[Pokemon] - Quando tornerai

Apr 20, 2013 14:47

Titolo: Quando tornerai
Fandom: Pokemon
Personaggi: Touko, N, Cheren, Bel, Mei, Hugh, Curtis - Touko/N, Cheren/Bel, Mei/Hugh
Parte: 3/6
Rating: 16+
Genere: introspettivo, romantico, sentimentale
Conteggio Parole: /
Riassunto: Sono passati due anni da quando N se n'è andato con Reshiram, Unima è appena stata salvata - di nuovo - da una ragazzina, Mei, e N è tornato apposta per sventare i piani di suo padre, Ghecis. Quello che è ancora un mistero, però, è dove sia finita Touko: dopo aver litigato con Cheren è partita in cerca di N e nessuno sa dove sia.
Proprio quando tutti i suoi amici hanno perso le speranze, ecco che un'ombra nera appare nei cieli di Soffiolieve...
Note: lime

Indice capitoli precedenti:
1_ Prologo
2_ Decisione

Durante questi due anni passati

Touko non si era data alla macchia, per niente.
Aveva invece cercato di emergere, in ogni campo: era convinta che, così, lui avrebbe potuto trovarla… Se solo avesse voluto.
Non era successo.
Però lei non si voleva arrendere.
Era approdata a Sinnoh, come prima meta, perché aveva comunque bisogno di andare lontano, e si era informata sulla Lega Pokemon e sul Gran Festival. Prima di allora non sapeva neppure che esistesse un sistema di gare Pokemon e di fiocchi: venendo da Unima si era abituata al Pokemon Musical e basta.
Aveva catturato nuovi Pokemon, aveva provato a diventare Coordinatrice, aveva vinto tutte le medaglie delle palestre e si era presentata alla Lega. Con la sua Cresselia, un Pokemon a cui teneva molto, aveva sbaragliato i concorrenti ed era diventata Campionessa; non aveva invece avuto altrettanto successo con le gare.
Così era passato un anno, e di N nessuna notizia.
Oh, lo aveva cercato, questo sì… Nel suo viaggio verso la vittoria si era fermata a guardare ogni singola persona, aveva chiesto a chiunque incrociasse il suo cammino, aveva origliato i pettegolezzi di ciascun paese. Ma nessuno sembrava aver visto N, né tantomeno il Pokemon leggendario Reshiram. Alcuni non sapevano neppure che esistesse un Pokemon leggendario simile: non erano mai stati ad Unima e non se ne erano mai interessati.
Per quanto riguarda Zekrom… Non l’aveva liberato, né il Pokemon sembrava intenzionato a lasciarla. Però usciva tutti i giorni dalla sfera poké e la precedeva nel suo viaggio, aumentando le dicerie - per una volta fondate - dell’avvistamento di un nuovo e strano Pokemon leggendario.
Dopo essere diventata Campionessa della Lega di Sinnoh ed essersi classificata quinta al Gran Festival aveva deciso  di andarsene ancora più lontano. Era inutile restare: aveva battuto la regione da cima a fondo… E di N, nessuna traccia.
Andò ad Hoen, ricominciò tutto da capo. Di nuovo cercò di emergere: una vecchia signora le regalò una bellissima cucciola di Skitty e con essa riuscì finalmente a vincere il Gran Festival. Niente da fare per la Lega Pokemon, invece: un Regice aveva battuto la sua Cresselia e tutti i suoi altri Pokemon senza lasciarle scampo. Ovviamente non Zekrom: per quell’anno le selezioni si erano fatte facendo lotte tre contro tre e Touko aveva deciso di non iscrivere il Pokemon leggendario, mandando invece in campo Cresselia, Servine ed Altaria. Tutto inutile, ma non le importava davvero: ancora una volta non aveva trovato N né un indizio su dove potesse essere.
Iniziava ad essere stanca.
Non stanca del suo amore per lui: quello mai, quello rimaneva intatto nel suo cuore e si faceva sentire ogni giorno, dolorosamente.
Era stanca di viaggiare, di cercare, di illudersi, magari, per poi trovarsi di fronte alla dura realtà: N non c’era, N non la stava cercando. Nonostante i suoi sforzi per essere sempre la migliore, per essere riconosciuta, per emergere in ogni ambito… Lui non c’era.
Faceva male da morire.
Touko pensava spesso di star sbagliando tutto: forse lui si trovava in un’altra regione, forse non se n’era mai andato veramente, forse non era interessato alla Lega Pokemon e al Gran Festival. Dopotutto N non proclamava la liberazione dei Pokemon? Certo, alla fine aveva cambiato idea, si era preso del tempo per riflettere… O almeno era quello che le aveva detto prima di sparire. Ma forse… Forse non era così, forse N sapeva cosa stava facendo e la disprezzava ancora di più per questo, perché i Pokemon lottavano, e secondo lui soffrivano, e quindi…
Quando si ritrovava a pensare a questa cose non poteva fare a meno di sentirsi confusa e addolorata; di ripensare a tutta la sua vita e a tutto il tempo trascorso per cercarlo. Poi si diceva che non era così, che N sapeva che lei era buona, che non avrebbe mai fatto del male ai suoi Pokemon… Ed andava avanti, sempre.
Ma adesso non ce la faceva più. Aveva bisogno di staccare, di prendersi una pausa, di risolvere le vecchie incomprensioni: così aveva deciso di tornare. Aveva chiamato Bel e l’aveva avvisata.
“Ma è meraviglioso. Ti aspetto con ansia, Touko!”
La ragazza sorrise all’amica e poi interruppe la chiamata.
“Zekrom.” sussurrò, guardando verso l’altro. Il Pokemon poteva essere anche lontano, ma loro due erano legati indissolubilmente: sapeva che lui avrebbe risposto al suo richiamo.
Poco dopo l’enorme Pokemon leggendario atterrò al suo fianco.
Touko si guardò intorno un’ultima volta: in lontananza riusciva ad identificare il luogo dove sorgeva Hiwamaki city, anche se non vedeva le case sugli alberi, mentre accanto a sé vi era il fiume che scorreva tranquillo nel percorso centodiciannove.
Zekrom si abbassò per permetterle di salire sulla sua groppa.
“Si torna a casa.” disse Touko, stringendosi forte al Pokemon.
Zekrom ruggì la sua contentezza e si lanciò nel cielo azzurro.

***

N aveva riflettuto, e perso la cognizione del tempo.
Non si era mai allontanato veramente da Unima: aveva sì viaggiato, ma preferito luoghi isolati e non molto lontani, come qualche isoletta sperduta in mezzo al mare.
Solo Reshiram gli rimaneva accanto e lo aiutava nel suo percorso.

“Come posso perdonare mio padre, Reshiram?”
Non devi per forza perdonarlo, non trovi?
“Lui mi ha usato. Mi ha fatto vivere in un mondo dove i Pokemon venivano maltrattati… Solo perché stessi dalla sua parte e lo aiutassi a conquistare Unima.”
Ora almeno lo sai.
“Ma come ha potuto farmi questo?”
Forse non lo saprai mai.
“E adesso?”
Devi andare avanti.

Avevano discusso molto, lui e il suo Pokemon. Reshiram lo aiutava a mettere i pensieri nella giusta prospettiva, a capire cose che prima neppure vedeva, ad accettare completamente quello che gli era successo e ad andare avanti nonostante gli anni di infanzia rovinata e distrutta.
Una volta elaborato tutto questo - e ci era voluto del tempo - erano emerse altre sensazioni, sensazioni strane.

“Reshiram, dove pensi che sia?”
Di chi parli?
“Di quella ragazza.”
Touko?
“Sì, lei.”
Perché me lo chiedi? Perché ci pensi solo ora?
“Non lo so. Prima cercavo di non farci caso, ma… Se solo penso al suo sguardo prima di andarmene… E’ come se il mio cuore si stringesse.”
E non ti era mai successo prima? Con qualcun altro?
“No, mai. Che significa, Reshiram?”
Devi imparare a leggerti dentro, N. Significa che ti sei innamorato.
“Innamorato?”

N ci aveva pensato parecchio, a quella parola. Innamorato… Ma che significava amare?
Lui non era mai stato amato veramente. La sua vita era solo un’enorme bugia, macchinata per aiutare suo padre a conquistare il potere.
Eppure… Eppure non riusciva a dimenticarsi gli occhi azzurri di Touko, la sua voce…
“N!! NOOOOO!!”
La risentiva nel sonno, stava male da morire. Il grido della ragazza era l’unica cosa che ancora non era riuscito ad affrontare, ad elaborare, ad accettare.

E’ perché sei innamorato. Il tuo cuore la reclama.

Reshiram continuava a ripetergli le stesse cose.
Lui non sapeva cosa pensare.
Così, un giorno, il Pokemon lo riportò indietro.

“Cosa stai facendo? Non voglio tornare, io…”
Hai pensato abbastanza. L’unica cosa che non capisci è anche la sola a cui puoi trovare la risposta smettendo di isolarti.
“Come sarebbe?”
Fidati di me.

Si era fidato.
E aveva capito.
Reshiram l’aveva portato in molti posti e gli aveva fatto vedere il significato della parola ‘amore’ attraverso i Pokemon.
Due Patrat sotto la pioggia che correvano per cercare il figlioletto, uscito a giocare con gli amici.
Un Joltyk innamorato che regalava una bacca alla sua fidanzatina.
Due Swanna che tubavano allegramente in mezzo al lago, ignari di tutto e di tutti.
Un Boldore che teneva al sicuro sotto di sé tre esemplari di Roggenrola.
Mille altri Pokemon, mille altri esempi di amore.
E N, che da sempre sapeva leggere nel cuore dei Pokemon, lo sentiva direttamente dalla fonte.

“Hai ragione, Reshiram. Sono innamorato.”
E’ un bene che tu te ne sia reso conto.
“E adesso, come posso fare?”
Devi trovarla. Devi dirle ciò che provi.

Prima, però, una nuova minaccia era scesa ad oscurare i cieli di Unima. N l’aveva sentita attraverso i Pokemon, aveva letto i segnali. Aveva dovuto prendere una decisione, mettendo da parte il cuore.
Aveva temporeggiato. Non sapeva se sarebbe stato in grado non solo di rivedere, ma persino di fronteggiare… Suo padre, Ghecis.
Poi aveva preso la sua decisione.
Cheren era venuto a chiamarlo mentre stava già partendo, deciso a sconfiggere ancora una volta quell’uomo.
E Unima era di nuovo salva, ma non grazie a lui: un’altra ragazzina, coraggiosa come lo era stata la sua Touko, si era messo in mezzo a cose più grandi di lei e ne era uscita vincitrice.
Aveva pensato molto alle parole di Cheren. Se prima era deciso a girare anche tutto il mondo, pur di trovarla… Ora non sapeva che fare: andare o aspettare?
Alla fine si era deciso. Cheren l’aveva convinto: avrebbe aspettato.
Stava ancora aspettando.

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