Un gran bel film

Mar 06, 2005 13:03


Qualche anno fa (sette o otto) io e (soprattutto) un mio cugino che per la privacy chiameremo Stanislao Pio II, passavamo il tempo a guardare pessimi film horror-splatter. A volte accadeva che ne guardassimo anche tre di seguito cominciando il sabato sera verso le sette e mezza e concludendo la visione in piena notte. A procurarsi questi capolavori trash era Stanislao Pio II che aveva uno spacciatore di fiducia e tanti piccoli spacciatorini occasionali che gli vendevano videocassette piratesse a prezzi modici (tre o quattro mila lire).
I film erano tutti molto belli e interessanti, ma a causa del loro piattume sono quasi completamente caduti nell'oblio. Una piccola eccezione è data da quel gioiellino chiamato Mortuary-Obitorio.



Il piccolo Stanislao Pio II, allora (più o meno) sedicenne, vagava per le vie di Catania sconfortato e preso dalla noia esistenziale, quando per caso incontrò uno dei suoi tanti spacciatori. Stanislao Pio II proveniva da un lungo periodo di riabilitazione e di astinenza forzata, per questa ragione, il suo incontro con lo spacciatore fu tutt'altro che positivo: Stanislao Pio II non aveva la minima intenzione di comprare alcun film. Ma, ahimé, purtroppo o per fortuna, le armi che hanno a disposizione certi loschi individui sono molteplici e così, lo spacciatore con aria sensuale e ammiccante proferì le seguenti terribili parole: "Amigo, io ti regalo questo film gratis, tu no dare niente a me. Film bellissimo di paura". Le (fino a quel momento) strenue resistenze del povero Stanislao Pio II caddero e egli non poté fare a meno di prendere comunque quell'oggetto e addirittura convinse lo spacciatore a farsi pagare mille e cinquecento lire. Quindi tornò a casa felice e contento, ma anche un po' provato.

La locandina ufficiale del film raffigura un'immagine classica dell'iconografia horror, una mano che sbuca dal terreno davanti a una lapide sulla quale spiccano alcune scritte davvero inquietanti. E' bene dire fin dall'inizio che questa locandina non c'entra assolutamente nulla con il contenuto del film.



C'entra molto di più (più a livello di paragone qualitativo che di contenuti) invece la copertina della custodia del film portato a casa dal giovane Stanislao Pio II: essa non è altro che una fotocopia a colori della locandina del celebre film di Kubrick "Arancia meccanica", modificata con un programma di fotoritocco di ultima generazione. Sul retro della copertina invece è presente una breve descrizione del film in cui si spiega che il protagonista del tutto è un "assassino che si crede un famoso chururgo". Anche questa descrizione non c'entra nulla col film, di semplici chururghi se ne vedono ben pochi e di famosi churughi ancor meno.



Tornato a casa, Stanislao Pio II mi mostrò il singolare oggetto urlando "è robbba buona" e io proposi di vederlo subito.

Quando inserimmo la videocassetta la prima immagine che apparve sullo schermo fu una soave ragazza, forse una modella, dall'incredibile e prorompente strabismo di Venere e dall'acconciatura singolare, che rende noto allo spettatore ciò che in realtà il film è: un film di qualità. Infatti dice esplicitamente che solo quella determinata casa di distribuzione di videocassette piratesse (di cui purtroppo non ricordo il nome) fornisce una lunga serie di film di qualità eccelsa.
Ma eccoci al film vero e proprio. La scena d'apertura è agghiacciante: un poveruomo seduto sul bordo di una piscina ad una distanza che varia tra i 3 centimetri e i 5 metri a seconda dell'inquadratura, viene colpito alle spalle da un oggetto molto simile  a un pezzo di tubo di plastica arancione tenuto in mano da un individuo misterioso di cui non si vede il volto. Ma la particolarità di questa scena sta nel fatto che l'uomo, colpito da destra, cade a destra.
Dopo questo inizio pieno di tensione che lasciò col fiato sospeso sia me che Stanislao Pio II, si susseguono un'infinità di scene da antologia: una ruota che rotola da sola all'interno di un magazzino di pompe funebri di tre piani, una paurosissima seduta spiritica sul retro e tante altre.
La trama si dipana bizzarra con una suspence degna del miglior Hitchcock fino all'incredibile finale.



Proprio sul più bello, quando si è quasi capito chi è l'assassino, ma non si sa quali altri crudeli delitti compirà, la videocassetta si blocca e torna indietro da sola, lasciando lo spettatore incredulo e stupito. "Si tratta ovviamente di una scelta tecnica dell'ottimo regista" dicemmo io e Stanislao Pio II quasi in coro (in realtà fuori sincrono di circa 3 millesimi di secondo) e così pensavo fino a stamattina. la scelta di lasciare tutto in sospeso facendo concludere il film senza una conclusione, nel bel mezzo di una scena mi sembrava una scelta coraggiosa di un giovane regista d'avanguardia.
Ma la delusione spesso si nasconde dietro l'angolo (questa tra le altre cose è uno dei 517 insegnamenti zen che un ubriaco può carpire dal film) e stamattina, rimembrando i giorni in cui io e mio cugino Stanislao Pio II non facevamo altro che vedere e rivedere questo film cercando di comprenderne i segreti, ho cercato su google groups le parole mortuary e obitorio trovando vari posts. Uno di questi mi ha sconvolto, facendo crollare il mito del finale tagliato. Eccolo qua:

> Mi spiegheresti cortesemente la fine? Anzi, tutto il film? ;)) eheheh, a dire il vero... S P O I L E R S P O I L E R ... non ho capito perché la madre alla fine si sveglia... forse non era morta ma era complice di tutto ciò? Cmq lo devo rivedere, magari mi è sfuggito qualcosa... #:D EmanueleOra vorrei chiedere a quelle due o tre persone che sono giunte fin qua se tra loro c'è qualcuno che ha visto questo film e, se sì, come finisce. Questo Emanuele si è inventato tutto oppure davvero il film si conclude con il risveglio della mamma? Oppure, ed è questa l'ipotesi per me più probabile, esistono due versioni del film e quella che ho visto io è la director's cut?
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