Statistiche

Nov 07, 2012 11:59

« Sai ched'è la statistica? È na' cosa
che serve pe fà un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.
Ma pè me la statistica curiosa
è dove c'entra la percentuale,
pè via che, lì, la media è sempre eguale
puro co' la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d'adesso
risurta che te tocca un pollo all'anno:
e, se nun entra nelle spese tue,
t'entra ne la statistica lo stesso
perch'è c'è un antro che ne magna due. »
(Trilussa, La Statistica)


Una delle cose che mi piacciono molto delle elezioni in generale, sono i numeri.
I grafici, le percentuali, gli exit poll, le infografiche.
Immagino tutto risalga a due ben identificabili antichi traumi scolastici:
1 - Quando confessai al mio professore di statistica che non credevo nella capacità della statistica di descrivere qualsiasi fenomeno.
2 - Quando toppai alla grande la progettazione di un database relazionale per colpa della mia ignoranza in tema di legislazione elettorale.

Comunque.

Un altro mio hobby preferito legato alle statistiche elettorali è creare il Mostro Statistico.
Questa creatura per certi versi simile e imparentata alla più celebre di Mary Shelley (la cosa che mi ha sempre stupito maggiormente
del mostro di Frankenstein è che a crearlo sia stata una scrittrice), si ottiene sommando i "pezzi" ricavati dalla maggioranza
delle percentuali riguardanti le informazioni demografiche dei votanti.

Ne risulta che:

Il Mostro Statistico votante Obama è:
Una donna nera tra i 18 e 29 anni, laureata, possiede un reddito inferiore ai 30mila dollari annui, abita in una grande città,
di ideologia liberale, single, possiede un atteggiamento positivo nei confronti dell'economia americana ed è lesbica.

Il Mostro Statistico votante Romney è:
Un uomo bianco ultra-sessantacinquenne, diplomato e con un reddito superiore ai 100mila dollari, abita in una piccola città,
di ideologia conservatrice, sposato e sfiduciato verso l'economia USA, etero.

No, non c'è un punto, appunto, è un mio piccolo divertimento.
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