Ci sono cose che su facebook proprio no, non c'è spazio, voglia né modo di scriverle
senza doverle spiegare nanosecondi dopo. Attimi interminabili.
Come quando ti capita di commentare qualcosa e inevitabilmente sorridi, sempre. Quasi in obbligo, questa paresi grafica che ti segna per sempre. Individua il tuo buon umore, o traccia i lineamenti del tuo ebetisimo on-line. Basta. Un po' mi stufo. E un po' vi odio tutti. Sono in cerca di qualcosa. E sento l'odore forte dell'autunno che non vuole arrivare.
Ho una serie di appunti sgualciti tutti finiti nel conduttore del riscaldamento dell'auto. E' lì che scrivo. Quando arrivo alla tastiera ho revisionato i pensieri e gli stati d'animo fino allo stato di calma apparente che mi impedisce di mettere a fuoco e scattare. Io non sono una reflex. E mi sento sovraesposta.