Dedicato ai miei lettori, tutti, nessuno escluso

Dec 21, 2011 23:40

Tadadadaaaaaaaan.
Avrei voluto fare un regalo a tutti quanti per questo Natale, qualche ficcyna piccina piccina ma vuoi un po’ per il tempo, vuoi un po’ per la voglia, non ci sono riuscita. *Si picchia*
Quindi ho deciso di scrivere questo post per tutti gli affezionati, un piccolo ringraziamento per chi mi ha seguito, per chi mi segue, per chi mi legge, per chi apprezza le mie opere, per chi mi elogia e mi ha odiato, per chiunque sappia che scrivo, comunque.

Forse non ve ne rendete conto, ma mi avete dato davvero tanto.
Sono sbarcata su EFP non sapendo nemmeno come si postasse, ho iniziato con un primo capitolo cortissimo, un’idea stupida come tante che mi passavano per la testa in quel periodo. Qualcuno mi ha dato fiducia. All’inizio poche, gentilissime persone mi hanno lasciato qualche commento, incoraggiandomi e dandomi un lembo di terreno fertile, positivo. Ho continuato.
Ho continuato, e mano a mano che andavo avanti sentivo che il riscontro che avevo con un pubblico di persone che non avevo mai conosciuto, persone che non sapevano nulla di me, che non mi giudicavano in base a niente se non a come scrivevo, era favorevole, decisamente favorevole.
Piacevo.
C’è chi mi ha detto che gli piaceva il mio modo di scrivere in cui ogni scena gli passava di fronte agli occhi come in un film, c’è chi mi ha detto che gli piaceva perché alcuni capitoli rispecchiavano un frammento della sua vita, c’è chi mi ha detto che gli piaceva la mia storia perché l’ha fatto ridere e piangere, perché l’ha emozionato a tal punto da trasmettere i sentimenti dei personaggi stessi.
Ero felice. Ero felice perché - cazzo - qualcuno mi apprezzava per una cosa che amavo fare fin da piccola, e mi ha fatto rendere conto di essere brava nel farlo.
Ho terminato quella mia prima storia - non mi ricordo nemmeno quanto ci ho messo, forse un anno, o poco più - che mi sentivo cambiata. Mi sentivo più forte, mi sentivo più sicura di me, più cosciente delle mie capacità, mi sentivo come se avessi scoperchiato uno scrigno con dentro qualcosa di dannatamente importante.

Dopo quella prima fanficion ne sono seguite altre, alcune shot - che io non ho mai apprezzato particolarmente, ma mi hanno aiutata a migliorare anche per quanto riguarda i racconti più o meno brevi - una storia a carattere comico/demenziale - anche quella ha riscosso un insperato e felice consenso - e poi altre mie consacrazioni: le long.

Romanzi interi, storie lunghe di un minimo di 15 capitoli ad un massimo di 73, non ci posso fare niente, io amo letteralmente le complessità, gli intrecci, l’affondare le mani nella psiche e cavarne ogni filo, intessere attimi di vita, amori e tragedie, io amo scrivere.

E questo l’ho potuto scoprire solo grazie ai miei lettori.
Fino ad allora avevo tenuto questa passione per me, per i pochi amici che avevo intorno, non avevo mai nemmeno creduto di poter essere apprezzata al di fuori del piccolo mondo di provincia a cui ero abituata, in fondo chi ero io? Una ragazzetta timida (?) che adorava leggere e scrivere cose solo per il gusto di farlo.

Quando invece ho cominciato a sentirmi dire cose meravigliose, apprezzamenti sia per la storia, sia per come la scrivevo, mi sono sentita bene. Ero capace.
Capace di trasmettere emozioni, capace di far piangere e ridere, ero capace di dipingere verità alternative che facevano star bene non solo il mio ego ma anche chi leggeva, facevo sognare, facevo intraprendere ai miei lettori viaggi in cui riuscivano ad immergersi dimenticando la realtà anche solo per qualche minuto.
Ero felice per me, ed ero felice per loro.

Ero felice perché, da quel che mi raccontavano, facevo loro lo stesso effetto che su di me ha il film L’Attimo Fuggente. Non so se l’avete mai visto, il film del 1989 con Robin Williams, in cui lui è un professore innovatore in una scuola conservatrice, che insegna ai suoi studenti i valori della libertà e dell’indipendenza sociale e intellettuale.
Quel film, ancora oggi, riesce ad aprirmi il cuore in una maniera che non riesco neanche a spiegare.
Perché le tematiche sono quelle che sento dentro la mia anima, perché ogni volta mi fa sentire come se ci fossi anch’io, come se anch’io lottassi per esprimere me stessa nonostante tutto il resto del mondo non sia d’accordo, mi emoziona fino a farmi piangere, mi fa provare sensazioni talmente forti da lasciarmi scossa per qualche ora, gli aforismi del film mi rimangono in testa come impressi in uno stendardo, e sono potenti, così potenti che quando mi confronto con la realtà lo squilibrio tra l’intensità che provo e quella che sento intorno a me mi lascia spiazzata.

Io sono felice quando riesco a far provare la stessa intensità ai miei lettori quando leggono una mia opera.
Mi piace sapere che si sentono così coinvolti da piangere assieme ai protagonisti, mi piace sapere che il loro cuore batte più veloce, all’unisono con quello dei personaggi, mi piace sapere che sono stata in grado di regalare loro sensazioni provenienti da un’altra dimensione ma non per questo meno grandi, mi piace sapere che li lascio col fiato sospeso dopo un capitolo pregno di domande e privo di risposte, mi piace sapere che li lascio con un sorriso felice dopo un finale dolce e romantico, mi piace sapere che grazie a me, alla storia che ho creato, si sono sentiti parte di qualcosa che forse non accadrà mai, ma che c’è stato veramente.

Ed ecco perché voglio ringraziare chiunque abbia mai letto e apprezzato qualcosa scritto da me.
Perché per me è trasmettere vite parallele, è donare sensazioni nella maniera più artistica e delicata che conosco, emozionare fino alle lacrime grazie a qualcosa che sono riuscita a scrivere senza l’aiuto di nessuno.

Grazie a chi mi ha fatto capire che sono davvero capace di fare qualcosa d’importante per qualcuno, grazie a chi mi ha spronata, mi ha ispirata, mi ha convinto a non arrendermi in nessun caso, grazie a chi con le sue parole mi ha fatto capire tanto, mi ha fatto capire cose che non avrei nemmeno immaginato, grazie a chi mi è stato vicino capitolo dopo capitolo per aggiornarmi col suo stato d’animo, grazie a chi mi ha fatto capire che le mie parole l’hanno fatto sentire partecipe di un mondo, del mio mondo.

In tutto questo tempo, che non è stato poi così lungo come appare, ci sono stati lettori che poi sono diventati miei amici, miei complici, presenze costanti nella mia esistenza, persone che mi hanno trascinato nella spirale in cui sarei sempre voluta finire, persone che mi hanno aiutata - e ancora lo stanno facendo - a realizzarmi nella letteratura professionistica, che poi non si discosta granché dalle fanfictions, soltanto i nomi sono diversi, nient’altro.

Mi piacerebbe ringraziare uno per uno chi mi ha seguita in tutti questi anni, o anche se solo ha apprezzato una mia piccola opera.
Sappiate che le vostre parole non sono andate perse, nessuna. Scrivo per voi, per strapparvi un sorriso o un pianto, per farvi sentire quello che vorreste essere, o quello che invece siete già stati, per farvi emozionare e per dirvi che nulla di quello che dite, nonostante tutto, è inutile.

Grazie davvero.
E se un giorno vedrete il mio nome in una qualsiasi libreria - utopia, ma i sogni sono il mio pane quotidiano, lo ammetto - lo dovrò a voi, ai vostri incoraggiamenti e al vostro supporto.

Grazie.
E buon Natale, di cuore.

ringraziamenti

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