THE EMPTY HEARSE
L'emozione e l'entusiasmo di poter vedere - dopo due anni di attesa - nuovamente sui nostri schermi una serie brillante come SHERLOCK non sono cosa da poco.
Volendo essere onesta, se non fosse stato per la consapevolezza di dover aspettare anni (a dire il vero pensavo tre, il fandom è stato graziato di uno) prima di vedere il proseguo, devo dire che The Reichenbach Fall è stato sì triste ma, conoscendo il canone non mi sono mai fatta chissà quante menate. E' stata molto peggio - e molto più un cliffhanger - la conclusione di The Great Game... Comunque sia!
The Empty Hearse - che fa il verso a The Empty House del canone - altro non parla che del ritorno di Sherlock Holmes nella sua Londra, dandoci una panoramica su quello che è successo durante i suoi due anni di assenza, come sono cambiate le vite delle persone che conosceva - persino Anderson che ora è diventato uno dei suoi più grandi fan e ammiratori non che colui che, scoprendo la mancanza del cadavere di Sherlock, ha fondato un fan club per elaborare diverse teorie su come sia riuscito a sopravvivere alla caduta.
Ecco, di queste teorie ce ne vengono mostrate tre: la James Bond Theory - molto carina con una scena Sherlolly -, la Slash Theory - assurda, ma con un contentino Sheriarty molto apprezzato - e la Lazarus - che è quella più credibile ma tenendo conto che Sherlock l'ha spiegata ad Anderson non ci crede molto. Alla fine, in poche parole, non si sa come Sherlock sia sopravvissuto - che era una delle cose che m'interessavano maggiormente - ma alla fine... sì, ok, mi va bene che non me lo spiegate. Tanto avremmo avuto comunque da ridire (avevamo studiato ogni singolo dettaglio meglio degli autori, ergo, qualche falla ci sarebbe sempre stata), quindi mi vanno bene le teorie strampalate. L'importante è che Sherlock sia vivo (un po' disappointing il fatto che Sherlock non abbia spiegato a John la storia dei tre proiettili, but still...).
Mi è piaciuto il riavvicinamento tra John e Sherlock, alla fine John ci ha messo un po' ma l'ha perdonato - anche se tra mani alla gola, pugni e testate non si è risparmiato - ed è giusto così. Poi quando il tu ex migliore amico ti tira fuori da un falò in fiamme, sei anche molto più incline al perdono.
La scena clue e il giallo di per sé (l'attentato del 5 novembre, ovvero un tentativo di far riuscire la Congiura delle Polveri) sono stati un po' soffocati da quello che era il ritorno di Sherlock Holmes - così come non ho gradito moltissimo il fatto che Sebastian Moran abbia avuto una parte minuscola e ben lontana dal canone, cosa a cui Moffat e Gatiss hanno sempre fatto molta attenzione - e la vita di tutti gli altri personaggi, che comunque mi ha fatto piacere rivedere tutti insieme, dopo tanto tempo.
Sherlock... che dire, torna molto più umanizzato. È sempre un po' il solito sociopatico, ma si vede che quei due anni l'hanno in qualche modo cambiato e se prima vedeva ma non osservava la natura umana, ora ne è più consapevole e sembra quasi che debba indossare le vesti del sociopatico quando, pian piano, si rende conto che forse non lo è poi così del tutto. A questo proposito la scena tra Sherlock e Mycroft che si sfidano giocando a L'Allegro Chirurgo e poi alle deduzioni - passando per cuori spezzati, pesci rossi e solitudine - è davvero magistrale.
La regia - un po' da mal di mare - mi è comunque piaciuta molto, mi piaciuto rivedere le deduzioni che appaiono e scompaiono e la recitazione è a dir poco superba, come sempre.
Martin Freeman è stato il migliore.
Voto: 4,5/5... non 5 per la trama un po' troppo rivisitata e il ruolo minore di Sebastian Moran.
THE SIGN OF THREE
Se il giorno dopo la messa in onda di The Empty Hearse ero fuori di me dalla gioia per il ritorno di SHERLOCK, dopo The Sign of the Three sono molto più confusa e combattuta. Confusa per via di alcuni dettagli, combattuta perché mi aspettavo un po' più di fedeltà al canone.
L'episodio è stato molto divertente e ha in sé la scena più bella che sia mai stata filmata: il tè al bulbo oculare. Credo che quella sia la cosa più epica e bella che ci sia in Sherlock fin dalla messa in onda del primo episodio.
Il matrimonio ha un ruolo centrale focalizzato soprattutto sul discorso da testimone di Sherlock (e qui mi ricordo quello che ho dovuto improvvisare io al matrimonio della mia migliore amica, anche se sono stata molto meno pessima di Sherlock u.u) intervallato da flashback, indagini, bulbi oculari, una notte di addio al celibato che è a dir poco spassosissima in cui finalmente vediamo i due ubriachi (secchi in meno di due ore, che chiaviche) dopo aver fatto un giro di pub legate alle vie dove avevano trovato dei cadaveri (che cosa romantica e fa anche molto The World's End) si ritrovano a casa a finire di ubriacarsi e provare a risolvere un caso promettente ma, con Sherlock ubriaco e delle deduzioni magistrali (chair-sleeeeep, dead-deaded-skull, egg-chair-sitty-thing) con tanto di vomito sulla scena del crimine... beh, non berrò più il tè guardando questo episodio. Rischio di rimetterci la pelle.
In tutto queste scene una nota di merito va al bambino mini-Sherlock che si esalta per i vermi nei bulbi oculari e teste mozzate e che da il giusto suggerimento a Sherlock per risolvere in un colpo solo tre casi in un colpo solo.
Passando oltre, alla fine Sherlock e John riescono a salvare la vita e risolvere il caso e la conclusione dell'episodio - di per sé molto divertente - ha quella nota terribilmente angst che si respirava nel racconto originale, ovvero Watson gli dice che alla fine del caso lui ha guadagnato una moglie, Jones ha arrestato il colpevole e a lui? Sherlock gli risponde che a lui rimane sempre un flacone di cocaina... mi ha sempre fatto una tristezza infinita quella scena. Qui vediamo Sherlock che si riappropria del suo cappotto e della sua sciarpa e se ne va dal matrimonio prima del previsto dopo aver tentato di comportarsi come un normale essere umano e comportarsi gentilmente con la damigella d'onore e aver capito che no, non è possibile: gli essere umani sono sempre deludenti e non puoi aspettarti nulla da loro, meglio la sociopatia. Il pensiero “Alone is what I have. Alone protect me” riecheggiava su tutta la scena. Inoltre pare che John e Mary stiano per diventare genitori, ergo, ancora una volta, Sherlock rimane solo e l'unica cosa che può fare è alzarsi il bavero del suo cappotto e riappropriarsi del suo nome e della sua fama di sociopatico che sta perdendo la connotazione di tratto caratteriale ma che è l'unica cosa a cui può fare affidamento per tirare avanti. Oh, i feels, ma mi è piaciuta molto come conclusione: il finale del canone un po' più modernizzato.
Voto: 4/5, perché de Il Segno dei Quattro sono riamasti solo due nomi, un paio di citazioni e il finale angst.
HIS LAST VOW
Premesso che Moffat e Gatiss sono due troll di proporzioni epiche - Moffat in primis - direi che possiamo iniziare.
Ci sono diverse interpretazioni: probabilmente Moffat ha iniziato a voler bene anche al fandom di SHERLOCK oppure non voleva venir incolpato di aver mandato in terapia migliaia di persone. Moreover, forse non voleva nemmeno che la gente iniziasse a elaborare troppe trame assurde (tanto lo sai che lo faranno lo stesso) facendo divenire della nuova stagione uno spin-off di Tumblr.
Che episodio... Ero pronta con shock blankett e fazzoletti e invece non mi è servito nulla - beh, forse un po' la shock blankett sì, ma ho imputato la cosa al freddo della stanza.
Credo di aver amato ogni singola scena di questo episodio, ma Magnussen con tendenze hannibaliane (lol, visto di chi è il fratello XD) e terribilmente irrispettoso di qualsiasi cosa, a Sherlock che ricade un po' nella droga - non troppo, ma l'esame delle urine e gli schiaffi di Molly fanno ben capire che ci è andato giù pesante, così come la morfina più avanti -, la presenza di Janine (affettuosa con >Sherlock ma sappiamo che non sono mai andati oltre... al fandom piace troppo l'idea di Virgin!Sherlock) che è la versione moderna del racconto del canone dove Sherlock Holmes si fidanza con una cameriera di casa Milverton per poter aver accesso alla cassaforte dove l'uomo tiene i documenti con cui ricattare le persone (geniale che in questo caso Magnussen non abbia alcun documento scritto ma solo un enorme e perfetto Mind Palace), Mary che non è quella che si pensava (anche se la cosa non mi ha stupita più di tanto) e che arriva a sparare a Sherlock. La sequenza di Sherlock colpito dal proiettile, il viaggio nel suo Mind Palace da Redbeard alla stanza in cui ha chiuso Moriarty e quest'ultimo che gli dice che John è in pericolo, facendo così tornare Sherlock nel mondo dei vivi (stavolta per davvero!) è una delle sequenze più belle e intense di tutto l'episodio e forse anche dell'intero telefilm (anche se la più divertente rimane l'occhio nel tè de The Sign of Three). Eccezionale Mary messa alle strette davanti a John, il suo sottoporre il caso a Baker Street (cosa da cui sarebbe dovuto partire il tutto, but still...), IL NATALE A CASA HOLMES, Sherlock e Mycroft che fumano insieme e Mycroft che cede per un attimo e ammette che la paura di veder morire il fratello gli spezzerebbe il cuore (con tanto di soffocamento da fumo di Sherlock per lo shock) è bellissimo.
La soluzione del caso è geniale ma un pugno nello stomaco. Ancora una volta Sherlock sta rischiando di perdere tutto e decide di perdere tutto, questa volta senza nessuno ad aiutarlo. Lui e John rischiano di essere accusati di alto tradimento della patria, così Sherlock uccide Magnussen per liberare John e essere accusato di omicidio (ma non di tradimento). Il saluto finale con Sherlock che sta per essere mandato in missione per l'MI6 è bellissimo ma... finale a sorpresa, appare un video di Moriarty che dice did you miss me? Ecco perché ho esordito dicendo che Moffat è un troll... chi è che ci aveva assicurato che sarebbe stato assurdo e ridicolo che ANCHE Moriarty avesse finto la sua morte? Ecco. Ora bisogna vedere se è davvero così oppure si tratta di un membro della rete di Moriarty che Sherlock ha smantellato che ha riportato in auge il consulting criminal... abbiamo probabilmente due anni - se tutto va bene - di tempo per elaborare un po' di teorie, dalle più plausibili alle più strampalate. Anche in merito a quel The Other One (sì, pare citino una specie di terzo fratello Holmes... WTF?!). In un modo o nell'altro, in fandom tornerà ad essere popolato da psicopatici.
Recitazione superba da parte di tutti, trama vicina al canone e allo stesso tempo modernizzata e d'azione con quel pizzico di spy-story che non può mancare in una produzione britannica... un finale che tanto punti di domanda ma un finale comunque... felice. Everybody lives.
Moffat, ci hai trollati tutti, ma ti voglio bene. Grazie, con questo episodio hai dimostrato che sei un genio, un troll e che il vero criminal mastermind sei tu. Ti prego, non cambiare mai.
Voto: 5+/5... insieme a A Study in Pink anche His Last Vow per me è degno del titolo di BEST EPISODE EVAH.