Titolo: Paradigma
Fandom: X-Men
Genere: introspettivo, angst.
Personaggi: Henry McCoy, menzioni di altri.
Rating: G
Avvertimenti: double drabble (200)
Riassunto: L’impressione costante, Dottor McCoy, è quella di un’invincibile solitudine. La solitudine dei reduci, alienati da un mondo in cui si sentono portatori sani di ricordi esclusivi che non infettano nessun altro.
Challenge: Numeri @
it100 Prompt: 5
L’impressione costante, Dottor McCoy, è quella di un’invincibile solitudine. La solitudine dei reduci, alienati da un mondo in cui si sentono portatori sani di ricordi esclusivi che non infettano nessun altro.
E’ una strana malattia, la tua. Ti impedisce di attribuire il corretto nome alle cose.
Il quartier generale pullula di persone, così come la scuola prima di esso, ma a te quello spazio sembra ineluttabilmente occupato in maniera impropria da questo insieme di individui per cui provi affetto, compassione, stima, talvolta, ma che ti costa uno sforzo considerevole - e inappropriato al contesto - chiamare X-Men.
Ciò accade - e lo sai, tu lo ricordi ancora - perché per te l’unità costituita da voi cinque è il paradigma fondamentale e irrinunciabile di quella cosa chiamata X-Men - ma da quando Jean non c’è più
(e Scott finge che non ci sia mai stata)
ti è diventato impossibile decodificare correttamente il nome supposto di questa realtà che ti circonda. Avete decine di mutanti nel vostro organico. Ma il tuo calcolo si arresta a 04.01, e ti rilancia un messaggio di errore in cui ti lasci sprofondare, imbelle e infetto.
Inutile cercare di parlane a Scott.
(In cuor tuo sai che ha paura del contagio.)