina una giornata tranquilla disturbata da un celeste barrito, che in qualche modo disturba la quiete e l'idilio, rovinando così l'equilibrio estetico di una giornata altrimenti paradisiaca e spensierata.

Non è così, perchè in effetti la principale caratteristica che ci interessa in questo caso del fulmine non è la sua componente sonora -ossia il tuono- ma bensì quella luminosa, ossia il lampo.

La caratteristica del fulmine è la chiave per ben comprendere la situazione. Immaginiamo un ipotetico "Tu". Tu sei in un bosco. In pace con te stesso, e con la natura. I fiori sbocciano al tuo passare, le farfalle libreggiano sui campi, le api si impegnano nel loro indaffarato lavorio, tu hai appena deposto e ti sei pulito con una foglia di verza ben nodosa, e persino i daini si fanno cautamente vicino per odorarti curiosi l'ano. Ad un tratto, i capelli bizzarramente ti si rizzano sul capo, e nemmeno il tempo di inserire questa bizzaria nel tuo mondo perfetto di farfalle api e daini curiosi che 0.000005 secondi dopo sei morto. Dopo, con più calma, il cielo emette un garbato tremolio, a mo' di ruttino, che fa sobbalzare il capino ai daini curiosi di cui sopra, che dopo aver cautamente riodorato le tue carni cotte fin troppo bene per apprezzare la differenza di bouquet, continuano a cercare teneri germogli tra campanule e tamerici e altre sfizzierie da odorare. E tu sei lì, con un problema definitivo sulla gobba. Tutto il resto del mondo va avanti, le api ronzano, le farfalle sfarfallano, e i daini cercano culi da odorare, ma tu per un motivo o per un altro non riesci più a godere della Pace Universale.

Questo, in breve, il mio pensiero sul fulmine a ciel sereno.
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