Titolo: We hope for the best
Fandom: DC Comics - Lovvoverse
Beta:
namidayumePersonaggi:
Ibn Al Xu’ffasch, Tim Wayne; nominati Bruce Wayne e la famiglia tutta
Rating: G
Conteggio Parole: 463 (FDP)
Disclaimer: Tutto abbastanza nostro, ma ugualmente senza lucro. \o/
Note:
• Ambientata nel 2039, quando Timmino ha sette anni, ma condita di riferimenti agli eventi passati. ♥
• Hanno un rapporto amore, niente da fare. @_@
• Titolo da All my friends degli Our Lady Peace.
We hope for the best
Tantissimi anni fa, quando il buio di Villa Wayne non era ancora qualcosa che riusciva a chiamare casa, suo padre gli aveva chiesto: «Perché vuoi essere un eroe?»
Lui, risposte a quella domanda, allora non ne aveva. Sapeva di voler seguire le orme dell’uomo, di voler porre una linea netta di demarcazione da Damian, di volersi sottrarre al destino che il nonno aveva deciso al suo posto; aveva abbassato lo sguardo e aveva taciuto per un lungo momento, riflettendo.
Quando lo aveva rialzato, aveva replicato: «Voglio aiutare le persone,» sperando che quella fosse la cosa giusta da dire. Non era del tutto la verità: ciò che voleva era dimostrare di essere all’altezza, guadagnarsi la fiducia di Bruce e gli sembrava che quello - essere come lui - fosse l’unico modo.
All’uomo, tuttavia, la sua risposta era bastata; aveva annuito e non aveva più sollevato l’argomento.
Nel momento in cui aveva indossato i panni di Batman, Ibn lo aveva fatto perché sentiva che sotto quel costume così importante non avrebbe potuto sbagliare di nuovo. Gli sembrava la sola possibilità di fare ammenda per il proprio passato, di essere certo che gli errori compiuti una volta non sarebbero stati ripetuti. Lo aveva fatto per essere, nei fatti, la persona migliore che aveva promesso di essere a parole.
Inconsciamente, era anche un modo di tenersi vicino suo padre, di comportarsi come se fosse riuscito a non deluderlo né tradirlo, non completamente, ma questo lo avrebbe capito solo più tardi.
Quando suo figlio solleva gli occhi su di lui e gli domanda: «Papà, perché sei diventato un eroe?», Ibn non riesce a spiegargli nessuna delle due cose. Pensa invece al motivo per cui, adesso, indossa la maschera di Batman ed esce ogni notte, per cui cerca sempre di dare il proprio meglio. Pensa al motivo per cui - nelle giornate buone - torna a casa e trova la forza di essere sereno, sapendo di aver fatto ogni cosa possibile. Pensa alla propria famiglia, per cui darebbe la vita pur di tenerli al sicuro, e pensa a tutte le famiglie che ci sono là fuori, indifese e incapaci di difendersi.
Accennando un sorriso e guardando negli occhi Timothy - in quei suoi occhi verdi e limpidi, identici a quelli di Helena -, finalmente individua la replica adatta: «Per proteggere le persone.»
A lui quella risposta sembra perfetta. Annuisce, con il broncio pensieroso di chi sta riflettendo attentamente, e dopo qualche istante continua: «Anche io da grande diventerò un eroe.» Lo afferma senza insicurezze, con la risoluzione che un bambino di sette anni può avere, e il sorriso di Ibn si allarga. «Così proteggerò la mamma e Selina, e te, quando sarai vecchio.»
L’uomo gli appoggia una mano sulla testa, accarezzandogli i capelli. «Ci riuscirai di certo,» dice, e non può evitare di suonare appena un po’ orgoglioso.