Titolo: Ad occhi aperti
Fandom: RPF Cantanti
Rating: Rosso
Genere: Erotico, introspettivo
Note: Slash, lemon
Personaggi: 30 Seconds to Mars, Placebo
Note: E va bene, ho fatto anche questo, contente? Per il
p0rnfest#4 ho accontento anche voi, anche quelle che non fanno altro che chiedermi uno stupro in piena regola!XD Ok, non ho fatto stuprare nessuno qui, però credo che vi accontenterete, o sbaglio? No, non credo mi sbaglierò!XD Per il prompt “Immaginazione”, ecco a voi una stupendissima FF che vede come protagonisti il nostro adorabile Brian e l’altrettanto adorabile Jared!!!!
Tutti per voi!
Ispirava un sadismo fuori dal normale.
Ad occhi aperti
Cosa avrebbe fatto a Jared? Di tutto. Veramente di tutto.
Brian lo guardava spogliarsi per i camerini e litigare con la camicia che non voleva infilarsi al suo braccio, i pantaloni aderenti che gli disegnavano le gambe, e quel capolavoro che era il suo fondoschiena perfetto, Jared era un diciottenne intrappolato in un corpo di quarantenne che ne dimostrava venti. Non ce n’erano molti, come lui.
Lo fissava andare avanti e indietro, osservava i suoi addominali scolpiti farsi timidamente avanti ad ogni passo, i suoi capezzoli rosei, due boccioli adorabili che facevano venire voglia di seviziarli, la sua schiena abbronzata e liscia, le spalle magre, e quelle vene in rilievo sulle braccia muscolose, tutto di lui era in grado di togliere il respiro, perché Jared era un dio, o qualcosa di molto simile, faceva tanto il presuntuoso ma in realtà gliene fregava poco e niente della propria bellezza.
A Brian alcune volte scatenava un intero esercito di pensieri osceni su di lui, era divertente pensare a cosa gli avrebbe potuto fare. Jared era l’uomo più candido, sensibile, delizioso che avesse mai incontrato in vita sua.
Ispirava un sadismo fuori dal normale.
Così, ogni tanto Brian si fermava nei camerini a guardarlo prepararsi per l’imminente concerto, e lasciava briglie sciolte all’immaginazione.
<< Dov’è il mio caffèèèèèèè?! >> esclamò Jared cercando di infilarsi una scarpa su un piede solo.
Brian immaginò di far scivolare dei cubetti di ghiaccio lungo la sua spina dorsale perfettamente disegnata, retta, immaginò il suo respiro farsi più corto, irrigidirsi e stringere le spalle con la pelle d’oca, lo immaginò mentre si sforzava di stare fermo mentre le gocce gelate colavano lungo la sua pelle bagnandola, fino ai fianchi sodi, fino ad arrivare al bacino e scendere ancora più in basso, a toccare i suoi glutei sodi, da mordere come mele mature.
Brian immaginò di stenderlo su un letto, poi prendere un frustino di pelle nera e lasciarlo correre lungo il suo torace, solleticandolo pian piano, poi torturare i suoi capezzoli, li immaginò inturgidirsi come frutticini arrossati, gonfi, che non chiedevano altro che un po’ d’attenzione, toccarli, sfiorarli, guardare Jared che si sforzava di non muoversi nemmeno per non far terminare quel gioco invitante, guardare il suo petto alzarsi e abbassarsi e sentire la sua voce ansimare piano, implorante, pregando tacitamente di non smettere.
Brian immaginò di leccargli il ventre, passare la lingua sulla pelle liscia e tumida, guardare i suoi muscoli contrarsi dalla foga, dall’eccitazione, soffermarsi sul suo ombelico, fargli il solletico, afferrargli i fianchi e passare le dita fin sulle sue cosce muscolose, leggermente schiuse in un ultimo anelito di istintivo pudore, immaginò di toccarlo ovunque, lasciar vagare lentamente i polpastrelli lungo ogni linea delle sue gambe per fargli sentire la propria presenza sul suo corpo, sentirlo contrarsi ad ogni battito, guardare le sue mani stringersi disperate alle lenzuola, la sua testa reclinarsi all’indietro e i suoi occhi serrati dalla voluttà in ascesa, guardare la sua espressione totalmente rapita da un’estasi che ormai l’aveva posseduto del tutto, accarezzargli le labbra con le dita, sentire i suoi baci morbidi e la sua lingua umida agire completamente in preda al piacere, immersa nel delirio dei sensi.
Brian immaginò di scendere tra le sue grazie, infilarsi tra le sue cosce che non opponevano la minima resistenza e dondolarsi con estrema calma, perdersi nel suo corpo duro, in ansiosa attesa, regalargli il piacere poco a poco, millimetro dopo millimetro, sentirlo gemere ad ogni piccola, impercettibile spinta, affondare in lui stando attento a non fargli male, violare la sua carne fremente e intanto giocare amabilmente con la sua eccitazione, guardarlo, sentirlo tremare cercando di trattenere ogni granello di estasi che Brian gli stava regalando, rilassarsi e contrarsi allo stesso tempo, immaginò di vedere i suoi occhi languidi, lucidi di lascivia fissarlo, supplicarlo, scongiurarlo di non fermarsi per nessuno motivo, facendogli venire una gran voglia di smettere di muoversi ed essere cattivo, molto cattivo.
Brian immaginò di non farlo, non questa volta, immaginò di accontentarlo, continuare a deflorarlo con una delicatezza estrema che evidentemente gli stava piacendo oltre ogni limite, immaginò di carezzargli il viso, infilargli le mani nei capelli biondissimi e baciargli il collo, sentire i suoi feromoni sprigionati come un effluvio immersi nel suo profumo inconfondibile, fino a sentire i suoi muscoli tendersi all’unisono, fino a sentire il suo urlo soffocato, fino a guardare una coppia di lacrime di gratitudine scendere dai suoi occhi fattisi di un blu profondo.
Brian immaginò Jared che lo abbracciava languidamente, rimanendo in quella posizione per ore, fino ad addormentarsi insieme.
<< Oh cavolo... >> La voce di Jared pose fine al suo sogno ad occhi aperti, attirando la sua attenzione << Mi aiuti? >> gli chiese dolcemente, porgendogli il polso e un bracciale di stoffa di un color rosa confetto.
Brian gli sorrise e glielo legò al polso, esattamente tra il bracciale verde e quello blu, come sapeva avrebbe voluto.
<< Grazie. >> mormorò sistemandosi bene la camicia leggera che tanto si sarebbe tolto molto presto. Abbracciò Brian stringendolo forte, poi gli diede un bacio sulle labbra, che durò per qualche minuto << Mi aspetterai? >> gli domandò sussurrando, vicinissimo al suo viso.
<< Come sempre. >> sorrise Brian, guardandolo poi avviarsi su per le scale per andare sul palco.
Alle volte Brian si chiedeva cosa fosse meglio.
Immaginarlo o viverlo?