RUSH

Sep 23, 2013 23:16





Non ricordo esattamente come sono venuta a conoscenza di questo film, so che dal momento in cui ho saputo della sua esistenza, fino a oggi ho avuto un solo obiettivo: vederlo.

Fin dal principio la cosa che m'interessava maggiormente era il connubio Formula 1 e Daniel Brühl, attore che ho amato moltissimo in Good Bye Lenin! E che ha preso parte anche a film come Inglorious Basterds e Krabat e il Mulino dei Dodici Corvi. Più altri film tedeschi, spagnoli, francesi... sì, Brühl parla fluentemente quattro lingue, ergo può recitare in una caterva di film, comunque!

RUSH è un film che, per quanto lo spaccino adatto a un pubblico molto vasto, se non ti piace la Formula 1 potrebbe risultare un po' noioso, ma allo stesso tempo credo che sia comunque in grado di mantenere gli spettatori con il fiato sospeso fino all'ultimo istante, nonostante la storia raccontata sia più che conosciuta.

Il racconto su svolge su due piani: quello più umano - che coinvolge i piloti, Niki Lauda e James Hunt, la loro vita e il modo di affrontare più o meno incoscientemente le gare - e quello più prettamente automobilistico.

Ron Howard, ha fatto un lavoro a mio parere magistrale soprattutto per quanto concerne le scene che si svolgono sui circuiti: molti l'avevano detto, ma in effetti, sono state evitate sia le riprese effetto videogioco che quelle effetto diretta televisiva. Ogni sequenza, ogni curva, ha una diversa prospettiva, quella più classica che ogni tanto di vede in televisione, fino a quella che proviene direttamente da dentro al casco del pilota. Sequenze che tengono con il fiato sospeso e la magistrale ricostruzione dell'incidente dell'agosto del '76 sul circuito del Nürburgring che ha sfigurato Lauda. Bellissime ed emozionanti anche le immagini che vediamo attraverso gli occhi di Lauda nel momento in cui questo, quarantadue giorni dopo l'incidente, torna a correre sul circuito di Monza. E devo dire fantastiche anche quelle dell'ultimo GP del Giappone che nel '76, sotto una pioggia torrenziale, vide dopo solo un giro il ritiro di Lauda - a un passo da vincere il titolo mondiale, nonostante l'incidente - e la vittoria sudata di James Hunt.

Dal punto di vista più autobiografico della vita dei due piloti, posso dire che qui il film si dilunga giusto il minimo: le sequenze sono molto veloci, non eccessive e non annoiano. Racconta sì la loro storia, ma il minimo necessario per arricchire una trama che comunque vuole raccontare il mondo della Formula 1 con le sue dinamiche e le sue problematiche.

Chris Hemswroth si rivela... bah, quello che ci si aspetta che sia: deve fare il figo un po' sbruffone. E' credibile, non mi ha colpito particolarmente, ma rende bene nella parte.

Daniel Brühl invece l'ho amato tantissimo: a parte per la mimica che imitare Lauda gli ha imposto (è risaputo che il Lauda originale abbia la faccia da topo e lui giustamente ha dovuto emularne l'espressione), è riuscito a dare spessore a un personaggio gelido, quasi peggio di Kimi Räikkönen (che comunque ha James Hunt come idolo, e visto quanto beve. Ma quanto è bravo.. vabbé, non sono qui per parlare di Kimi u.u), tant'è che lo stesos Lauda ha detto si essere riuscito a renderlo più simpatico di quanto non era lui in realtà XD

Unico dettaglio generale che non condivido molto è il fatto che dicano che è una storia di rivalità e amicizia... bah! A me pare la storia di due che se la danno di santa ragione in pista e continuano a battibeccare. Nel momento in cui cercano di far vedere che tra i due no c'era solo rivalità, si cade in scene un po' banali ed eccessive (come Hunt che pesta un giornalista che ha chiesto a Lauda cosa avesse detto sua moglie quando l'aveva visto sfigurato dopo l'incidente che, ci sta nel personaggio di Hunt, però è una scena un po' così, out of the blue).

Belle invece sono state le ultime scene del film in cui si vedono i veri protagonisti, i filmati originale con James Hunt e Niki Lauda concludendo con un Lauda ai giorni nostri e la voce fuori campo - di Brühl!Lauda che afferma che in fondo Hunt gli piaceva e che purtroppo però non si era stupito più di tanto quando morì nel '93, a soli 45 anni, a causa di un arresto cardiaco.

Avrei voluto vedermelo in inglese questo film, principalmente per il lavoro che i protagonisti hanno dovuto fare sugli accenti: il bellimbusto australiano (Hemsworth) doveva parlare con l'accetto britannico, mentre Brühl ha dovuto cancellare dal suo inglese l'accento tedesco (che comunque quando parla normalmente un po' si sente ed è adorabile) e sporcarlo con quello austriaco, stando molto tempo con il vero Niki Lauda per riuscire a studiare il personaggio, capirlo ed emularne anche al meglio l'accento. Vorrei vederlo, dopo che in inglese, anche in tedesco, visto che Brühl si doppia da solo, sempre con l'accento austriaco. L'unico difetto del doppiaggio italiano di RUSH è che non ha potuto dare importanza a un elemento rilevante come gli accenti stranieri... è un peccato. E' un peccato soprattutto che - a MILANO! - non si trovino più sali che proiettino i film in lingua originale... sigh!

Ah, ultimo dettaglio, la colonna sonora è stata affidata a Hans Zimmer. C'è altro da dire? Un capolavoro.

Il film è bello, a me è piaciuto, non mi ha annoiata nemmeno un secondo. Veloce il giusto, emozionante e certe sequenze sono davvero magistrali.

Voto: 4 su 5

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