[Italian Post] A Vampire Romance: Paris Stories - Il Twilight dei Seek 'n Find.

Mar 11, 2012 17:28

Salve! Sono una Liz che, tornando a casa dopo il pranzo domenicale/di compleanno da nonna, si è chiesta: "bene, ora puoi passare questo paio d'ore che ti separano dal dovere uscire di nuovo scrivendo fanfiction o sparlando di un videogame sul tuo LJ. Cosa farai?", e naturalmente ha scelto la seconda opzione. Ma mica perché mi piace rantare sulla roba scadente! No. Per servizio pubblico! Pura filantropia, peraltro, visto che non mi pagano. Rischio la mia vita provando per voi giochi che voi sicuramente non avreste mai provato per nessun motivo al mondo, solo per poi sconsigliarveli totalmente! Siatemi grati.



Dunque, la trama del gioco è molto semplice, peraltro è uguale ovunque, ma pur con qualche variazione ciò che resta sempre identico è la frase "she falls in love quickly", riferita alla protagonista, la quale in effetti si innamora perdutamente in meno di un'ora di gameplay. Meraviglioso. Comunque! Se avete la (s)fortuna di giocare l'extended version di A Vampire Romance: Paris Stories, vedrete Leila Saraostre in tutto il suo splendore, mentre se giocate la beta come ho fatto io non la vedrete mai in faccia. Letteralmente.

Dunque, questo roito neanche buono per la rottamazione è Leila.



Come potete leggere dal fumetto, è stata scelta fra tanti!, per un corso di disegno da effettuare all'Accademia di Belle Arti del Louvre. Hurray! Tale corso ci insegnerà a disegnare orribili nature morte col carboncino, ma noi ce ne fregheremo e passeremo le ore di lenzione a ritrarre il misterioso ragazzo di cui ci siamo innamorate follemente. Ma di questo discuteremo dopo.
Appena cominciato il gioco, veniamo accolti da questa mappa:



Tenete conto che questa è la mappa già completata. Appena il gioco comincia, non c'è niente sopra, e a noi viene chiesto di individuare dove si trovino la Tour Eiffel, Chatelet, Montmartre, così, come se non avessimo fatto altro che individuare luoghi importanti su svariate mappe di Parigi prive di punti di riferimento da che siamo venuti al mondo dal ventre di nostra madre.
Naturalmente così non è, per cui, se non avete una melting_lullaby a cui chiedere dove si trovi questo e quest'altro, è molto probabile che userete tutti gli otto indizi che avete a disposizione per individuare sulla mappa un numero allucinante di edifici e luoghi. Spoiler: alla fine del gioco, ne avrete visitati in tutto meno della metà della metà.
Comunque, dopo aver imparato a memoria cosa si trova dove (cosa anche utile, dal momento che, per tutta la durata del gioco, ti tocca muoverti in metropolitana, operazione dipinta con un realismo insopportabile, visto che è proprio come dover prendere la metropolitana vera, dovendo stare attento a che treno va dove e in che direzione tenendo presente il reticolato delle linee ecc ecc), Leila raggiunge il quartiere in cui si suppone i suoi genitori le abbiano affittato un appartamento, Montmartre. Approccia un fruttivendolo il quale prima le fa raccogliere 15 melanzane, 15 peperoni, 5 baguette e 5 grappoli d'uva, e poi le dice "no, ma non sono io che mi occupo della gestione immobiliare del quartiere, quello è mio fratello, fa l'antiquario". Allora Leila va dall'antiquario, il quale, dopo averla obbligata a cercare per lui cinque mappamondi, tre tavolini, due telefoni e sei lampade, le consegna finalmente le chiavi dell'appartamento.
Esausta, Leila prende possesso della sua nuova casa, sennonché appena oltrepassa la porta nota che è tutto devastato, quadri caduti per terra, bicchieri rovesciati, pezzi di vetro ovunque, e pensa "omg! Sarà stato un furto?" e tu che giochi pensi "omg! Mistero! Un furto! Perché!", salvo poi scoprire che non c'è stato nessun furto, semplicemente qualcuno aveva lasciato la finestra aperta e un pipistrello s'è introdotto in casa devastando tutto e poi prendendo possesso di uno stipetto in cucina per viverci dentro. Follia.
Comunque! L'indomani, a lezione, Leila fa conoscenza con la sua professoressa stronza, la quale, per due minuti di ritardo, le dice "eeeeh, cominciamo male!" e poi la costringe a disegnare la natura morta più brutta di sempre. Imperdonabile.
A lezione, Leila conosce anche Uriel, un giovinotto molto bello che la intriga fin da subito. Sul momento la cosa sembra fermarsi lì, ma dopo le lezioni Leila decide di andare a fare un giro per la città e, a Chatelet, incontra nuovamente Uriel, qui di seguito mostrato di spalle:



e lì è la fine. Uriel ci porta a visitare la sua tomba di famiglia e Leila si innamora di lui con tanto ardore che prima pretende di fare la foto insieme alla macchinetta (anche se non riuscirà a recuperarle perché la metropolitana passa e loro devono correre a prenderla) e poi, il giorno dopo, corre dal fruttivendolo, e dopo aver trovato otto pannocchie, cinque ravanelli, tre sacchi di farina e sei pompelmi, organizza uno splendido pic-nic per Uriel e se stessa, il quale però è un fiasco perché, appena Leila si presenta all'appuntamento, Uriel le dice che non può, no, non vuole! mangiare, e lei strilla istericamente "VA BENE, HO CAPITO L'ANTIFONA, LASCIAMO PERDERE", e se ne va.
Dopo ciò, Uriel scompare. Per un po', Leila si dice "ma sì, chissenefrega, tanto non gli interessavo", ma poi la sua anima stalker le impedisce di lasciare perdere, e così si mette a seguire le tracce di Uriel ovunque. Prima di tutto, recupera le fotografie dalla macchientta, notando che - ohibò! - sono rovinate proprio in corrispondenza del volto del ragazzo. Poi torna alla sua tomba di famiglia, pensando che lui possa essere là, e nota che, sulla lapide, c'è scritto il nome del ragazzo con la data di nascita e di morte. Ohibò! Sarà un omonimo? Deve proprio chiederlo a Uriel, quando lo rivede.
In tutto ciò, il ragazzo non è da nessuna parte, per cui Leila torna all'accademia e chiede "prof, ha mica visto Uriel?" e lei "oh! Ha casualmente lasciato la scuola proprio ieri sera". Al che, tutta mesta, torna a Montmartre, dove il fruttivendolo le dice "lo lasci perdere, quel giovanotto, non mi piace!", e l'antiquario le suggerisce invece di cercarlo a Chatelet, visto che "molti giovanotti come lei si radunano lì". Lei va a Chatelet e oh!, ecco Uriel che si infila in una catacomba.
Leila lo segue, poi ne perde le tracce e, quando esce, decide che deve ritrovarlo a tutti i costi. Perciò, dopo una serie di inutili giri a vuoto per tutta la città, rientra nelle catacombe, preme un pulsante e viene introdotta in una enorme stanza con un sarcofago di metallo che possiede una faccia, dentro al quale Uriel è tenuto prigioniero. Uriel le strilla di andare via, ma Leila non ha il tempo di farlo perché la professoressa appare dal nulla e le dice "ah! Non hai ancora capito cos'è successo? Lascia che te lo spieghi: Uriel non mangia, non viene bene nelle foto, fa ringhiare i cani, possiede una tomba col suo nome sopra e non vede il proprio volto da secoli... allora, hai capito che cos'è?", e Leila "...?!", perché, non potendo googlarlo, non può sapere che c'è una particolare razza di vampiri che sotto il sole non brucia, non necessita di sangue per vivere e va in giro per parigi con vestiti da hipster addosso, di cui Uriel fa parte!
"Omg," dice Leila. "Non posso lasciarti andare!" dice la professoressa, e la insegue per dissanguarla. Uriel è costretto a liberarsi dal sarcofago che lo tiene prigioniero usando la password che la professoressa ha settato (il suo cognome. #wtf), e corre dietro alle due, ritrovando Leila che è stata quasi del tutto dissanguata ma è ancora viva, e convenientemente è svenuta dentro un laboratorio per le analisi del sangue, ove Uriel può facilmente effettuare una trasfusione per salvarle la vita, risvegliandola.
E qui il gioco finisce, dopo quattro ore scarse. Il finale fa capolavoro a sé, perché è costituito dal seguente scambio di battute:

Uriel: «Ecco! Ora sai tutto! Non abbiamo molto tempo. Presto inizieranno a cercarci. L'unico modo per metterci in salvo è fuggire da Parigi. Spero che ci lasceranno in pace se perderanno le nostre tracce.»
Leila: «Faccio ancora fatica a credere a tutto questo. Sei sicuro che il tuo clan smetterà di inseguirci?»
Uriel: «Sì! Fino a quando vivremo nascosti... Perciò ti avverto, dovrai abbandonare l'idea di rivedere i tuoi cari.»
Leila: «D'accordo, ho capito.»
Uriel: «La mia specie ha impiegato secoli a fondersi con gli uomini. Ora, i vampiri sono poco più di un mito, che alimenta i fantasmi dei più ingenui. È per questo motivo che non li posso tradire... Ma la verità è che ti amo, Leila.»
Leila: «Oh, anch'io ti amo! E fino a quando resteremo insieme, potremo vivere tra gli uomini all'ombra del sole e della luna.»

...al quale io, onestamente, non mi sento di aggiungere nient'altro. #perfection

my wisdom lemme show you it, wtf, lol, awesomeness, this sucks so fuckin much

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