Nov 16, 2005 22:16
Il dolore che sprigiona
Il tuo grido lontano.
Verso strozzato
Di un’anima in pena.
la bocca cucita,
gli occhi cavati,
non sentire più nulla,
a parte il dolore.
Il male che illude,
angoscia,
ridà speranza
e di nuovo trapassa,
con la sua lama scheggiata,
cosparsa di sale.
Un mortale liquore,
la candida sfumatura
E il dolce sapore
Che rapisce i sensi e
Fa girare la stanza.
Un veleno veritiero.
Vuoi confessarti prima di morire?
E la dolce signora si avvicina,
gli occhi di brace
e la pelle di perla,
ti prende fra le braccia,
sei il suo bambino,
da tempo cercato
e finalmente riabbracciato.
Cingila allora, non averne paura.
Ella ti cerca da quando sei nato,
tenero cucciolo dal perfido cuore.
Dopotutto, la morte, non è la più dolce punizione
A cui un uomo possa aspirare?