Mi accorgo di star divagando. E' un mio difetto questo di considerare la scrittura allo stesso modo del parlare. Da solo, e col foglio bianco davanti, non ce la faccio, ho bisogno d'immaginarmi attorno quei quattro o cinque amici che mi restano stare a sentirmi, e seguirmi, mentre lascio il filo del discorso principale, ne agguanto un altro capo, lo tengo tanticchia, me lo perdo, torno all'argomento. Parlando, la cosa ha un senso perché segue l'umore del momento, reagisce a un'osservazione o vuole provocarla, insomma tiene conto di orecchio e bocca di chi gioca a fare il pubblico. Ma scrivendo devo tenere conto magari del mio sguardo, ed è qui che mi perdo: se provo a rileggermi, vedo che la linea del pensiero procede a coda di porco, gira in tondo, rischia continuamente d'intorciuniarsi su se stessa.
La Bolla Di Componenda - Andrea Camilleri
Niente, in quest'ultimo periodo della mia vita sto cominciando a scrivere seriamente in inglese, dove per seriamente ovviamente non intendo che sto scrivendo qualcosa di serio (quando mai), quanto piuttosto che lo sto facendo spesso con metodo, insomma, mi sto proprio appropriando della capacità semplicemente di farlo (e direi che era anche ora che cominciassi a sentirmi adeguata abbastanza, voglio dire).
Ciò mi sta portando molte soddisfazioni, molte delusioni ed anche una buona dose di riflessioni, tipo! Per il Glee Mpreg Mini Bang al quale sto partecipando con un'AU complessissima e concettualmente meravigliosa con
melting_lullaby, ho avuto occasione di scontrarmi col primo tentativo che mi sia mai stato fatto da un'estranea di betare la mia fanfic in termini pressoché editoriali.
Naturalmente non sto equiparando quello che è stato proposto a me con un edit professionale, ma lo stampo non era quello di un betaggio normale; la ragazza ha quasi del tutto ignorato il mio bisogno primario (che era quello di sapere se stessi scrivendo o meno in un inglese fluente e corretto a livello grammaticale) per concentrarsi su particolari della storia, chiedermi il perché di questa o di quell'altra cosa e, cosa mai successa in vita mia, propormi alternative su cose che io e Tab avevamo fatto accadere in un determinato modo, e che invece avrebbero potuto andare diversamente.
Questa cosa - e poi discutere in serata anche con
hikaruryu, che ringrazio per gli spunti di riflessione - mi ha portato a pensare non tanto al betaggio in sé e a quanto è cambiato negli ultimi anni (di questo si potrebbe discutere a lungo: vale la pena di effettuare un beta reading così approfondito per una fanfiction? E' più o meno la stessa domanda che mi pongo quando sento in giro qualcuno esprimere il bisogno di riscrivere una fic. Ma a che pro? Non è una perdita di tempo piuttosto sterile e fine a se stessa, dal momento che fanfiction - e quindi gioco - era prima, e tale resta anche dopo la riscrittura? Io comprendo il riscrivere per adattare ad originale, mai l'ho fatto ma non si può mai sapere, ma riscrivere una fic per lasciarla fic, insomma...), ma piuttosto su quanto sono cambiate le persone, e assieme a loro anche una sorta di senso del pudore creativo che, a me sembra, anni fa c'era, ed ora non più.
Cercando di esprimermi meglio: naturalmente quando mando una fic in betaggio lo faccio perché voglio un'opinione al riguardo, non solo perché voglio essere sicura che tutte le è siano accentate e le h al posto giusto; il betaggio esclusivamente grammaticale è sterile, ed a certi livelli non serve più. Io, per dire, senza nascondermi dietro una falsa modestia che non posseggo, difficilmente faccio errori grammaticali o ortografici scrivendo, e quando mi faccio betare una fic lo faccio spesso perché ho bisogno di un parere sulla struttura, sulla storia in sé, sui personaggi, non certo per sapere se ho messo bene le virgole e i punti.
Ma a mio parere passa un'enorme differenza fra dare un'opinione su una storia e proporre modi per scriverla in maniera differente. Mentre ritengo l'esprimere un'opinione assolutamente legittimo, ho più difficoltà (diciamo che non riesco) ad accettare che invece una beta (tanto più se è una beta "improvvisata", che non mi conosce, con la quale non ho mai lavorato, con la quale non ho discusso la storia e che quindi non ne comprende la genesi e i propositi, che mi è stata assegnata per un Bang e che non rivedrò mai più dopo), possa permettersi di suggerirmi come e in che misura cambiare pezzi di trama. Posso, con estrema difficoltà, accettare che mi faccia presente quando un pezzo è troppo lungo/inutile e pertanto andrebbe tagliato (posso accettarlo ma difficilmente seguirò il consiglio, le storie che scrivo difficilmente sono frutto di taglio e riscrittura. King mi vorrebbe molto male ;_;), ma che mi si mettano le mani sulla trama, o sulla caratterizzazione dei personaggi, questo no.
E allora mi sono chiesta: ma questa sorta di "sfacciataggine", da dove proviene? Cos'è che fa pensare a una persona che se io le mando una storia in betaggio perché voglio un'opinione lei possa sentirsi in diritto di dirmi più di "mi piace/non mi piace", addirittura di suggerirmi modi per cambiare le cose che non ha gradito o non l'hanno convinta? Perché, in sostanza, ormai alla gente (a chiunque, peraltro, non solo a un beta, questo è un caso che si può estendere a qualunque ambito umano quando le opinioni sono coinvolte) non basta più dirti "così non mi piace", perché ormai il "così non mi piace" deve essere sempre seguito dal "sai come dovresti fare? Così"?
#discuss XD